Territorio
Origine del grano obbligatoria sull'etichetta della pasta
Coldiretti Puglia: "un passo in avanti per smascherare chi spaccia grano estero per italiano"
Gravina - giovedì 22 dicembre 2016
Dopo la denuncia della Coldiretti Puglia sull'ingente carico di grano canadese in arrivo da Vancouver nei prossimi giorni, il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, commenta positivamente lo schema di decreto che introduce l'indicazione obbligatoria sull'etichetta dell'origine del grano impiegato per la produzione di pasta, condiviso dai Ministri delle Politiche agricole Martina e dello Sviluppo Economico Calenda e inviato, secondo la procedura, alla Commissione Europea: "L'indicazione obbligatoria dell'origine del grano sulle etichette della pasta è un apprezzabile passo avanti per smascherare l'inganno del prodotto estero spacciato per italiano. Si tratta di un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti che ha portato al blocco del porto e alla manifestazione dei 5000 agricoltori sul lungomare di Bari per garantire maggiore trasparenza negli acquisti e fermare le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano pugliese al di sotto dei costi di produzione".
Il decreto inviato a Bruxelles prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicato in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e, qualora provenga da molteplici paesi, possono essere utilizzate - a seconda della provenienza - le seguenti diciture: paesi UE, paesi NON UE, paesi UE E NON UE. Infine, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l'Italia, si potrà usare la dicitura: "Italia e altri Paesi UE e/o non UE".
"Queste indicazioni sull'origine - specifica Coldiretti - dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo, in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed indelebili."
Il regolamento comunitario N.1169 del 2011 consente ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti qualora i cittadini esprimano, in una consultazione, parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole.
"Una procedura seguita dall'Italia con successo per il latte ed i suoi derivati e che ora finalmente - conclude la Coldiretti - si realizza anche per il prodotto più amato degli italiani che avrà l'identikit in etichetta".
Il decreto inviato a Bruxelles prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicato in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e, qualora provenga da molteplici paesi, possono essere utilizzate - a seconda della provenienza - le seguenti diciture: paesi UE, paesi NON UE, paesi UE E NON UE. Infine, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l'Italia, si potrà usare la dicitura: "Italia e altri Paesi UE e/o non UE".
"Queste indicazioni sull'origine - specifica Coldiretti - dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo, in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed indelebili."
Il regolamento comunitario N.1169 del 2011 consente ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti qualora i cittadini esprimano, in una consultazione, parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole.
"Una procedura seguita dall'Italia con successo per il latte ed i suoi derivati e che ora finalmente - conclude la Coldiretti - si realizza anche per il prodotto più amato degli italiani che avrà l'identikit in etichetta".