banalità del male vida foto A. Angiulli
banalità del male vida foto A. Angiulli
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Non per ricordare, ma per non dimenticare.

“La banalità della banalità del male” al Vida, in occasione della giornata della memoria

Anche quest'anno la compagnia Colpi di Scena ha deciso di rappresentare questo tragico evento: l'uccisione di 6 milioni di ebrei da parte dei nazisti, per commemorare le vittime dell'Olocausto. "Non per ricordare, ma per non dimenticare"- ha affermato Michele Mindicini. Il regista nella sua presentazione ha proposto un gioco, sia ai bambini che agli adulti, efficace per far comprendere l'immensa quantità di ebrei uccisi: partendo da 50 mila, ha chiesto di addizionare 50 fino ad arrivare a 1 milione. "Siete già stanchi, pensate quante persone siano 6 milioni"- ha affermato. La compagnia ha deciso di rappresentare l'opera "La banalità della banalità del male", regia di Michele Mindicini, scritta da Renzo Paternoster, che si occupa dello studio della violenza politica e nostro concittadino.

"Ho voluto in questo modo comunicare quanto sia banale e meschino fare del male e dimostrare quanto fossero vigliacchi i nazisti, che hanno preferito addossare la colpa "agli ordini superiori" invece di riconoscere la completa adesione agli stessi ordini" -ha affermato l'autore.

La scelta di rappresentare quest'opera è data dal fatto che oltre a ricordare ciò che è avvenuto ad Auschwitz, si spiegano i motivi dell'odio verso il popolo di Davide e l'avversione antisemita da parte del nazismo. È una rappresentazione del processo al "fantoccio del nazismo", i cui testimoni, alcuni ebrei uccisi, raccontano al Pubblico Ministero fatti realmente accaduti nei campi di concentramento, per comprendere come i nazisti siano stati dei "volenterosi carnefici".

Una rappresentazione che ha richiesto la partecipazione del pubblico coinvolto dal Pubblico Ministero che ha rivolto agli spettatori la domanda: "Sono colpevoli?" con tutte le mani che inevitabilmente si sono.

I brani in sottofondo di Arisa, Mannoia, Branduardi, perfette non solo per la melodia, ma soprattutto per le parole, hanno contribuito a rendere lo spettacolo ancora più coinvolgente, insieme ai canti e alle coreografie. Uno spettacolo forte, profondo che ha colpito tutti, dagli adulti ai bambini che, interessati, guardavano la rappresentazione e restando senza parole.

Gli adulti, nello stesso modo, hanno fatto una standing ovation e si sono commossi, a partire proprio dall'autore del testo Renzo Paternoster. Uno spettacolo dunque che ha avuto un grande successo, tanto da mandare in sold out tutte le rappresentazioni finora andate in scena con ancora tante richieste da parte delle scuole.

Foto di Angelo Angiulli
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