“Open Mind” alla Scuola Benedetto XIII

Numerosi docenti e insegnanti sostengono che il miglior modo per imparare nuove lingue, o perlomeno per rinforzare la propria preparazione, sia proprio quello di visitare il Paese dove si parla la lingua straniera che vogliamo studiare. Oltre a questo, conoscere e saper parlare fluentemente lingue molto note come ad esempio l'inglese, il francese o il cinese può rivelarsi utile, se non indispensabile, per vari lavori e per lo studio.

È proprio per questi motivi che la scuola secondaria di primo grado "Benedetto XIII" ha deciso di organizzare, per l'ottava volta, un viaggio in Inghilterra, per la precisione a Canterbury, per offrire un'esperienza incredibile agli alunni delle classi seconde e terze dell'Istituto. Insegnanti, sia di lingua straniera che non, hanno accompagnato gli alunni della scuola nella città inglese dove hanno alloggiato al Chaucer college per una settimana, a stretto contatto con inglesi, francesi e giapponesi, stringendo amicizie e passando insieme il tempo tra tornei di calcio e chiacchierate.

Gli studenti hanno trascorso le giornate parlando in inglese h24: la mattina seguivano corsi con docenti del territorio, per un totale di 15 ore, divisi in sezioni (avanzato, intermedio e basso) in base al loro livello di conoscenza della lingua; il pomeriggio svolgevano varie attività legate a quanto appreso durante le lezioni mattutine come la scavenger hunt (caccia la tesoro) e la movie maker activity (creazione di trailers di film), mentre dopo cena lo staff del college organizzava serate a tema, quali: movie night (serata cinema), cards tournament (tornei di giochi di società), fashion parade (sfilata di moda) e disco night (serata disco).

La comitiva gravinese ha naturalmente anche potuto visitare la città, Canterbury, con la sua splendida e storica cattedrale, il castello di Dover e trascorrere una giornata nella capitale, Londra.
Gli alunni della Benedetto sono stati entusiasti dell'esperienza e sono tornati a casa a malincuore per la fine del viaggio, anche se la bontà del cibo italiano è sicuramente mancata a tutti.