La città
Ordinanza di rimozione per l’insegna Cgil
“Sminuisce la valenza dell’edificio” accusano dalla Soprintendenza. Varrese: "Se non ci sono le dovute autorizzazioni provvederemo alla rimozione"
Gravina - lunedì 16 aprile 2012
11.35
Chissà come l'avrebbero raccontata in una puntata della famosissima serie Don Camillo e Peppone. Al momento possiamo immaginarne solo il titolo "Don Camillo, Peppone e l'insegna del peccato".
Protagonista della vicenda, che non è il frutto dell'immaginazione ma di un ordinanza dell'ufficio tecnico notificata due giorni fa su richiesta della Soprintendenza archeologica, è proprio un' insegna esposta tra il pian terreno e il primo piano del famoso Palazzo del Principe, nel cuore del centro storico.
L'insegna in questione riporta la sigla della Cgil, bandiera tanto cara al sindaco Giuseppe Bottazzi detto Peppone. L'insegna peccatrice, che da ben 20 anni se ne stava appollaiata sul cornicione del palazzo signorile, nella nota inviata dalla Soprintendenza è accusata di "sminuire la valenza dell'edificio vincolato ai sensi del D. L.vo 42/04 e non risulta autorizzata da questa Soprintendenza" che, accertato l'affronto, ha chiesto al comune di Gravina di "attivare ogni azione prevista dalla legge al fine di rimuovere la precitata insegna".
Da Palazzo di città sono scattati come molle alla ricerca del responsabile della Cgil che, una volta individuato è stato raggiunto da una ordinanza con cui si chiede di "provvedere entro e non oltre 30 giorni dalla notifica della presente ordinanza, alla rimozione della insegna con la scritta Cgil Gravina dalla facciata del Palazzo Orsini, facendo attenzione a non danneggiare il paramento murario sottostante".
Il signor Varrese, responsabile della sezione cittadina della Cgil, raggiunto telefonicamente, risponde con un tono a mezz'aria tra incredulità e rassegnazione: "Siamo da sempre schierati dalla parte della legalità quindi una volta appurata che l'insegna incriminata non ha la necessaria autorizzazione, provvederemo immediatamente alla sua rimozione" salvo poi rilanciare "ma alla Soprintendenza chiederemo un controllo su tutte le insegne e su tutte le strutture che non possono considerarsi storiche e che nonostante tutto sono disseminate in tutto il centro storico".
Dunque salutiamo l'insegna della Cgil così come, probabilmente, saluteremo tante altre insegne e forse pure le indicazioni stradali presenti nel centro antico.
Forse dovrà sparire anche una rotonda di recente costruzione in una famosissima piazza e anche i dissuasori del traffico che circondano, come fossero una collana di perle, la maestosa Cattedrale. Per la verità, l'amministrazione comunale è già stata interpellata su quella famosa collana di perle ma: "Ecco... ricomincia l'eterna gara nella quale ognuno dei due vuole disperatamente arrivare primo. Però, se uno dei due s'attarda, l'altro aspetta. Per continuare assieme il lungo viaggio fino al traguardo della vita".
Avrebbe riassunto la voce narrante della sagra Don Camillo e Peppone.
Protagonista della vicenda, che non è il frutto dell'immaginazione ma di un ordinanza dell'ufficio tecnico notificata due giorni fa su richiesta della Soprintendenza archeologica, è proprio un' insegna esposta tra il pian terreno e il primo piano del famoso Palazzo del Principe, nel cuore del centro storico.
L'insegna in questione riporta la sigla della Cgil, bandiera tanto cara al sindaco Giuseppe Bottazzi detto Peppone. L'insegna peccatrice, che da ben 20 anni se ne stava appollaiata sul cornicione del palazzo signorile, nella nota inviata dalla Soprintendenza è accusata di "sminuire la valenza dell'edificio vincolato ai sensi del D. L.vo 42/04 e non risulta autorizzata da questa Soprintendenza" che, accertato l'affronto, ha chiesto al comune di Gravina di "attivare ogni azione prevista dalla legge al fine di rimuovere la precitata insegna".
Da Palazzo di città sono scattati come molle alla ricerca del responsabile della Cgil che, una volta individuato è stato raggiunto da una ordinanza con cui si chiede di "provvedere entro e non oltre 30 giorni dalla notifica della presente ordinanza, alla rimozione della insegna con la scritta Cgil Gravina dalla facciata del Palazzo Orsini, facendo attenzione a non danneggiare il paramento murario sottostante".
Il signor Varrese, responsabile della sezione cittadina della Cgil, raggiunto telefonicamente, risponde con un tono a mezz'aria tra incredulità e rassegnazione: "Siamo da sempre schierati dalla parte della legalità quindi una volta appurata che l'insegna incriminata non ha la necessaria autorizzazione, provvederemo immediatamente alla sua rimozione" salvo poi rilanciare "ma alla Soprintendenza chiederemo un controllo su tutte le insegne e su tutte le strutture che non possono considerarsi storiche e che nonostante tutto sono disseminate in tutto il centro storico".
Dunque salutiamo l'insegna della Cgil così come, probabilmente, saluteremo tante altre insegne e forse pure le indicazioni stradali presenti nel centro antico.
Forse dovrà sparire anche una rotonda di recente costruzione in una famosissima piazza e anche i dissuasori del traffico che circondano, come fossero una collana di perle, la maestosa Cattedrale. Per la verità, l'amministrazione comunale è già stata interpellata su quella famosa collana di perle ma: "Ecco... ricomincia l'eterna gara nella quale ognuno dei due vuole disperatamente arrivare primo. Però, se uno dei due s'attarda, l'altro aspetta. Per continuare assieme il lungo viaggio fino al traguardo della vita".
Avrebbe riassunto la voce narrante della sagra Don Camillo e Peppone.