Territorio
No alle trivelle ma via libera alle rinnovabili
Appello del presidente del distretto Nuova energia Puglia
Gravina - giovedì 14 aprile 2016
11.49 Comunicato Stampa
«Il 17 aprile noi italiani abbiamo un dovere da compiere: dobbiamo andare a votare sì al referendum per abrogare la legge del governo Renzi che favorisce le trivellazioni petrolifere». Non ha dubbi su quale fronte schierarsi Beppe Bratta, presidente del Distretto La Nuova Energia, da poco riconfermato alla guida dell'organizzazione che rappresenta gli operatori della green economy in Puglia.
«Le ragioni per votare sì sono tante - continua Bratta. In primis, il pericolo di sversamenti di petrolio in mare con ingenti danni alle spiagge e al turismo o l'alterazione della fauna marina per l'uso dei bombardamenti con l'aria compressa. Ma soprattutto è in gioco il modello di sviluppo energetico del Paese, che vede in contrapposizione la lobby delle fossili e un modello democratico e diffuso che coinvolge migliaia di professionisti qualificati e PMI, in grado di creare ricchezza distribuita e sostenibile per il territorio».
«Attualmente in Italia - prosegue Bratta - ci troviamo di fronte ad una incomprensibile mancanza di strategia, nonostante i recenti accordi sul clima presi a livello mondiale nell'ultima Cop21 di Parigi e le scelte di decarbonizzazione che molti Paesi stanno portando avanti. In questi 26 mesi di Governo Renzi abbiamo registrato un atteggiamento ostile nei confronti delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che ha contribuito a mettere in ginocchio un settore che da tre anni sta registrando perdite per decine di migliaia di posti di lavoro».
Persino Papa Francesco lo sottolinea nella sua appassionata enciclica "Laudato Si'" dove, affrontando il tema del rispetto dell'ambiente, esorta alla ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, sottolineando che «[…] abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti».
«È nostro preciso dovere, dunque, recarci alle urne ed esprimere il nostro disappunto nei confronti delle lobby petrolifere. La partita si giocherà a partire dal 17 aprile - conclude Bratta - con l'auspicio di avviare un confronto con il Governo per una seria strategia energetica e superare la cappa di silenzio mediatico: dobbiamo ridare respiro alle politiche energetiche, industriali e agricole per rilanciare un modello di sviluppo che attualmente sembra essersi inceppato».
«Le ragioni per votare sì sono tante - continua Bratta. In primis, il pericolo di sversamenti di petrolio in mare con ingenti danni alle spiagge e al turismo o l'alterazione della fauna marina per l'uso dei bombardamenti con l'aria compressa. Ma soprattutto è in gioco il modello di sviluppo energetico del Paese, che vede in contrapposizione la lobby delle fossili e un modello democratico e diffuso che coinvolge migliaia di professionisti qualificati e PMI, in grado di creare ricchezza distribuita e sostenibile per il territorio».
«Attualmente in Italia - prosegue Bratta - ci troviamo di fronte ad una incomprensibile mancanza di strategia, nonostante i recenti accordi sul clima presi a livello mondiale nell'ultima Cop21 di Parigi e le scelte di decarbonizzazione che molti Paesi stanno portando avanti. In questi 26 mesi di Governo Renzi abbiamo registrato un atteggiamento ostile nei confronti delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che ha contribuito a mettere in ginocchio un settore che da tre anni sta registrando perdite per decine di migliaia di posti di lavoro».
Persino Papa Francesco lo sottolinea nella sua appassionata enciclica "Laudato Si'" dove, affrontando il tema del rispetto dell'ambiente, esorta alla ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, sottolineando che «[…] abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti».
«È nostro preciso dovere, dunque, recarci alle urne ed esprimere il nostro disappunto nei confronti delle lobby petrolifere. La partita si giocherà a partire dal 17 aprile - conclude Bratta - con l'auspicio di avviare un confronto con il Governo per una seria strategia energetica e superare la cappa di silenzio mediatico: dobbiamo ridare respiro alle politiche energetiche, industriali e agricole per rilanciare un modello di sviluppo che attualmente sembra essersi inceppato».