Palazzo di città
Stop alla caccia nel bosco: il Comune risponde alla Lipu
Valente: "Il divieto è già previsto dalla legge". Auspicati maggiori controlli.
Gravina - domenica 30 settembre 2012
17.11
"Nessun provvedimento specifico da parte dell'amministrazione comunale".
Il sindaco Alesio Valente non interverrà per fermare i cacciatori che in questi giorni starebbero facendo incetta di selvaggina nel territorio del Bosco Difesa Grande distrutto dalle fiamme dello scorso luglio, come pure richiesto dalla sezione locale della Lipu. Una presa di posizione che non è dettata dall'indifferenza per quanto sta accadendo nel bosco, ci tiene a precisare lo stesso primo cittadino, "ma semplicemente dalla consapevolezza che in materia di caccia esiste già una legislazione ben precisa che oltre a vietare, per i cinque anni successivi al disastro, tutte le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale, pone un preciso divieto per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, sia per il pascolo sia per la caccia". I trasgressori, secondo la medesima legge, sono puniti con una sanzione amministrativa che va da poche centinaia di euro sino ad un massimo di 1.000 euro.
"Non è il sindaco che deve intervenire bensì sono le forze dell'ordine che devono far rispettare il divieto di caccia e soprattutto punire i trasgressori", conclude il primo cittadino, auspicando un'intensificarsi dei controlli a cura delle forze dell'ordine e delle autorità competenti.
Il sindaco Alesio Valente non interverrà per fermare i cacciatori che in questi giorni starebbero facendo incetta di selvaggina nel territorio del Bosco Difesa Grande distrutto dalle fiamme dello scorso luglio, come pure richiesto dalla sezione locale della Lipu. Una presa di posizione che non è dettata dall'indifferenza per quanto sta accadendo nel bosco, ci tiene a precisare lo stesso primo cittadino, "ma semplicemente dalla consapevolezza che in materia di caccia esiste già una legislazione ben precisa che oltre a vietare, per i cinque anni successivi al disastro, tutte le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale, pone un preciso divieto per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, sia per il pascolo sia per la caccia". I trasgressori, secondo la medesima legge, sono puniti con una sanzione amministrativa che va da poche centinaia di euro sino ad un massimo di 1.000 euro.
"Non è il sindaco che deve intervenire bensì sono le forze dell'ordine che devono far rispettare il divieto di caccia e soprattutto punire i trasgressori", conclude il primo cittadino, auspicando un'intensificarsi dei controlli a cura delle forze dell'ordine e delle autorità competenti.