Scuola e Università
Mobile imbottito: Regione e Ministero incontrano gli imprenditori del settore
Parola d'ordine: riconversione. Entro il 30 settembre la definizione dell'accordo di programma.
Gravina - sabato 22 settembre 2012
11.57
Rilanciare il mobile imbottito si può.
Questo emerge dalla riunione tenutasi presso Palazzo Marchesale a Santeramo. Riunione a cui hanno partecipato il direttore generale del Ministero dello sviluppo economico, Carlo Sappino; il vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone; sindaci, imprenditori e parti sociali del polo murgiano.
Scopo dell'incontro è stato ascoltare le necessità e le proposte degli imprenditori del territorio per definire l'accordo di programma per il rilancio del settore, il quale dovrà essere presentato entro il 30 settembre. La parola d'ordine è riconversione, dato per scontato che, per affrontare la concorrenza più o meno leale di Paesi avvantaggiati dal basso costo della manodopera, non basta contare sulla qualità artigianale del prodotto autoctono. A rappresentare Gravina è stato il vicesindaco Gino Lorusso, accompagnato da tre aziende gravinesi. "La presenza di alcuni rappresentanti del ministero - sottolinea Lorusso - è sinonimo di volontà da parte del governo di collaborare al rilancio del settore. Gli imprenditori del territorio si sono impegnati ad investire nel settore purché Stato e Regione tengano fede alle promesse ed intervengano per favorire la competitività delle imprese locali".
Innovazione e ricerca fanno parte della ricetta per uscire dall'annosa crisi del salotto. "Per superare la crisi – dichiara Loredana Capone - sono necessari nuovi investimenti. L'accordo di programma dovrà tradursi pertanto in investimenti concreti che le aziende devono realizzare con un approccio di sistema. Le nostre imprese, però, non possono superare da sole la crisi". Ecco, le imprese non devono essere abbandonate. Il rilancio del settore passa, infatti, innanzi tutto dall'abbattimento dei costi di produzione. Solo riducendo questi ultimi le imprese sarebbero in grado di intervenire sui prezzi di vendita del prodotto, senza andare ad intaccare le tasche dei dipendenti. In che modo si potrebbero ridurre i costi? La risposta è semplice. Senza addentrarsi in dibattiti riguardanti la detassazione del lavoro, il primo tassello potrebbe essere rappresentato dal potenziamento delle infrastrutture locali, provvedimento atto ad abbassare consistentemente i costi di trasporto. E proprio in questo caso entra in gioco l'accordo di programma ed il governo centrale.
Sarà la volta buona per tornare a sperare? Lo si scoprirà il prossimo 30 novembre, giorno entro il quale governo e Regione dovranno adottare determinazioni definitive.
Questo emerge dalla riunione tenutasi presso Palazzo Marchesale a Santeramo. Riunione a cui hanno partecipato il direttore generale del Ministero dello sviluppo economico, Carlo Sappino; il vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone; sindaci, imprenditori e parti sociali del polo murgiano.
Scopo dell'incontro è stato ascoltare le necessità e le proposte degli imprenditori del territorio per definire l'accordo di programma per il rilancio del settore, il quale dovrà essere presentato entro il 30 settembre. La parola d'ordine è riconversione, dato per scontato che, per affrontare la concorrenza più o meno leale di Paesi avvantaggiati dal basso costo della manodopera, non basta contare sulla qualità artigianale del prodotto autoctono. A rappresentare Gravina è stato il vicesindaco Gino Lorusso, accompagnato da tre aziende gravinesi. "La presenza di alcuni rappresentanti del ministero - sottolinea Lorusso - è sinonimo di volontà da parte del governo di collaborare al rilancio del settore. Gli imprenditori del territorio si sono impegnati ad investire nel settore purché Stato e Regione tengano fede alle promesse ed intervengano per favorire la competitività delle imprese locali".
Innovazione e ricerca fanno parte della ricetta per uscire dall'annosa crisi del salotto. "Per superare la crisi – dichiara Loredana Capone - sono necessari nuovi investimenti. L'accordo di programma dovrà tradursi pertanto in investimenti concreti che le aziende devono realizzare con un approccio di sistema. Le nostre imprese, però, non possono superare da sole la crisi". Ecco, le imprese non devono essere abbandonate. Il rilancio del settore passa, infatti, innanzi tutto dall'abbattimento dei costi di produzione. Solo riducendo questi ultimi le imprese sarebbero in grado di intervenire sui prezzi di vendita del prodotto, senza andare ad intaccare le tasche dei dipendenti. In che modo si potrebbero ridurre i costi? La risposta è semplice. Senza addentrarsi in dibattiti riguardanti la detassazione del lavoro, il primo tassello potrebbe essere rappresentato dal potenziamento delle infrastrutture locali, provvedimento atto ad abbassare consistentemente i costi di trasporto. E proprio in questo caso entra in gioco l'accordo di programma ed il governo centrale.
Sarà la volta buona per tornare a sperare? Lo si scoprirà il prossimo 30 novembre, giorno entro il quale governo e Regione dovranno adottare determinazioni definitive.