La città
Ordinanza antialcol: storia di un flop annunciato
In sei mesi neppure una multa. Segnalate difficoltà applicative.
Gravina - mercoledì 7 agosto 2013
9.15
Sei mesi, zero multe.
Questo l'impietoso bilancio della contestata ordinanza anti-alcol, messa a punto lo scorso marzo dall'amministrazione comunale.
Il provvedimento, entrato in vigore lo scorso marzo, prevede il divieto di vendita di alcolici da asporto dalle 23 alle 6 ed il consumo a qualsiasi ora su aree pubbliche, tranne che in aree attrezzate in prossimità di esercizi commerciali autorizzati a servire bevande alcoliche. L'ordinanza, fortemente criticata da commercianti e consumatori sin dall'entrata in vigore, secondo Palazzo di città avrebbe dovuto metter fine ai bagordi notturni, a quei "rave party" (citando il primo cittadino Alesio Valente) che tanto infastidiscono i residenti di alcune zone della città. Intenti che, a quanto pare, si sono duramente scontrati con la realtà dei fatti e con l'incontrovertibilità dei numeri, che non mentono mai.
Ad oggi, infatti, nessun verbale sarebbe stato elevato da Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale. Ordinanza di difficile applicazione, sussurra più d'uno tra le file delle forze dell'ordine. I controlli ci sono stati e ci sono, si precisa, ma la struttura del provvedimento non permetterebbe interventi concreti. Cogliere in flagranza i trasgressori esattamente al di fuori del perimetro dei locali non sarebbe cosa semplice. E complicazioni sarebbero insorte, già da tempo, pure sulla classificazione merceologica delle bevande soggette (o meno) a sanzione. E nulla di fatto anche per i controlli eseguiti nelle aree periferiche della città.
Insomma, a questo punto due sono le ipotesi. O l'ordinanza ha così impaurito i consumatori di alcol debellando completamente il consumo sotto le stelle, oppure quella che doveva essere un'ordinanza anti-degrado si è rivelato un enorme buco nell'acqua. Fate vobis.
Questo l'impietoso bilancio della contestata ordinanza anti-alcol, messa a punto lo scorso marzo dall'amministrazione comunale.
Il provvedimento, entrato in vigore lo scorso marzo, prevede il divieto di vendita di alcolici da asporto dalle 23 alle 6 ed il consumo a qualsiasi ora su aree pubbliche, tranne che in aree attrezzate in prossimità di esercizi commerciali autorizzati a servire bevande alcoliche. L'ordinanza, fortemente criticata da commercianti e consumatori sin dall'entrata in vigore, secondo Palazzo di città avrebbe dovuto metter fine ai bagordi notturni, a quei "rave party" (citando il primo cittadino Alesio Valente) che tanto infastidiscono i residenti di alcune zone della città. Intenti che, a quanto pare, si sono duramente scontrati con la realtà dei fatti e con l'incontrovertibilità dei numeri, che non mentono mai.
Ad oggi, infatti, nessun verbale sarebbe stato elevato da Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale. Ordinanza di difficile applicazione, sussurra più d'uno tra le file delle forze dell'ordine. I controlli ci sono stati e ci sono, si precisa, ma la struttura del provvedimento non permetterebbe interventi concreti. Cogliere in flagranza i trasgressori esattamente al di fuori del perimetro dei locali non sarebbe cosa semplice. E complicazioni sarebbero insorte, già da tempo, pure sulla classificazione merceologica delle bevande soggette (o meno) a sanzione. E nulla di fatto anche per i controlli eseguiti nelle aree periferiche della città.
Insomma, a questo punto due sono le ipotesi. O l'ordinanza ha così impaurito i consumatori di alcol debellando completamente il consumo sotto le stelle, oppure quella che doveva essere un'ordinanza anti-degrado si è rivelato un enorme buco nell'acqua. Fate vobis.