Cronaca
Omicidio Turturo, perizia psichiatrica per Lacarpia
Richiesta del sostituto procuratore Ileana Ramundo per valutare le condizioni dell’indagato
Gravina - lunedì 21 ottobre 2024
Sarà sottoposto a nuova perizia psichiatrica Giuseppe Lacarpia, il 65enne gravinese accusato dell'omicidio di sua moglie, Maria Arcangelo Turturo di 60 anni- il sostituto procuratore della Repubblica Ileana Ramundo ha, infatti, incaricato Roberto Catanesi, ordinario di Psicopatologia forense presso la facoltà di Medicina dell'Università di Bari, di esprimere un giudizio sulle condizioni di Lacarpia.
Il PM vuole indagare sostanzialmente tre aspetti, ovvero verificare la capacità di intendere e di volere di Lacarpia al momento del fatto; la pericolosità sociale, oltre all'idoneità dello stesso a partecipare al processo che lo vede indagato per l'assassinio volontario della moglie, con l'aggravante della premeditazione e del legame di parentela.
Per l'accusa l'uomo avrebbe ucciso la moglie, dopo aver simulato un incidente nel quale avrebbe preso fuoco la sua fiat Panda. Nell'interrogatorio di garanzia Lacarpia si è professato innocente, sostenendo di aver aiutato la donna ad uscire dall'auto in fiamme, per poi soccorrerla. Ma per gli inquirenti le cose non sono andate così. Secondo la ricostruzione dell'impianto accusatorio, nella notte tra il 5 ed il 6 ottobre scorso, il 65enne avrebbe volontariamente dato alle fiamme l'auto e, dopo che la donna era riuscita a liberarsi, l'avrebbe rincorsa, immobilizzata a terra facendo peso con il suo corpo, procurandole diverse fratture ed un arresto cardio-circolatorio: circostanze che avrebbero provocato successivamente la morte di Maria Arcangela Turturo in ospedale.
Adesso il prof. Catanesi, che incontrerà Lacarpia in carcere, avrà a disposizione 70 giorni per depositare la perizia.
Il PM vuole indagare sostanzialmente tre aspetti, ovvero verificare la capacità di intendere e di volere di Lacarpia al momento del fatto; la pericolosità sociale, oltre all'idoneità dello stesso a partecipare al processo che lo vede indagato per l'assassinio volontario della moglie, con l'aggravante della premeditazione e del legame di parentela.
Per l'accusa l'uomo avrebbe ucciso la moglie, dopo aver simulato un incidente nel quale avrebbe preso fuoco la sua fiat Panda. Nell'interrogatorio di garanzia Lacarpia si è professato innocente, sostenendo di aver aiutato la donna ad uscire dall'auto in fiamme, per poi soccorrerla. Ma per gli inquirenti le cose non sono andate così. Secondo la ricostruzione dell'impianto accusatorio, nella notte tra il 5 ed il 6 ottobre scorso, il 65enne avrebbe volontariamente dato alle fiamme l'auto e, dopo che la donna era riuscita a liberarsi, l'avrebbe rincorsa, immobilizzata a terra facendo peso con il suo corpo, procurandole diverse fratture ed un arresto cardio-circolatorio: circostanze che avrebbero provocato successivamente la morte di Maria Arcangela Turturo in ospedale.
Adesso il prof. Catanesi, che incontrerà Lacarpia in carcere, avrà a disposizione 70 giorni per depositare la perizia.