Territorio
Operazione Our Milk, Soddisfazione di Coldiretti
Attesa per il decreto sulla tracciabilità dei prodotti alimentari
Gravina - martedì 28 marzo 2017
Plauso di Coldiretti Puglia all'attività del Comando Regione Carabinieri Forestale della Puglia e del Coordinamento Territoriale Carabinieri dell'Ambiente del Parco Nazionale Alta Murgia di Altamura che ha portato, a seguito delle indagini guidate dal Capitano Palomba, in 40 aziende nelle province di Bari, Brindisi e della BAT, al sequestro di oltre 1500 kg di prodotti caseari che riportavano in etichetta le diciture "con Latte fresco Italiano", ma in realtà venivano realizzati con le cagliate industriali, come pure di mozzarelle etichettate con la dicitura "con Latte della Murgia Barese" prodotte, invece, con latte proveniente dell'Ungheria.
L'operazione ha permesso di deferire all'Autorità Giudiziaria due persone in qualità di rappresentanti legali delle aziende, contestando loro il reato per frode nell'esercizio del commercio. Oltre 1500 kg sono i prodotti caseari sequestrati mentre a oltre 10.000 euro ammontano le sanzioni amministrative elevate dai Carabinieri Forestali.
"Una caratteristica distintiva e straordinaria della produzione lattiero-casearia pugliese – aggiunge Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia - è la sicurezza alimentare e la qualità che esprime. Le nostre stalle sono le più controllate al mondo (in media un controllo, diretto o in auto controllo, settimanale) e offrono un latte dalle elevate caratteristiche nutrizionali. Per quanto riguarda la qualità, è da sottolineare come oltre il 45% delle nostre produzioni serve a realizzare i migliori formaggi al mondo, la cui qualità e distintività e strettamente legata alla produzione di latte dei nostri territori".
Per questo c'è grande attesa per l'entrata in vigore del decreto sull'indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari che pone finalmente fine all'inganno del falso Made in Italy. Ancora oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono fatti con latte straniero, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che questo sia chiaramente riportato in etichetta. Il decreto è già stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.15 del 19 gennaio 2017 del decreto "Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Un provvedimento, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, che rappresenta un importante segnale di cambiamento a livello nazionale e comunitario. Il via libera risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che, secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che l'etichetta riporti il Paese d'origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione.
"In Puglia, a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - le importazioni di latte dall'estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, 'manipolati' e trasformati in prodotti lattiero-caseari "Made in Puglia". Il consiglio per i consumatori è di stare attenti ai prezzi di vendita dei prodotti. Per produrre un chilogrammo di mozzarella si sostengono costi per il latte di almeno 3,5 euro/kg, per cui il prezzo al pubblico di un chilo di mozzarella vaccina di qualità non può essere inferiore agli 8 euro/kg".
L'operazione ha permesso di deferire all'Autorità Giudiziaria due persone in qualità di rappresentanti legali delle aziende, contestando loro il reato per frode nell'esercizio del commercio. Oltre 1500 kg sono i prodotti caseari sequestrati mentre a oltre 10.000 euro ammontano le sanzioni amministrative elevate dai Carabinieri Forestali.
"Una caratteristica distintiva e straordinaria della produzione lattiero-casearia pugliese – aggiunge Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia - è la sicurezza alimentare e la qualità che esprime. Le nostre stalle sono le più controllate al mondo (in media un controllo, diretto o in auto controllo, settimanale) e offrono un latte dalle elevate caratteristiche nutrizionali. Per quanto riguarda la qualità, è da sottolineare come oltre il 45% delle nostre produzioni serve a realizzare i migliori formaggi al mondo, la cui qualità e distintività e strettamente legata alla produzione di latte dei nostri territori".
Per questo c'è grande attesa per l'entrata in vigore del decreto sull'indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari che pone finalmente fine all'inganno del falso Made in Italy. Ancora oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono fatti con latte straniero, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che questo sia chiaramente riportato in etichetta. Il decreto è già stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.15 del 19 gennaio 2017 del decreto "Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Un provvedimento, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, che rappresenta un importante segnale di cambiamento a livello nazionale e comunitario. Il via libera risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che, secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che l'etichetta riporti il Paese d'origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione.
"In Puglia, a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - le importazioni di latte dall'estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, 'manipolati' e trasformati in prodotti lattiero-caseari "Made in Puglia". Il consiglio per i consumatori è di stare attenti ai prezzi di vendita dei prodotti. Per produrre un chilogrammo di mozzarella si sostengono costi per il latte di almeno 3,5 euro/kg, per cui il prezzo al pubblico di un chilo di mozzarella vaccina di qualità non può essere inferiore agli 8 euro/kg".