Territorio
Ospedale della Murgia: è polemica
La Regione annuncia un protocollo con il Miulli
Gravina - martedì 28 gennaio 2014
17.00
"In considerazione dell'avvio delle attività dell'Ospedale della Murgia, la Asl è autorizzata a stipulare protocolli d'intesa con l'ente ecclesiastico Miulli". Poche righe, contenute nella Legge regionale n.45 ossia nel bilancio previsione 2014 della Regione Puglia, che hanno scatenato le ire dei consigliere regionali e dei comitati cittadini.
Il primo a sollevare la questione e a chiedere chiarimenti sul possibile accordo tra l'ospedale della Murgia e il Miulli di Acquaviva è stato il consigliere Giacinto Forte che nel corso della conferenza stampa indetta qualche giorno fa ha posto alcuni interrogativi indirizzati alla direzione sanitaria della Asl di bari e e all'assessorato alla sanità chiedendo innanzitutto "quale sarebbe il beneficio per gli utenti" e se la stipula della possibile convenzione "non significherebbe depotenziare le strutture, o peggio ancora aprire una nuova struttura solamente sulla carta, avvalendosi di un management specialistico preso " in affitto" in un'altra organizzazione ospedaliera".
Di qui un altro interrogativo inviato alla Asl per capire se "istituirà come promesso le specialistiche di neurologia, urologia, oncologia, otorinolaringoiatria, medicina trasfusionale" e se con l'atto di programmazione del protocollo d'intesa, "includerà quelle specialistiche o le delegherà all'ospedale Miulli".
Dunque quale fisionomia si vuole dare all'ospedale della Murgia, con quali presupposti?
"Ci siamo sempre battuti – ha ribadito Forte- per un ospedale fatto da unità specialistiche di base, che avesse gli elementi di competitività e concorrenza in grado di arginare la mobilità passiva che è di oltre il 60%, indirizzata in larga misura verso l'ospedale di Matera. Perché allora non investire in un rilancio della struttura, piuttosto che svuotarla ulteriormente con il taglio di quattro posti letto nel reparto di Oncologia e l'azzeramento delle unità di Anatomia patologia, di Emodinamica e dell'Utic?"
Alle parole del consigliere si sono aggiunte le proteste del "Comitato Salviamo l'Ospedale della Murgia" che nel corso della stessa conferenza stampa, da una parte hanno "apprezzato che la direzione della ASL di Bari, abbia deciso la sua apertura il 14 aprile prossimo" e dall'altra ha criticato la stessa direzione generale rea "di non aver mantenuto gli impegni presi sulla istituzione dell'UTIC con l'acquisto dell'angiografo e sulla istituzione di 4 posti letto di oncologia, promessi con comunicati a pompa magna e dopo la raccolta di firme. Siamo preoccupati - continuano i rappresentanti del comitato- per il degrado della struttura, per la perdita di credibilità, per i medici che continua a perdere (gli ultimi due in ostetricia) senza che vengano sostituiti. Siamo fortemente preoccupati per la notizia, che il TAR Puglia si pronuncerà sui ricorsi per l'appalto TAC ed attrezzature di radiologia nell'ottobre prossimo".
A buttare acqua sul fuoco ci ha provato Michele Ventricelli che con una nota diffusa alla stampa spiega: "L'ospedale della Murgia, forse qualcuno non ha ancora capito, rappresenta la "risposta pubblica" al bisogno di salute delle popolazioni murgiane. Il Miulli è, e resterà, un'altra storia. Non servono unificazioni o fusioni senza senso, a ciascuno il suo" rispondendo anche alle affermazioni avanzate dal consigliere Giammarco Surico che aveva ipotizzato una fusione tra i due ospedali.
Dunque se oramai certezza l'immediata apertura della struttura , a 17 anni dalla posa della prima pietra, è altrettanto vero che permangono molti interrogativi sul suo futuro.
Il primo a sollevare la questione e a chiedere chiarimenti sul possibile accordo tra l'ospedale della Murgia e il Miulli di Acquaviva è stato il consigliere Giacinto Forte che nel corso della conferenza stampa indetta qualche giorno fa ha posto alcuni interrogativi indirizzati alla direzione sanitaria della Asl di bari e e all'assessorato alla sanità chiedendo innanzitutto "quale sarebbe il beneficio per gli utenti" e se la stipula della possibile convenzione "non significherebbe depotenziare le strutture, o peggio ancora aprire una nuova struttura solamente sulla carta, avvalendosi di un management specialistico preso " in affitto" in un'altra organizzazione ospedaliera".
Di qui un altro interrogativo inviato alla Asl per capire se "istituirà come promesso le specialistiche di neurologia, urologia, oncologia, otorinolaringoiatria, medicina trasfusionale" e se con l'atto di programmazione del protocollo d'intesa, "includerà quelle specialistiche o le delegherà all'ospedale Miulli".
Dunque quale fisionomia si vuole dare all'ospedale della Murgia, con quali presupposti?
"Ci siamo sempre battuti – ha ribadito Forte- per un ospedale fatto da unità specialistiche di base, che avesse gli elementi di competitività e concorrenza in grado di arginare la mobilità passiva che è di oltre il 60%, indirizzata in larga misura verso l'ospedale di Matera. Perché allora non investire in un rilancio della struttura, piuttosto che svuotarla ulteriormente con il taglio di quattro posti letto nel reparto di Oncologia e l'azzeramento delle unità di Anatomia patologia, di Emodinamica e dell'Utic?"
Alle parole del consigliere si sono aggiunte le proteste del "Comitato Salviamo l'Ospedale della Murgia" che nel corso della stessa conferenza stampa, da una parte hanno "apprezzato che la direzione della ASL di Bari, abbia deciso la sua apertura il 14 aprile prossimo" e dall'altra ha criticato la stessa direzione generale rea "di non aver mantenuto gli impegni presi sulla istituzione dell'UTIC con l'acquisto dell'angiografo e sulla istituzione di 4 posti letto di oncologia, promessi con comunicati a pompa magna e dopo la raccolta di firme. Siamo preoccupati - continuano i rappresentanti del comitato- per il degrado della struttura, per la perdita di credibilità, per i medici che continua a perdere (gli ultimi due in ostetricia) senza che vengano sostituiti. Siamo fortemente preoccupati per la notizia, che il TAR Puglia si pronuncerà sui ricorsi per l'appalto TAC ed attrezzature di radiologia nell'ottobre prossimo".
A buttare acqua sul fuoco ci ha provato Michele Ventricelli che con una nota diffusa alla stampa spiega: "L'ospedale della Murgia, forse qualcuno non ha ancora capito, rappresenta la "risposta pubblica" al bisogno di salute delle popolazioni murgiane. Il Miulli è, e resterà, un'altra storia. Non servono unificazioni o fusioni senza senso, a ciascuno il suo" rispondendo anche alle affermazioni avanzate dal consigliere Giammarco Surico che aveva ipotizzato una fusione tra i due ospedali.
Dunque se oramai certezza l'immediata apertura della struttura , a 17 anni dalla posa della prima pietra, è altrettanto vero che permangono molti interrogativi sul suo futuro.