La città
No all’antenna delle Ferrovie dello Stato
Amministrazione e cittadini uniti contro le FF SS. E spunta una sentenza del Consiglio di Stato
Gravina - mercoledì 6 luglio 2011
Si è tenuta ieri sera, presso la chiesa della Madonna delle Grazie un'assemblea pubblica per discutere dell'annosa vicenda riguardante l'antenna Gsm-r che le Ferrovie dello Stato vorrebbero istallare nel piazzale antistante la stazione.
Un nutrito gruppo di cittadini, residenti nel quartiere, ha esposto al sindaco e all'assessore Serangelo tutte le problematiche di un quartiere che per anni è rimasto isolato dal resto della città a causa del passaggio a livello in via Corato.
Oggi, invece, c'è un sottovia che dovrebbe agevolare la circolazione, ma i problemi restano. E sono tanti.
Si è discusso di degrado, di sicurezza, del sottopassaggio il cui restauro era stato promesso entro la fine del 2009. I cittadini hanno manifestato al sindaco tutta la loro stanchezza e la loro disillusione ma hanno le idee chiare: "Noi questa antenna non la vogliamo" soprattutto perché secondo alcuni, le Ferrovie stanno nascondendo sotto il pretesto della sicurezza dei treni, gli affari legati all'utilizzo della struttura da parte dei gestori di telefonia mobile.
Ipotesi che il sindaco rigetta come "illazioni di cui non abbiamo nessuna prova" e conferma che "la sicurezza dei treni è stata la motivazione prioritaria per cui le Ferrovie hanno vinto tutti i gradi di giudizio contro il Comune".
Ma il sindaco non si da per vinto e dopo aver proposto nelle infinite riunioni con gli amministratori delle ferrovie, di spostare l'antenna a pochi chilometri dal centro abitato, per altro in un suolo di proprietà pubblica, sfodera quello che lui stesso definisce "l'ultimo spiraglio" per impedire la costruzione dell'antenna.
Pare infatti che Divella sia venuto a conoscenza di una sentenza del Consiglio di Stato secondo cui la chiesa della Madonna delle Grazie, la cui veduta sarebbe compromessa dall'istallazione dell'antenna, potrebbe essere tutelata secondo il così detto "vincolo allargato" su cui la Soprintendenza dovrebbe fare leva per chiedere almeno di spostare in un'altra sede l'antenna in questione.
Un sentenza che potrebbe essere utile a perorare la causa del nostro comune ed infatti, la giunta comunale in queste ore sta approvando una richiesta di intervento alla Soprintendenza per i beni storici al fine di trovare un accordo con gli amministratori delle Ferrovie.
Divella ha assicurato: "Entro i prossimi giorni ci sanno nuove notizie in merito".
Intanto aspettiamo sperando di non dover ricorrere alla sommossa popolare, come paventato da qualcuno, per impedire l'istallazione di quella che sembra, a giudicare dalle prime informazione, uno scempio al nostro paesaggio.
Un nutrito gruppo di cittadini, residenti nel quartiere, ha esposto al sindaco e all'assessore Serangelo tutte le problematiche di un quartiere che per anni è rimasto isolato dal resto della città a causa del passaggio a livello in via Corato.
Oggi, invece, c'è un sottovia che dovrebbe agevolare la circolazione, ma i problemi restano. E sono tanti.
Si è discusso di degrado, di sicurezza, del sottopassaggio il cui restauro era stato promesso entro la fine del 2009. I cittadini hanno manifestato al sindaco tutta la loro stanchezza e la loro disillusione ma hanno le idee chiare: "Noi questa antenna non la vogliamo" soprattutto perché secondo alcuni, le Ferrovie stanno nascondendo sotto il pretesto della sicurezza dei treni, gli affari legati all'utilizzo della struttura da parte dei gestori di telefonia mobile.
Ipotesi che il sindaco rigetta come "illazioni di cui non abbiamo nessuna prova" e conferma che "la sicurezza dei treni è stata la motivazione prioritaria per cui le Ferrovie hanno vinto tutti i gradi di giudizio contro il Comune".
Ma il sindaco non si da per vinto e dopo aver proposto nelle infinite riunioni con gli amministratori delle ferrovie, di spostare l'antenna a pochi chilometri dal centro abitato, per altro in un suolo di proprietà pubblica, sfodera quello che lui stesso definisce "l'ultimo spiraglio" per impedire la costruzione dell'antenna.
Pare infatti che Divella sia venuto a conoscenza di una sentenza del Consiglio di Stato secondo cui la chiesa della Madonna delle Grazie, la cui veduta sarebbe compromessa dall'istallazione dell'antenna, potrebbe essere tutelata secondo il così detto "vincolo allargato" su cui la Soprintendenza dovrebbe fare leva per chiedere almeno di spostare in un'altra sede l'antenna in questione.
Un sentenza che potrebbe essere utile a perorare la causa del nostro comune ed infatti, la giunta comunale in queste ore sta approvando una richiesta di intervento alla Soprintendenza per i beni storici al fine di trovare un accordo con gli amministratori delle Ferrovie.
Divella ha assicurato: "Entro i prossimi giorni ci sanno nuove notizie in merito".
Intanto aspettiamo sperando di non dover ricorrere alla sommossa popolare, come paventato da qualcuno, per impedire l'istallazione di quella che sembra, a giudicare dalle prime informazione, uno scempio al nostro paesaggio.