Palazzo di città
Muro di via Quasimodo, solo silenzio dalla Città Metropolitana
Valente scrive a Decaro e chiede interventi urgenti
Gravina - sabato 13 febbraio 2016
Riparare il muro di cinta del liceo scientifico.
Questa la richiesta partita dal Comune di Gravina e indirizzata al sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antonio Decaro titolare di ogni competenza sul liceo scientifico "Tarantino" e sulla sua recinzione muraria.
Un muro interessato da più di un anno da un cedimento strutturale che ha costretto l'amministrazione comunale a chiudere un tratto di via Quasimodo.
Nonostante le ripetute sollecitazioni, anche da parte di altri esponenti politici, dalla città metropolitana non arrivano ancora notizie di interventi.
Ora il sindaco di Gravina ha deciso di prendere carta e penna e inviare al collega barese una nota di sollecito.
Ricordate le diverse segnalazioni nel tempo già inoltrate dal Comune di Gravina, «rimaste prive di riscontro nonostante l'evidenziato carattere di pericolosità della situazione», scrive Valente, «si sottolinea che i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo da cui è emerso che il muro in questione ha subito uno slittamento verso l'interno della scuola, provocando il disallineamento del marciapiede in via Quasimodo e danni visibili alla strada». Una situazione alla quale s'è ovviato, «ad opera del Comune ed a tutela della pubblica e privata incolumità, con il restringimento della carreggiata, provocando notevoli disagi alla viabilità ed agli studenti». Tuttavia, nonostante ciò, a dispetto del tempo trascorso e persino «dell'attivismo del consigliere metropolitano Mimmo Cardascia, che sulla questione aveva presentato anche un'interrogazione nell'assise del consiglio metropolitano ottenendo rassicurazioni in ordine ad una immediata risoluzione della problematica, ad oggi nulla è cambiato: a più d'un anno dal nostro grido d'allarme, niente s'è mosso».
In coda, la richiesta di chiarimenti: «Dato che la questione si protrae da molto tempo», interroga Valente, «si chiede di conoscere quali siano le condizioni ostative ad un tempestivo intervento della Città Metropolitana».
S'attendono ora risposte da Bari.
Questa la richiesta partita dal Comune di Gravina e indirizzata al sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antonio Decaro titolare di ogni competenza sul liceo scientifico "Tarantino" e sulla sua recinzione muraria.
Un muro interessato da più di un anno da un cedimento strutturale che ha costretto l'amministrazione comunale a chiudere un tratto di via Quasimodo.
Nonostante le ripetute sollecitazioni, anche da parte di altri esponenti politici, dalla città metropolitana non arrivano ancora notizie di interventi.
Ora il sindaco di Gravina ha deciso di prendere carta e penna e inviare al collega barese una nota di sollecito.
Ricordate le diverse segnalazioni nel tempo già inoltrate dal Comune di Gravina, «rimaste prive di riscontro nonostante l'evidenziato carattere di pericolosità della situazione», scrive Valente, «si sottolinea che i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo da cui è emerso che il muro in questione ha subito uno slittamento verso l'interno della scuola, provocando il disallineamento del marciapiede in via Quasimodo e danni visibili alla strada». Una situazione alla quale s'è ovviato, «ad opera del Comune ed a tutela della pubblica e privata incolumità, con il restringimento della carreggiata, provocando notevoli disagi alla viabilità ed agli studenti». Tuttavia, nonostante ciò, a dispetto del tempo trascorso e persino «dell'attivismo del consigliere metropolitano Mimmo Cardascia, che sulla questione aveva presentato anche un'interrogazione nell'assise del consiglio metropolitano ottenendo rassicurazioni in ordine ad una immediata risoluzione della problematica, ad oggi nulla è cambiato: a più d'un anno dal nostro grido d'allarme, niente s'è mosso».
In coda, la richiesta di chiarimenti: «Dato che la questione si protrae da molto tempo», interroga Valente, «si chiede di conoscere quali siano le condizioni ostative ad un tempestivo intervento della Città Metropolitana».
S'attendono ora risposte da Bari.