La città
Necessaria l'autorizzazione per utilizzare le immagini della Cattedrale
La normativa che tutela i beni culturali di proprietà ecclesiastica. Le precisazioni della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti
Gravina - sabato 3 settembre 2011
Le immagini della Cattedrale e di altri beni mobili e immobili di proprietà ecclesiastica non possono essere utilizzate liberamente. È necessario richiedere un'autorizzazione al Vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti o al Direttore dell'Ufficio diocesano per l'Arte Sacra e i Beni Culturali. A stabilirlo è la Conferenza Episcopale Pugliese, che detta in un documento tutte le norme relative alla riproduzione delle immagini dei beni culturali ecclesiastici.
La precisazione, giunta dall'Ufficio diocesano Beni Culturali, «si è resa necessaria dal momento che sono diventate numerose le immagini, specie della Cattedrale, utilizzate senza alcuna richiesta per pubblicità, cartoline, libri».
La Conferenza Episcopale Pugliese ha fatto proprie le norme statali relative alla tutela del patrimonio storico-artistico nazionale, che viene attuata anche attraverso la riproduzione e la diffusione dell'immagine delle opere. «In un'epoca in cui la riproduzione con ogni tipo di tecnologia può consentire una diffusione planetaria in tempo reale delle immagini delle opere d'arte e dei beni culturali - si legge nel documento - la CEP intende disciplinare le riproduzioni attraverso la presente normativa, che promuove un corretto uso delle immagini nel rispetto dello specifico valore religioso (liturgico, biblico e teologico tradizionale) che le caratterizza, verificandone l'inserimento in contesti adeguati, valorizzandone una lettura il più possibile completa, contestualizzandone il significato religioso».
I responsabili per la tutela e l'uso dei beni di proprietà ecclesiastica sono il Vescovo della Diocesi e i suoi delegati ed il legale rappresentante degli Enti ecclesiastici proprietari.
È soggetta ad autorizzazione la riproduzione fotografica, video, cinematografica, televisiva, digitale ed in ogni altra forma possibile delle immagini dei beni culturali ecclesiastici ed il suo utilizzo nell'ambito di progetti editoriali e di divulgazione e diffusione (locandine, manifesti, forme pubblicitarie), compreso l'utilizzo dei mass media e della rete informatica. Il richiedente l'autorizzazione, contestualmente al ritiro della medesima, dovrà versare all'Economato diocesano i diritti di riproduzione, sia che si tratti di una richiesta di autorizzazione dovuta a motivi di studio che a scopi divulgativi.
In allegato il documento della Conferenza Episcopale Pugliese.
La precisazione, giunta dall'Ufficio diocesano Beni Culturali, «si è resa necessaria dal momento che sono diventate numerose le immagini, specie della Cattedrale, utilizzate senza alcuna richiesta per pubblicità, cartoline, libri».
La Conferenza Episcopale Pugliese ha fatto proprie le norme statali relative alla tutela del patrimonio storico-artistico nazionale, che viene attuata anche attraverso la riproduzione e la diffusione dell'immagine delle opere. «In un'epoca in cui la riproduzione con ogni tipo di tecnologia può consentire una diffusione planetaria in tempo reale delle immagini delle opere d'arte e dei beni culturali - si legge nel documento - la CEP intende disciplinare le riproduzioni attraverso la presente normativa, che promuove un corretto uso delle immagini nel rispetto dello specifico valore religioso (liturgico, biblico e teologico tradizionale) che le caratterizza, verificandone l'inserimento in contesti adeguati, valorizzandone una lettura il più possibile completa, contestualizzandone il significato religioso».
I responsabili per la tutela e l'uso dei beni di proprietà ecclesiastica sono il Vescovo della Diocesi e i suoi delegati ed il legale rappresentante degli Enti ecclesiastici proprietari.
È soggetta ad autorizzazione la riproduzione fotografica, video, cinematografica, televisiva, digitale ed in ogni altra forma possibile delle immagini dei beni culturali ecclesiastici ed il suo utilizzo nell'ambito di progetti editoriali e di divulgazione e diffusione (locandine, manifesti, forme pubblicitarie), compreso l'utilizzo dei mass media e della rete informatica. Il richiedente l'autorizzazione, contestualmente al ritiro della medesima, dovrà versare all'Economato diocesano i diritti di riproduzione, sia che si tratti di una richiesta di autorizzazione dovuta a motivi di studio che a scopi divulgativi.
In allegato il documento della Conferenza Episcopale Pugliese.