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Mercoledì i funerali di Margaret Thatcher, la "Lady di ferro"
Tra ammiratori e detrattori, "la figlia del droghiere" ne ha fatta di strada. Un ricordo tra cinema e musica.
Gravina - lunedì 15 aprile 2013
11.10
"Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei" (A proposito della sua personalità politica in un'intervista rilasciata al Times).
Margaret Thatcher, nata Margaret Hilda Roberts, e meglio conosciuta come la Lady di ferro (in inglese, the iron lady), è stata la prima e (a tutt'oggi) unica donna ad aver ricoperto la carica di Primo Ministro del Regno Unito; dando vita negli anni '80 "all'era thatcheriana", ovvero al "thatcherismo", corrente politica che fondeva il conservatorismo con il liberismo.
Molti i suoi ammiratori, ma anche i suoi detrattori. Chi la ama, sottolinea come abbia contribuito a ringiovanire l'economia del Regno Unito, far diminuire progressivamente (a partire dagli anni Novanta) la disoccupazione, rendere la Gran Bretagna una delle più grandi potenze economiche insieme a Stati Uniti e Giappone. Chi non la ama, afferma che le sue politiche sociali, considerate aggressive ed estreme, abbiano notevolmente contribuito a creare un forte classismo, ovvero grandi diseguaglianze tra le classi ricche e quelle povere, portando inevitabilmente ad una vera e propria emarginazione dei meno abbienti all'interno della società britannica, a sostegno di una marcata impronta egoista alla stessa Gran Bretagna.
Nei suoi ben tre mandati (1979-1990), la Thatcher divenne ben presto simbolo di contestazione autentica. Viscerale l'odio di gran parte dei britannici non liberisti nei confronti della Lady di ferro. Tantissimi i riferimenti e le rappresentazioni (compresi film e canzoni) nella cultura popolare ispirate alla sua figura politica ed umana (da sempre molto controversa): celebre il film "The Iron Lady", diretto nel 2011 da Phyllida Lloyd ed a lei ispirato. Ad impersonarla una strepitosa Meryl Streep, la cui interpretazione le valse il suo terzo premio Oscar.
La Lady di ferro ha dato il via ad un vero e proprio genere cinematografico, soprannominato "cinema thatcheriano", che racconta le condizioni di vita (non certo idilliache) degli abitanti di vaste aree britanniche deindustrializzate dalle riforme economiche del Primo Ministro. La Thatcher divenne il bersaglio preferito di cineasti come Ken Loach (basti citare "Riff Raff" e "Piovono pietre"). Altri celebri esempi del cinema anti-thatcheriano: "Grazie signora Thatcher" (titolo originale, "Brassed off"), "The Fully Monty" e "Billy Elliot", che nel 2005 ispirò il pluripremiato spettacolo teatrale.
A proposito della partecipazione della Gran Bretagna alla guerra delle Falkland, "The Final Cut", l'album pubblicato nel 1983 dai Pink Floyd, è un'esplicita condanna alla politica della Thatcher. Sul retro della copertina si può leggere: "The Final Cut - A requiem for the post-war dream by Roger Waters, performed by Pink Floyd: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason". Il famoso gruppo heavy metal Iron Maiden ha più volte scherzato sulla Iron Lady a causa del suo nomignolo, facendola apparire in versione disegnata sulle copertine dei propri dischi: ne è un esempio il singolo "Women in Uniform", del 1980. Nello stesso anno fece scalpore un altro loro singolo, "Sanctuary", la cui copertina raffigurava Eddie, mascotte della band, con in mano un grosso coltello e per terra il corpo esanime di una donna con le sembianze della Thatcher.
François Mitterand, storico presidente francese, dichiarò di avere una vera e propria ossessione per la Lady di Ferro. Ne era letteralmente intimorito quando dovevano discutere; tanto da parlarne anche con il suo psicanalista: "Margaret Thatcher ha la bocca di Marilyn Monroe e gli occhi di Caligola". La Regina Elisabetta una volta si lasciò scappare un sarcastico "la detesto cordialmente"; mentre il marito di lei, il Principe Filippo, definì la Tatcher come "la figlia del droghiere", alludendo (in maniera sprezzante) alle sue umili origini.
La Thatcher si è spenta (dopo una lunga malattia) in una suite dell'hotel Ritz a Londra (posto a lei tanto caro), dove si era trasferita da alcuni mesi per trascorrere la convalescenza dopo un intervento chirurgico. Il primo commento sulla sua scomparsa è arrivato via Twitter dal première britannico David Cameron: "E' con grande tristezza che ho appreso della morte di lady Thatcher". "Abbiamo perso una grande leader, un grande primo ministro e una grande britannica". "L'America perde una vera amica", ha commentato il Presidente americano Barack Obama. Grande personalità, grande coraggio. Innegabili le sue conquiste politiche e la sua forza. Un esempio per molte dopo di lei.
Mercoledì prossimo, a Londra, i funerali. La Union Jack, issata a mezz'asta, saluterà la sua Iron Lady.
Margaret Thatcher, nata Margaret Hilda Roberts, e meglio conosciuta come la Lady di ferro (in inglese, the iron lady), è stata la prima e (a tutt'oggi) unica donna ad aver ricoperto la carica di Primo Ministro del Regno Unito; dando vita negli anni '80 "all'era thatcheriana", ovvero al "thatcherismo", corrente politica che fondeva il conservatorismo con il liberismo.
Molti i suoi ammiratori, ma anche i suoi detrattori. Chi la ama, sottolinea come abbia contribuito a ringiovanire l'economia del Regno Unito, far diminuire progressivamente (a partire dagli anni Novanta) la disoccupazione, rendere la Gran Bretagna una delle più grandi potenze economiche insieme a Stati Uniti e Giappone. Chi non la ama, afferma che le sue politiche sociali, considerate aggressive ed estreme, abbiano notevolmente contribuito a creare un forte classismo, ovvero grandi diseguaglianze tra le classi ricche e quelle povere, portando inevitabilmente ad una vera e propria emarginazione dei meno abbienti all'interno della società britannica, a sostegno di una marcata impronta egoista alla stessa Gran Bretagna.
Nei suoi ben tre mandati (1979-1990), la Thatcher divenne ben presto simbolo di contestazione autentica. Viscerale l'odio di gran parte dei britannici non liberisti nei confronti della Lady di ferro. Tantissimi i riferimenti e le rappresentazioni (compresi film e canzoni) nella cultura popolare ispirate alla sua figura politica ed umana (da sempre molto controversa): celebre il film "The Iron Lady", diretto nel 2011 da Phyllida Lloyd ed a lei ispirato. Ad impersonarla una strepitosa Meryl Streep, la cui interpretazione le valse il suo terzo premio Oscar.
La Lady di ferro ha dato il via ad un vero e proprio genere cinematografico, soprannominato "cinema thatcheriano", che racconta le condizioni di vita (non certo idilliache) degli abitanti di vaste aree britanniche deindustrializzate dalle riforme economiche del Primo Ministro. La Thatcher divenne il bersaglio preferito di cineasti come Ken Loach (basti citare "Riff Raff" e "Piovono pietre"). Altri celebri esempi del cinema anti-thatcheriano: "Grazie signora Thatcher" (titolo originale, "Brassed off"), "The Fully Monty" e "Billy Elliot", che nel 2005 ispirò il pluripremiato spettacolo teatrale.
A proposito della partecipazione della Gran Bretagna alla guerra delle Falkland, "The Final Cut", l'album pubblicato nel 1983 dai Pink Floyd, è un'esplicita condanna alla politica della Thatcher. Sul retro della copertina si può leggere: "The Final Cut - A requiem for the post-war dream by Roger Waters, performed by Pink Floyd: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason". Il famoso gruppo heavy metal Iron Maiden ha più volte scherzato sulla Iron Lady a causa del suo nomignolo, facendola apparire in versione disegnata sulle copertine dei propri dischi: ne è un esempio il singolo "Women in Uniform", del 1980. Nello stesso anno fece scalpore un altro loro singolo, "Sanctuary", la cui copertina raffigurava Eddie, mascotte della band, con in mano un grosso coltello e per terra il corpo esanime di una donna con le sembianze della Thatcher.
François Mitterand, storico presidente francese, dichiarò di avere una vera e propria ossessione per la Lady di Ferro. Ne era letteralmente intimorito quando dovevano discutere; tanto da parlarne anche con il suo psicanalista: "Margaret Thatcher ha la bocca di Marilyn Monroe e gli occhi di Caligola". La Regina Elisabetta una volta si lasciò scappare un sarcastico "la detesto cordialmente"; mentre il marito di lei, il Principe Filippo, definì la Tatcher come "la figlia del droghiere", alludendo (in maniera sprezzante) alle sue umili origini.
La Thatcher si è spenta (dopo una lunga malattia) in una suite dell'hotel Ritz a Londra (posto a lei tanto caro), dove si era trasferita da alcuni mesi per trascorrere la convalescenza dopo un intervento chirurgico. Il primo commento sulla sua scomparsa è arrivato via Twitter dal première britannico David Cameron: "E' con grande tristezza che ho appreso della morte di lady Thatcher". "Abbiamo perso una grande leader, un grande primo ministro e una grande britannica". "L'America perde una vera amica", ha commentato il Presidente americano Barack Obama. Grande personalità, grande coraggio. Innegabili le sue conquiste politiche e la sua forza. Un esempio per molte dopo di lei.
Mercoledì prossimo, a Londra, i funerali. La Union Jack, issata a mezz'asta, saluterà la sua Iron Lady.