Palazzo di città
Palazzo di città risponde alla Corte dei Conti
Ecco le misure correttive per ripianare le difficoltà del 2015
Gravina - lunedì 9 aprile 2018
Ha ottenuto il via libera in Consiglio comunale con 15 voti favorevoli la delibera che ha sintetizzato le misure correttive da apportare al bilancio comunale e alle gestione delle entrate dopo la reprimenda della Corte dei Conti a proposito dell'esercizio 2015.
Come si ricorderà erano diversi i punti poco chiari e messi in luce dai giudici contabili, tra cui il ricorso ai debiti fuori bilancio, la mancata lotta all'evasione fiscale e una situazione di cassa non proprio rosea.
Gli uffici comunali, dopo un confronto con i giudici della Corte avvenuto lo scorso 24 gennaio, nel bel mezzo del Commissariamento del Comune, hanno predisposto alcune misure correttive rispondendo punto per punto alla Corte.
Nello specifico l'istruttoria dei giudici contabili aveva evidenziato difficoltà di cassa, accompagnate dalla mancata restituzione dell'anticipazione di tesoreria per l'importo di 68.759,96 euro.
L'ente comunale ha chiarito che "l'importo non restituito corrisponde all'unica anticipazione richiesta e concessa il 31.12.2015 e che non sono stati pagati interessi perché il contratto con la Banca Popolare di Puglia non lo prevede". Nelle controdeduzioni si è precisato che tale situazione è da imputarsi al pagamento dei debiti finanziati dai fondi europei, pur non avendo ancora incassato le relative entrate, allo scopo di non perdere i relativi finanziamenti".
"Dalla documentazione depositata – scrivono i funzionari comunali - risulta che il saldo cassa al 31.12.2017 è pari ad € 2.729.760,74, di cui vincolati € 1.254.960,87: la criticità in esame risulta, pertanto, superata negli esercizi successivi a quello oggetto di istruttoria. Permane, tuttavia, il costante ricorso all'anticipazione di tesoreria, come confermato nel corso dell'adunanza dal Responsabile del servizio finanziario, il quale ha riferito che l'anticipazione è stata utilizzata per un importo massimo giornaliero nel 2016 di € 1.909.000,00 e nel 2017 di € 1.228.000,00 interamente restituito a fine esercizio".
L'altra nota dolente riguarda la riscossione delle entrate e la lotta all'evasione tributaria. Su questa questione il Municipio ha chiarito che dai dati trasmessi in sede di controdeduzioni emerge una "riscossione soddisfacente per quanto riguarda le sanzioni per violazione del codice della strada (percentuale di riscossione prossima al 100%), una riscossione abbastanza buona per il recupero dell'evasione ICI/IMU (percentuale di riscossione su accertato 2015 pari al 66,80%; percentuale di riscossione su residui ante 2015 riaccertati al 1.01.2015 pari al 82,59%), mentre è ancora bassa l'attività di recupero in relazione al recupero evasione TARI/TARES (con un recupero evasione pari al 24,71% delle somme accertate nel 2015 e pari al 77,29% dei residui attivi ante 2015 riaccertati all'01.01.2015)".
Risultati che tuttavia la Corte dei Conti ha ritenuto "non ancora soddisfacenti in relazione all'evasione TARES/TARI". Giudizi a cui l'Ente comunale ha risposto specificando che dall'inizio del 2018, sono state implementate le attività di recupero che, alla data del 22.03.2018, denota una percentuale dell'84% sulla riscossione Tari, accompagnata dalla rassicurazione che "l'Ente continuerà a muoversi nel solco di quanto operato in questi primi tre mesi del corrente anno 2018".
L'altra criticità rilevata riguarda i debiti fuori bilancio che nel 2015 ammontavano a 776.229,24 euro, con conseguente superamento del parametro di deficitarietà strutturale.
Debiti rivenienti da sentenze che hanno visto il Comune di Gravina soccombente e che sono stati pagati con fondi propri del bilancio comunale. Nel corso della prima udienza dinanzi alla Corte dei Conti i funzionari municipali hanno sottolineato "l'eccezionalità della situazione del 2015, legata ad una sentenza esecutiva del TAR per revisione prezzi, precisando che è stato utilizzato l'avanzo di amministrazione 2014 appositamente accantonato nel fondo rischi 2015".
Inoltre alla medesima tipologia, ovvero sentenze riguardanti danni a cose e persone provocate dalla disastrosa situazione delle strade cittadine, appartengono anche i debiti fuori bilancio riconosciuti nell'esercizio 2016, pari ad € 151.468,99 e che "il contenzioso è in continuo aumento, ma che proprio per contenere la criticità, con particolare riferimento alle richieste risarcitorie per danni a persone e cose, vengono stanziate annualmente in bilancio cospicue somme per la manutenzione delle strade".
Per far fronte all'emergenza strade e ridurre i costi per il municipio, gli uffici hanno approntato un piano per la manutenzione delle strade urbane auspicando anche maggiore collaborazione tra le attività dell'Ufficio tecnico ed il Comando di Polizia Locale, cui sono demandati vigilanza e controllo del territorio, perché vengano tempestivamente segnalate situazioni di dissesto del manto stradale.
Le misure correttive sono state inviate alla Corte dei Conti per la definitiva pronuncia intanto il sindaco di Gravina ha lodato il lavoro dei funzionari comunali poiché "nonostante le tante difficoltà, Gravina può vantare una gestione oculata delle risorse finanziarie e questo grazie ai dirigenti e funzionari che lavorano".
Come si ricorderà erano diversi i punti poco chiari e messi in luce dai giudici contabili, tra cui il ricorso ai debiti fuori bilancio, la mancata lotta all'evasione fiscale e una situazione di cassa non proprio rosea.
Gli uffici comunali, dopo un confronto con i giudici della Corte avvenuto lo scorso 24 gennaio, nel bel mezzo del Commissariamento del Comune, hanno predisposto alcune misure correttive rispondendo punto per punto alla Corte.
Nello specifico l'istruttoria dei giudici contabili aveva evidenziato difficoltà di cassa, accompagnate dalla mancata restituzione dell'anticipazione di tesoreria per l'importo di 68.759,96 euro.
L'ente comunale ha chiarito che "l'importo non restituito corrisponde all'unica anticipazione richiesta e concessa il 31.12.2015 e che non sono stati pagati interessi perché il contratto con la Banca Popolare di Puglia non lo prevede". Nelle controdeduzioni si è precisato che tale situazione è da imputarsi al pagamento dei debiti finanziati dai fondi europei, pur non avendo ancora incassato le relative entrate, allo scopo di non perdere i relativi finanziamenti".
"Dalla documentazione depositata – scrivono i funzionari comunali - risulta che il saldo cassa al 31.12.2017 è pari ad € 2.729.760,74, di cui vincolati € 1.254.960,87: la criticità in esame risulta, pertanto, superata negli esercizi successivi a quello oggetto di istruttoria. Permane, tuttavia, il costante ricorso all'anticipazione di tesoreria, come confermato nel corso dell'adunanza dal Responsabile del servizio finanziario, il quale ha riferito che l'anticipazione è stata utilizzata per un importo massimo giornaliero nel 2016 di € 1.909.000,00 e nel 2017 di € 1.228.000,00 interamente restituito a fine esercizio".
L'altra nota dolente riguarda la riscossione delle entrate e la lotta all'evasione tributaria. Su questa questione il Municipio ha chiarito che dai dati trasmessi in sede di controdeduzioni emerge una "riscossione soddisfacente per quanto riguarda le sanzioni per violazione del codice della strada (percentuale di riscossione prossima al 100%), una riscossione abbastanza buona per il recupero dell'evasione ICI/IMU (percentuale di riscossione su accertato 2015 pari al 66,80%; percentuale di riscossione su residui ante 2015 riaccertati al 1.01.2015 pari al 82,59%), mentre è ancora bassa l'attività di recupero in relazione al recupero evasione TARI/TARES (con un recupero evasione pari al 24,71% delle somme accertate nel 2015 e pari al 77,29% dei residui attivi ante 2015 riaccertati all'01.01.2015)".
Risultati che tuttavia la Corte dei Conti ha ritenuto "non ancora soddisfacenti in relazione all'evasione TARES/TARI". Giudizi a cui l'Ente comunale ha risposto specificando che dall'inizio del 2018, sono state implementate le attività di recupero che, alla data del 22.03.2018, denota una percentuale dell'84% sulla riscossione Tari, accompagnata dalla rassicurazione che "l'Ente continuerà a muoversi nel solco di quanto operato in questi primi tre mesi del corrente anno 2018".
L'altra criticità rilevata riguarda i debiti fuori bilancio che nel 2015 ammontavano a 776.229,24 euro, con conseguente superamento del parametro di deficitarietà strutturale.
Debiti rivenienti da sentenze che hanno visto il Comune di Gravina soccombente e che sono stati pagati con fondi propri del bilancio comunale. Nel corso della prima udienza dinanzi alla Corte dei Conti i funzionari municipali hanno sottolineato "l'eccezionalità della situazione del 2015, legata ad una sentenza esecutiva del TAR per revisione prezzi, precisando che è stato utilizzato l'avanzo di amministrazione 2014 appositamente accantonato nel fondo rischi 2015".
Inoltre alla medesima tipologia, ovvero sentenze riguardanti danni a cose e persone provocate dalla disastrosa situazione delle strade cittadine, appartengono anche i debiti fuori bilancio riconosciuti nell'esercizio 2016, pari ad € 151.468,99 e che "il contenzioso è in continuo aumento, ma che proprio per contenere la criticità, con particolare riferimento alle richieste risarcitorie per danni a persone e cose, vengono stanziate annualmente in bilancio cospicue somme per la manutenzione delle strade".
Per far fronte all'emergenza strade e ridurre i costi per il municipio, gli uffici hanno approntato un piano per la manutenzione delle strade urbane auspicando anche maggiore collaborazione tra le attività dell'Ufficio tecnico ed il Comando di Polizia Locale, cui sono demandati vigilanza e controllo del territorio, perché vengano tempestivamente segnalate situazioni di dissesto del manto stradale.
Le misure correttive sono state inviate alla Corte dei Conti per la definitiva pronuncia intanto il sindaco di Gravina ha lodato il lavoro dei funzionari comunali poiché "nonostante le tante difficoltà, Gravina può vantare una gestione oculata delle risorse finanziarie e questo grazie ai dirigenti e funzionari che lavorano".