Palazzo di città
Nomi di donne esemplari per le strade di contrada Murgetta
Il borgo rurale gravinese avrà una toponomastica tutta al femminile
Gravina - martedì 15 maggio 2018
Le strade di contrada Murgetta avranno finalmente un nome. E quel che più conta, avranno nomi di donne distintesi nelle arti, nella scienza o per l'impegno in campo civile e sociale.
È una delibera in rosa quella licenziata nei giorni scorsi dalla giunta municipale presieduta dal sindaco Alesio Valente. Su proposta dell'assessora ai borghi rurali, Annamaria Iurino, il governo civico ha infatti deciso di varare un piano per la toponomastica della popolosa contrada gravinese, in accoglimento delle istanze dei residenti della zona e delle proposte dagli stessi avanzate, tese a risolvere problemi anche seri rendendo omaggio, al tempo stesso, a figure femminili apprezzate per il loro operato in vari campi. «All'indomani dell'insediamento dell'attuale amministrazione comunale, nel corso di un incontro con un gruppo di cittadini residenti alla Murgetta», ricorda l'assessora Iurino, «tra le questioni alle quali dare soluzione emerse anche quella legata alla presenza di un fitto reticolo di strade tutte senza denominazione, con conseguenze evidentemente negative, oscillanti tra i disagi nella tardiva consegna della posta e le serie difficoltà incontrate dalle ambulanze nell'individuare con certezza le abitazioni da raggiungere in caso di necessità». Ostacolo da superare, secondo i suggerimenti avanzati dagli stessi abitanti della contrada, colmando i ritardi nella definizione della toponomastica e cogliendo l'opportunità per mettere in rilievo, lungo questo percorso, icone femminili di rilievo. E così è stato. «L'Ufficio Anagrafe e l'Area Tecnica del Comune - sottolinea il sindaco Valente - hanno curato in questi mesi gli adempimenti necessari: in giunta abbiamo approvato la delibera che consentirà ora di far partire la fase operativa, facendo di Gravina un modello per i Comuni italiani, per la scelta di dedicare le sue strade a donne che hanno lasciato un segno importante nella storia, in qualche caso al prezzo della loro vita. Un segnale forte, specie in un periodo storico in cui le donne continuano ad essere oggetto di violenze e tentativi di emarginazione che non possono essere tollerati e vanno anzi contrastati per riaffermare irrinunciabili principi di civiltà».
Nei prossimi giorni sul piano predisposto da Palazzo di Città dovrà esprimersi la Prefettura, dal momento che alcune strade, precisa l'assessora Iurino, «saranno intestate a persone decedute da meno di 10 anni», ma il via libera appare scontato, anche alla luce delle personalità di cui l'elenco dei nomi delle nuove vie si compone. Accanto alle tradizionali via Gravina, via Altamura e via Monte Castiglione ed a piazza Santissimi Pietro e Paolo compaiono le strade dedicate, nell'ordine, a Elena Lucrezia Cornaro (veneta, prima donna al mondo a conseguire la laurea, nel 1678); Tina Modotti (friulana, punto di riferimento della fotografia mondiale della prima metà del Novecento); Nilde Jotti (prima donna nella storia dell'Italia repubblicana a ricoprire una delle massime cariche dello Stato); Tina Anselmi (partigiana, prima donna ministro della Repubblica italiana); Amelia Rosselli (poetessa, tra le più note nell'ambito della letteratura italiana); Francesca Caccini (clavicembalista e soprano, nel Seicento fu la prima donna a scrivere un'opera); Rita Levi Montalcini (neurologa, accademica e senatrice a vita, oltre che Premio Nobel per la medicina nel 1986); Maria Montessori (pedagogista, medico e neuropsichiatra infantile, internazionalmente conosciuta per il metodo educativo che prende il suo nome); Sofonisba Anguissola (prima celebre pittrice italiana del Cinquecento); Marie Curie (scienziata, studiosa della radioattività, vincitrice del Nobel per la Fisica nel 1903 e di quello per la Chimica nel 1911); Madre Teresa di Calcutta (missionaria albanese, premio Nobel per la pace nel 1979); Alda Merini (poetessa e scrittrice di chiara fama mondiale); Ilaria Alpi (giornalista del Tg3, uccisa in Somalia col suo operatore Miran Hrovatin nel 1994), Margherita Hack (astrofisica). «Una volta acquisito il parere prefettizio - chiosa l'assessora Iurino - provvederemo all'apposizione delle targhe e sarà un'occasione di festa, per la soluzione di vecchie problematiche ed ancor più per la testimonianza di civiltà che, col contributo determinante dei cittadini, daremo sul piano della civiltà».
È una delibera in rosa quella licenziata nei giorni scorsi dalla giunta municipale presieduta dal sindaco Alesio Valente. Su proposta dell'assessora ai borghi rurali, Annamaria Iurino, il governo civico ha infatti deciso di varare un piano per la toponomastica della popolosa contrada gravinese, in accoglimento delle istanze dei residenti della zona e delle proposte dagli stessi avanzate, tese a risolvere problemi anche seri rendendo omaggio, al tempo stesso, a figure femminili apprezzate per il loro operato in vari campi. «All'indomani dell'insediamento dell'attuale amministrazione comunale, nel corso di un incontro con un gruppo di cittadini residenti alla Murgetta», ricorda l'assessora Iurino, «tra le questioni alle quali dare soluzione emerse anche quella legata alla presenza di un fitto reticolo di strade tutte senza denominazione, con conseguenze evidentemente negative, oscillanti tra i disagi nella tardiva consegna della posta e le serie difficoltà incontrate dalle ambulanze nell'individuare con certezza le abitazioni da raggiungere in caso di necessità». Ostacolo da superare, secondo i suggerimenti avanzati dagli stessi abitanti della contrada, colmando i ritardi nella definizione della toponomastica e cogliendo l'opportunità per mettere in rilievo, lungo questo percorso, icone femminili di rilievo. E così è stato. «L'Ufficio Anagrafe e l'Area Tecnica del Comune - sottolinea il sindaco Valente - hanno curato in questi mesi gli adempimenti necessari: in giunta abbiamo approvato la delibera che consentirà ora di far partire la fase operativa, facendo di Gravina un modello per i Comuni italiani, per la scelta di dedicare le sue strade a donne che hanno lasciato un segno importante nella storia, in qualche caso al prezzo della loro vita. Un segnale forte, specie in un periodo storico in cui le donne continuano ad essere oggetto di violenze e tentativi di emarginazione che non possono essere tollerati e vanno anzi contrastati per riaffermare irrinunciabili principi di civiltà».
Nei prossimi giorni sul piano predisposto da Palazzo di Città dovrà esprimersi la Prefettura, dal momento che alcune strade, precisa l'assessora Iurino, «saranno intestate a persone decedute da meno di 10 anni», ma il via libera appare scontato, anche alla luce delle personalità di cui l'elenco dei nomi delle nuove vie si compone. Accanto alle tradizionali via Gravina, via Altamura e via Monte Castiglione ed a piazza Santissimi Pietro e Paolo compaiono le strade dedicate, nell'ordine, a Elena Lucrezia Cornaro (veneta, prima donna al mondo a conseguire la laurea, nel 1678); Tina Modotti (friulana, punto di riferimento della fotografia mondiale della prima metà del Novecento); Nilde Jotti (prima donna nella storia dell'Italia repubblicana a ricoprire una delle massime cariche dello Stato); Tina Anselmi (partigiana, prima donna ministro della Repubblica italiana); Amelia Rosselli (poetessa, tra le più note nell'ambito della letteratura italiana); Francesca Caccini (clavicembalista e soprano, nel Seicento fu la prima donna a scrivere un'opera); Rita Levi Montalcini (neurologa, accademica e senatrice a vita, oltre che Premio Nobel per la medicina nel 1986); Maria Montessori (pedagogista, medico e neuropsichiatra infantile, internazionalmente conosciuta per il metodo educativo che prende il suo nome); Sofonisba Anguissola (prima celebre pittrice italiana del Cinquecento); Marie Curie (scienziata, studiosa della radioattività, vincitrice del Nobel per la Fisica nel 1903 e di quello per la Chimica nel 1911); Madre Teresa di Calcutta (missionaria albanese, premio Nobel per la pace nel 1979); Alda Merini (poetessa e scrittrice di chiara fama mondiale); Ilaria Alpi (giornalista del Tg3, uccisa in Somalia col suo operatore Miran Hrovatin nel 1994), Margherita Hack (astrofisica). «Una volta acquisito il parere prefettizio - chiosa l'assessora Iurino - provvederemo all'apposizione delle targhe e sarà un'occasione di festa, per la soluzione di vecchie problematiche ed ancor più per la testimonianza di civiltà che, col contributo determinante dei cittadini, daremo sul piano della civiltà».