La città
Palestra di via Dante, un'ala crollata e nessun progetto di recupero
Le uniche opere di manutenzione realizzate sono finanziate dai privati
Gravina - mercoledì 15 febbraio 2017
La visione di queste fotografie farebbe pensare ad un triste scenario, magari riportando alla mente le tristi scene del terremoto. Nulla di tutto ciò. Siamo nella palestra di Via Dante, nell'ala inibita e vietata. Un'ala murata e resa inagibile che ha privato l'unico contenitore sportivo che assomigli ad un palazzetto, di aree vitali per rendere più piacevole la vita ed il lavoro degli oltre 600 bambini e ragazzi che utilizzano la struttura.
Una palestra usata per il basket, la pallavolo, dalle scuole calcio e dal circolo tennis. L'ala bannata si compone di 2 spogliatoi, di una sala medica, di servizi igienici e stanze di servizio. Non poco per una struttura che resta agibile solo per la zona di gioco, per un paio di angusti spogliatoi, bagno e due locali ricavati grazie all'impegno e alle risorse del dell'attuale gestore. È evidente, visto il numero di utenti, come sarebbe necessario rendere nuovamente agibili questi locali, che ricordiamo essere stati oggetto in passato di lavori per oltre 200 mila euro. Dopo pochi anni, e precisamente nel 2009, ecco ripresentarsi lo stesso identico problema. Infiltrazioni e cedimenti strutturali tali da rendere l'ala non sicura e quindi inagibile. Crepe presenti in tutte le stanze che con il passare del tempo diventano sempre più marcate e ampie.
Per diverso tempo la struttura è stata gestita dalla CSTL che a proprie spese ha dotato la palestra di un nuovo tappeto e di un impianto di riscaldamento, più altri lavori sparsi qua e la per rendere l'area il più possibile accogliente. Oggi si è affacciata nel panorama sportivo una nuova realtà composta da imprenditori, la MAGIS, che ha investito risorse proprie e supportato con professionalità interne la società di basket e di pallavolo per portarle entrambe ad un salto di categoria atteso ormai da troppi anni. Uno sforzo che resterà vano se la città di Gravina, alla luce dello stato della palestra di via Dante e di Grottasolagne (altra cattedrale nel deserto), non si doterà presto di un palazzetto idoneo e degno di questo nome.
Una palestra usata per il basket, la pallavolo, dalle scuole calcio e dal circolo tennis. L'ala bannata si compone di 2 spogliatoi, di una sala medica, di servizi igienici e stanze di servizio. Non poco per una struttura che resta agibile solo per la zona di gioco, per un paio di angusti spogliatoi, bagno e due locali ricavati grazie all'impegno e alle risorse del dell'attuale gestore. È evidente, visto il numero di utenti, come sarebbe necessario rendere nuovamente agibili questi locali, che ricordiamo essere stati oggetto in passato di lavori per oltre 200 mila euro. Dopo pochi anni, e precisamente nel 2009, ecco ripresentarsi lo stesso identico problema. Infiltrazioni e cedimenti strutturali tali da rendere l'ala non sicura e quindi inagibile. Crepe presenti in tutte le stanze che con il passare del tempo diventano sempre più marcate e ampie.
Per diverso tempo la struttura è stata gestita dalla CSTL che a proprie spese ha dotato la palestra di un nuovo tappeto e di un impianto di riscaldamento, più altri lavori sparsi qua e la per rendere l'area il più possibile accogliente. Oggi si è affacciata nel panorama sportivo una nuova realtà composta da imprenditori, la MAGIS, che ha investito risorse proprie e supportato con professionalità interne la società di basket e di pallavolo per portarle entrambe ad un salto di categoria atteso ormai da troppi anni. Uno sforzo che resterà vano se la città di Gravina, alla luce dello stato della palestra di via Dante e di Grottasolagne (altra cattedrale nel deserto), non si doterà presto di un palazzetto idoneo e degno di questo nome.