Ugo Rubini
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La città

Morte Ugo Rubini, la cultura gravinese perde un altro suo esponente

Fu anche presidente della Fondazione Santomasi

La cultura gravinese perde un altro dei suoi più prestigiosi interpreti. Due giorni orsono all'età di 93 anni, si è spento il prof. Ugo Rubini. Docente di Lingua e Letteratura tedesca presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Bari, Rubini ha dedicato la sua vita all'arte e alla cultura in qualità di regista, autore di riduzioni teatrali e scrittore.

Profondo conoscitore e studioso della letteratura di area e lingua tedesca (noti suoi i saggi su Lessing, Goethe, Heine, ma anche sull'austriaco Thomas Bernhard per il quale gli fu conferito nel 1991 il 'Grosses Ehrenzeichen', l'ambito Ordine al Merito della Repubblica Austriaca), Rubini è stato anche scrittore e grande appassionato di teatro, nonché uno degli artefici della nascita del Centro Universitario Teatrale (CUT) del quale è stato presidente fin dal 1996. L'academico gravinese è stato uomo di cultura ecclettico, approfondendo i suoi campi di interesse nella letteratura, nelle arti figurative e finanché nella musica.

Tra le altre cose il prof. Rubini è stato anche presidente della fondazione Ettore Pomarici Santomasi. e proprio per rendergli degno omaggio abbiamo chiesto al prof. Filippo Tarantino, attuale presidente della Fondazione Santomasi, di tracciare un profilo di Ugo Rubini. ecco cosa ci ha scritto:

"Per Ugo Rubini

Tratteggiare sia pure per uno schizzo la figura di Ugo Rubini è difficile perché affiorano frammenti di immagini, incontri ,esperienze che non hanno il carattere della continuit.
Ci conosciamo da sempre. Ci siamo incrociati spesso, avendo i nostri figli coetanei ;abbiamo collaborato in una commissione che giudicava i lavori dei bambini delle scuole elementari su educazione all'ambiente, con una particolare attenzione alla collocazione corretta dei rifiuti . Ho apprezzato la sua discrezione e nel contempo il suo stile di educatore quando ho avuto come alunno suo nipote Sergio.
Ugo insegnava sempre qualcosa quando lo incontravi. Una volta mi chiese una intervista su radio Gravina e alla fine con molta cortesia mi fece notare che in pochi minuti avevo più volte ripetuto lo stesso termine. Quando, dopo un incontro, si diceva "bene allora ci vediamo" egli osservava che se vi è interesse a incontrarci bisogna precisare quando e dove.
Persona di grande rigore morale, era di per sé un rimprovero per qualcuno dalla condotta approssimativa. Con il suo passo lungo e svelto si muoveva a piedi da un capo all'altro della città e non mancava di fermarsi con un sorriso e una stretta di mano con le tante persone che conosceva, che lo stimavano e con cui impostava un dialogo sempre incisivo e interessante
Il professor Ugo Rubini godeva di grandissima stima come docente di lingua e letteratura tedesca all'università di Bari, e aveva documentato in saggi e romanzi il suo lavoro di indefesso ricercatore.
Da presidente della fondazione "Ettore Pomarci Santomasi" il professor Rubini ha dato un'impronta rigorosa alle attività dell'Ente: bisogna visitare gli ambienti della Fondazione per constatare i segni lasciati dalla amministrazione Rubini. Qui basti ricordare i risultati della intensa collaborazione con la dottoressa Angela Ciancio, direttrice regionale dei musei di Puglia,che a Gravina ha dedicato molta parte delle sue ricerche e della sua attività.
Il professor Rubini non faceva mancare la sua collaborazione ad ogni livello.
In quanto responsabile del CUT ha sempre portato interessanti contributi ai convegni del liceo "Cagnazzi" per la Rassegna internazionale del teatro classico scolastico .
Mi piace ricordare che nel giorno dei suoi funerali, ieri, in chiesa, hanno voluto portare una testimonianza i suoi allievi del CUT: essi ne hanno ricordato l'insegnamento incisivo ed essenziale, lo stile di regista e, anche, di educatore. Struggente il saluto che una giovane artista ha voluto dargli cantando il tedesco un inno stupendo, 'Unter dayne vayse shtern'.

(One of the most beautiful songs to have come out of the Vilna ghetto, 'Unter dayne vayse shtern' (Under your white stars) was written by the poet Avraham Sutzkever and set to music by Avrom Brudno. Directly addressing God, the poem's speaker expresses the agony of his situation and calls out for help and acknowledgement.)"

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