Territorio
Nuovo piano Anti Incendi Boschivi per il Parco dell'Alta Murgia
Ridotte del 20% le superfici arse rispetto al precedente Piano AIB.
Gravina - sabato 7 marzo 2015
18.38
E' stato adottato il Piano Anti Incendi Boschivi (AIB) del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, attivo sino al 2018 e finalizzato a pianificare le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi nei contesti forestali dell'area naturale protetta.
Vere e proprie catastrofi dalle conseguenze spesso irreparabili, gli incendi boschivi sono la principale causa di regressione e scomparsa della vegetazione forestale. Per questo, nelle aree naturali protette, assume sempre più importanza la pianificazione al fine di favorire il passaggio da una politica di gestione delle emergenze ad una politica di gestione delle risorse forestali.
L'incidenza degli incendi riconducibili ad attività dell'uomo è molto alta nel territorio del Parco a causa della tipologia degli ambienti naturali compresi nell'area protetta: praterie si alternano a terreni agricoli destinati alla coltivazione di cereali e leguminose, accanto a colture da frutto quali vigneti e uliveti.
Inoltre nei boschi spontanei e nelle radure si accumulano in estate grandi quantità di erbe secche, un combustibile altamente infiammabile. In questo caso un attivo servizio di avvistamento precoce consente di ridurre al minimo i danni, come ha ricordato anche il presidente Cesare Veronico: "Le attività del piano AIB rappresentano un importante strumento di gestione per prevenire disastri spesso generati da comportamenti criminali dell'uomo. Un dato, però, va sottolineato: il ruolo dei volontari che gestiscono i presidi di avvistamento nei mesi più caldi e che spesso sono stati decisivi, assieme agli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dell'ARIF, per salvare il nostro Parco, le sue risorse naturali e chi lo abita".
Il direttore Fabio Modesti nell'esporre i risultati dell'attività spiega: "Negli anni si è registrata una sensibile riduzione degli episodi e, soprattutto, della superficie interessata dagli incendi. Siamo passati dai 3.620 ettari del 2007 ai 2330 del 2010 per raggiungere i 733 ettari nel 2013. Raggiunto l'obiettivo della riduzione del 20% delle superfici percorse dal fuoco contenuto nel precedente Piano AIB del Parco 2008-2012. Con il nuovo Piano, l'obiettivo è ridurre ulteriormente questo dato fino, auspicabilmente, ad azzerarlo".
Il piano, redatto da Fo.rest.med con il coordinamento di Chiara Mattia per l'Ente Parco, è ora al vaglio del Ministero per l'Ambiente.
Vere e proprie catastrofi dalle conseguenze spesso irreparabili, gli incendi boschivi sono la principale causa di regressione e scomparsa della vegetazione forestale. Per questo, nelle aree naturali protette, assume sempre più importanza la pianificazione al fine di favorire il passaggio da una politica di gestione delle emergenze ad una politica di gestione delle risorse forestali.
L'incidenza degli incendi riconducibili ad attività dell'uomo è molto alta nel territorio del Parco a causa della tipologia degli ambienti naturali compresi nell'area protetta: praterie si alternano a terreni agricoli destinati alla coltivazione di cereali e leguminose, accanto a colture da frutto quali vigneti e uliveti.
Inoltre nei boschi spontanei e nelle radure si accumulano in estate grandi quantità di erbe secche, un combustibile altamente infiammabile. In questo caso un attivo servizio di avvistamento precoce consente di ridurre al minimo i danni, come ha ricordato anche il presidente Cesare Veronico: "Le attività del piano AIB rappresentano un importante strumento di gestione per prevenire disastri spesso generati da comportamenti criminali dell'uomo. Un dato, però, va sottolineato: il ruolo dei volontari che gestiscono i presidi di avvistamento nei mesi più caldi e che spesso sono stati decisivi, assieme agli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dell'ARIF, per salvare il nostro Parco, le sue risorse naturali e chi lo abita".
Il direttore Fabio Modesti nell'esporre i risultati dell'attività spiega: "Negli anni si è registrata una sensibile riduzione degli episodi e, soprattutto, della superficie interessata dagli incendi. Siamo passati dai 3.620 ettari del 2007 ai 2330 del 2010 per raggiungere i 733 ettari nel 2013. Raggiunto l'obiettivo della riduzione del 20% delle superfici percorse dal fuoco contenuto nel precedente Piano AIB del Parco 2008-2012. Con il nuovo Piano, l'obiettivo è ridurre ulteriormente questo dato fino, auspicabilmente, ad azzerarlo".
Il piano, redatto da Fo.rest.med con il coordinamento di Chiara Mattia per l'Ente Parco, è ora al vaglio del Ministero per l'Ambiente.