La città
Non si ferma la comunità riabilitativa psichiatrica
Il delicato e costante operato della cooperativa "Questa Città" in questa emergenza
Gravina - sabato 11 aprile 2020
09.00
Quanto è dura restare a casa in questo momento. Comprendiamo bene che sia una necessità e un dovere, stringiamo i denti e aspettiamo che tutto passi, pensando a chi è costretto a lavorare in ambienti sensibili. Situazione molto delicata per chi opera nella sanità e per chi è a contatto con pazienti affetti da disturbi mentali.
Gravinalife ha raggiunto telefonicamente Debora Chiaradia, tecnico della riabilitazione psichiatrica del CRAP "Cooperativa Sociale Questa Città", per qualche domanda.
Il centro è regolarmente aperto? Quanti utenti ci sono?
La nostra è una C.R.A.P. (Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica) accreditata dalla Regione Puglia e contrattualizzata con la ASL Ba. Data la caratteristica residenziale della struttura, che prevede la presenza di personale sulle 24 ore, siamo regolarmente in attività. Abbiamo in carico 14 utenti dei quali, al momento, uno solo è assente poiché in permesso a casa da prima dell'emergenza Covid-19. Tutti i permessi a casa, le uscite e le visite dei familiari sono temporaneamente sospese.
Quante persone lavorano? Fate turni?
In struttura lavorano 10 operatori della riabilitazione, tra Educatori e Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, e 6 Operatori Socio Sanitari con turni di 6 ore ciascuno. A fasce orarie, sono anche presenti una consulente psicologa e una psichiatra.
Avete abbastanza mascherine?
Disponiamo di mascherine forniteci dalla nostra azienda, altre donateci dalla Sig.ra Pia Colavito dell'attività "Les Poupettes" e dal Sindaco di Gravina in Puglia, persone cui vanno i nostri ringraziamenti. Abbiamo difficoltà nella ricerca di ulteriori mascherine. Attualmente le abbiamo richieste alla Protezione Civile e siamo in attesa di risposta.
Quali sono le maggiori difficoltà che state riscontrando?
Molte sono le difficoltà che stiamo riscontrando in questo difficile periodo storico: far rispettare le distanze di sicurezza tra gli utenti, evitare che escano, seguire le norme igieniche richieste e ricordare l'utilizzo delle mascherine per evitare il contagio, contenere i momenti di sconforto causati dall'emergenza. Inoltre, ci troviamo a dover garantire maggior supporto psicologico rispetto al solito e questo comporta un importante lavoro personale che ogni operatore deve fare anche su sé stesso.
Che tipo di attività state svolgendo?
Abbiamo ridotto e rimodulato la programmazione delle attività riabilitative adattandole all'attuale situazione: al momento vengono tutte svolte all'interno della struttura, diversamente dalle precedenti attività che si svolgevano per lo più all'esterno. Cerchiamo di tenere impegnati i nostri utenti per l'intera settimana con cineforum, karaoke, laboratorio sulle emozioni, laboratorio di Social Skills Training, laboratorio di scrittura e lettura, beauty routine per la cura di sé, attività motoria, giochi interattivi.
Riteniamo che sia fondamentale proseguire il nostro lavoro di riabilitazione con le persone a noi affidate perché la situazione storica che stiamo vivendo non può e non deve fermare la nostra mission.
Disponiamo di ambienti sufficientemente ampi per poter rispettare le distanze di sicurezza tra i singoli utenti ed operatori che conducono le attività, ogni ospite ed operatore è tenuto ad indossare doverosamente la propria mascherina.
Gli utenti hanno compreso la gravità della situazione e la necessità delle misure per la salvaguardia della salute, oltre all'importanza di non uscire per prevenire il contagio?
La maggior parte dei nostri ospiti ha ben compreso la situazione di emergenza che stiamo vivendo e, dunque, l'importanza di non uscire per tutelare sé stessi e gli altri. Ci sono pochi utenti che, a causa della gravità del proprio quadro clinico, non comprendono appieno la situazione di pericolo e, spesso, è necessario il nostro intervento per far rispettare l'ordinanza.
Siamo comunque fieri di come stanno reagendo tutti i nostri ragazzi.
Lo stato o la regione vi sta tutelando?
Riteniamo che ci sia bisogno di un maggiore interesse a sostegno delle persone con disabilità psichica poiché l'emergenza covid-19 sta mettendo a dura prova l'equilibrio di ognuno di noi e, a maggior ragione, di chi soffre di un disturbo psichico o di chi sostiene situazioni particolarmente difficili nelle proprie abitazioni.
Stare a casa per molto tempo non è facile per nessuno. Ma per molti il lockdown non è solo spiacevole o malinconico, è una bestia nera. Avete paura delle conseguenze di questa situazione?
Abbiamo fiducia che le misure adottate fin ora siano sufficienti ad arginare il dilagare del contagio. Ci auguriamo che le restrizioni imposte a tutti noi possano giungere presto al termine: non sappiamo quanto ancora i nostri utenti possano reggere queste limitazioni, in un percorso riabilitativo già di per sé impegnativo.
(Foto di archivio)
Gravinalife ha raggiunto telefonicamente Debora Chiaradia, tecnico della riabilitazione psichiatrica del CRAP "Cooperativa Sociale Questa Città", per qualche domanda.
Il centro è regolarmente aperto? Quanti utenti ci sono?
La nostra è una C.R.A.P. (Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica) accreditata dalla Regione Puglia e contrattualizzata con la ASL Ba. Data la caratteristica residenziale della struttura, che prevede la presenza di personale sulle 24 ore, siamo regolarmente in attività. Abbiamo in carico 14 utenti dei quali, al momento, uno solo è assente poiché in permesso a casa da prima dell'emergenza Covid-19. Tutti i permessi a casa, le uscite e le visite dei familiari sono temporaneamente sospese.
Quante persone lavorano? Fate turni?
In struttura lavorano 10 operatori della riabilitazione, tra Educatori e Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, e 6 Operatori Socio Sanitari con turni di 6 ore ciascuno. A fasce orarie, sono anche presenti una consulente psicologa e una psichiatra.
Avete abbastanza mascherine?
Disponiamo di mascherine forniteci dalla nostra azienda, altre donateci dalla Sig.ra Pia Colavito dell'attività "Les Poupettes" e dal Sindaco di Gravina in Puglia, persone cui vanno i nostri ringraziamenti. Abbiamo difficoltà nella ricerca di ulteriori mascherine. Attualmente le abbiamo richieste alla Protezione Civile e siamo in attesa di risposta.
Quali sono le maggiori difficoltà che state riscontrando?
Molte sono le difficoltà che stiamo riscontrando in questo difficile periodo storico: far rispettare le distanze di sicurezza tra gli utenti, evitare che escano, seguire le norme igieniche richieste e ricordare l'utilizzo delle mascherine per evitare il contagio, contenere i momenti di sconforto causati dall'emergenza. Inoltre, ci troviamo a dover garantire maggior supporto psicologico rispetto al solito e questo comporta un importante lavoro personale che ogni operatore deve fare anche su sé stesso.
Che tipo di attività state svolgendo?
Abbiamo ridotto e rimodulato la programmazione delle attività riabilitative adattandole all'attuale situazione: al momento vengono tutte svolte all'interno della struttura, diversamente dalle precedenti attività che si svolgevano per lo più all'esterno. Cerchiamo di tenere impegnati i nostri utenti per l'intera settimana con cineforum, karaoke, laboratorio sulle emozioni, laboratorio di Social Skills Training, laboratorio di scrittura e lettura, beauty routine per la cura di sé, attività motoria, giochi interattivi.
Riteniamo che sia fondamentale proseguire il nostro lavoro di riabilitazione con le persone a noi affidate perché la situazione storica che stiamo vivendo non può e non deve fermare la nostra mission.
Disponiamo di ambienti sufficientemente ampi per poter rispettare le distanze di sicurezza tra i singoli utenti ed operatori che conducono le attività, ogni ospite ed operatore è tenuto ad indossare doverosamente la propria mascherina.
Gli utenti hanno compreso la gravità della situazione e la necessità delle misure per la salvaguardia della salute, oltre all'importanza di non uscire per prevenire il contagio?
La maggior parte dei nostri ospiti ha ben compreso la situazione di emergenza che stiamo vivendo e, dunque, l'importanza di non uscire per tutelare sé stessi e gli altri. Ci sono pochi utenti che, a causa della gravità del proprio quadro clinico, non comprendono appieno la situazione di pericolo e, spesso, è necessario il nostro intervento per far rispettare l'ordinanza.
Siamo comunque fieri di come stanno reagendo tutti i nostri ragazzi.
Lo stato o la regione vi sta tutelando?
Riteniamo che ci sia bisogno di un maggiore interesse a sostegno delle persone con disabilità psichica poiché l'emergenza covid-19 sta mettendo a dura prova l'equilibrio di ognuno di noi e, a maggior ragione, di chi soffre di un disturbo psichico o di chi sostiene situazioni particolarmente difficili nelle proprie abitazioni.
Stare a casa per molto tempo non è facile per nessuno. Ma per molti il lockdown non è solo spiacevole o malinconico, è una bestia nera. Avete paura delle conseguenze di questa situazione?
Abbiamo fiducia che le misure adottate fin ora siano sufficienti ad arginare il dilagare del contagio. Ci auguriamo che le restrizioni imposte a tutti noi possano giungere presto al termine: non sappiamo quanto ancora i nostri utenti possano reggere queste limitazioni, in un percorso riabilitativo già di per sé impegnativo.
(Foto di archivio)