Politica
“Mi dovrei vergognare di essermi comportato da vile? Assolutamente no!”: a parlare è Cappiello
“Delle scuse pubbliche sono doverose al segretario della DC e all’Ing. Franco Schinco”. "Sono arrabbiato con Lei On. Divella…"
Gravina - venerdì 14 ottobre 2011
Ed è la volta dell'ex consigliere Pietro Cappiello, tra i 16 firmatari del rientro a casa di Divella, e autore di un comunicato pervenuto nelle ultime ore in redazione.
Anche in questo caso si parte da lontano…dalla candidatura nella lista civica "Giovani per Divella"; ma l'inizio delle delusioni a dire dell'ex consigliere, arriva con la nomina da parte del sindaco, dell'assessore Ricciardelli: "Come uno dei più bravi prestigiatori, il Sindaco, per nominare la prima giunta, dal suo cilindro tirò fuori il suo primo inganno nei nostri confronti nominando come assessore la Sig.ra Ricciardelli. Da qui sono poi partiti altre situazioni di questo tipo, promesse fatte e mai mantenute, accordi disattesi in barba alla lealtà, alla trasparenza e all'onestà".
E poi l'ingresso nella Dc, una decisione che ha "scatenato l'ira di alcuni esponenti del PDL che da quel giorno invece di spiegare alla città che fine abbia fatto la realizzazione della piscina approvata in consiglio comunale , hanno architettato un attacco micidiale nei confronti della DC, bocciando a prescindere qualsiasi proposta avanzata dalla DC e avvolte, quando i toni si facevano più alti, per far valere le nostre ragioni, si accusava la DC di ricattare. La verità è che il ricatto lo subivamo noi non sentendoci mai liberi di fare proposte e progetti per migliorare la città", così continua il comunicato a firma dell'ex consigliere Cappiello.
Solo fierezza nella firma per la sfiducia al sindaco: "Mi dovrei vergognare di essermi comportato da vile? Assolutamente no! Sono fiero di aver fatto questa scelta. L'etica della politica prevede altre strade più opportune per sfiduciare un Sindaco? …"
Non manca Cappiello di rivolgersi direttamente al sindaco Divella: "Sono arrabbiato con Lei On. Divella che ha tradito noi giovani allontanandoci con i suoi silenzi, lasciando che altri esponessero il suo pensiero, con il suo decidere di non decidere; sono arrabbiato con Lei On. Divella perché ha disatteso le mie attese fondate da sani propositi atti a far crescere la mia città; sono arrabbiato con Lei On. Divella che ha spento il mio entusiasmo sottostando a dei giochi vili e ingannevoli, che con la vera politica non centrano niente, di taluni personaggi che hanno dimostrato, con il loro comportamento, di non aver a cuore le sorti di questa città".
Una precisaizone in conclusione: "Delle scuse pubbliche sono doverose al segretario della DC e all'Ing. Franco Schinco i quali, ignari della mia accelerata decisione, l'hanno appreso a fatto compiuto. Ho una spiegazione anche a questo, infatti, subdoli personaggi della politica gravinese, invece di invertire la tendenza a fregare il prossimo, intavolando serie trattative per risolvere la crisi politica, imperterriti affondavano i colpi nell'intendo di sfilare consiglieri da destra e da manca per poter arrivare al numero consentito dalla legge "I 16 consiglieri" lasciando fuori quei consiglieri fastidiosi e di intralcio ai loro scopi".
In allegato il testo integrale del comunicato a firma di Pietro Cappiello.
Anche in questo caso si parte da lontano…dalla candidatura nella lista civica "Giovani per Divella"; ma l'inizio delle delusioni a dire dell'ex consigliere, arriva con la nomina da parte del sindaco, dell'assessore Ricciardelli: "Come uno dei più bravi prestigiatori, il Sindaco, per nominare la prima giunta, dal suo cilindro tirò fuori il suo primo inganno nei nostri confronti nominando come assessore la Sig.ra Ricciardelli. Da qui sono poi partiti altre situazioni di questo tipo, promesse fatte e mai mantenute, accordi disattesi in barba alla lealtà, alla trasparenza e all'onestà".
E poi l'ingresso nella Dc, una decisione che ha "scatenato l'ira di alcuni esponenti del PDL che da quel giorno invece di spiegare alla città che fine abbia fatto la realizzazione della piscina approvata in consiglio comunale , hanno architettato un attacco micidiale nei confronti della DC, bocciando a prescindere qualsiasi proposta avanzata dalla DC e avvolte, quando i toni si facevano più alti, per far valere le nostre ragioni, si accusava la DC di ricattare. La verità è che il ricatto lo subivamo noi non sentendoci mai liberi di fare proposte e progetti per migliorare la città", così continua il comunicato a firma dell'ex consigliere Cappiello.
Solo fierezza nella firma per la sfiducia al sindaco: "Mi dovrei vergognare di essermi comportato da vile? Assolutamente no! Sono fiero di aver fatto questa scelta. L'etica della politica prevede altre strade più opportune per sfiduciare un Sindaco? …"
Non manca Cappiello di rivolgersi direttamente al sindaco Divella: "Sono arrabbiato con Lei On. Divella che ha tradito noi giovani allontanandoci con i suoi silenzi, lasciando che altri esponessero il suo pensiero, con il suo decidere di non decidere; sono arrabbiato con Lei On. Divella perché ha disatteso le mie attese fondate da sani propositi atti a far crescere la mia città; sono arrabbiato con Lei On. Divella che ha spento il mio entusiasmo sottostando a dei giochi vili e ingannevoli, che con la vera politica non centrano niente, di taluni personaggi che hanno dimostrato, con il loro comportamento, di non aver a cuore le sorti di questa città".
Una precisaizone in conclusione: "Delle scuse pubbliche sono doverose al segretario della DC e all'Ing. Franco Schinco i quali, ignari della mia accelerata decisione, l'hanno appreso a fatto compiuto. Ho una spiegazione anche a questo, infatti, subdoli personaggi della politica gravinese, invece di invertire la tendenza a fregare il prossimo, intavolando serie trattative per risolvere la crisi politica, imperterriti affondavano i colpi nell'intendo di sfilare consiglieri da destra e da manca per poter arrivare al numero consentito dalla legge "I 16 consiglieri" lasciando fuori quei consiglieri fastidiosi e di intralcio ai loro scopi".
In allegato il testo integrale del comunicato a firma di Pietro Cappiello.