Territorio
Parco dell'Alta Murgia, riprendono le esercitazioni a fuoco
Il nuovo presidente Tarantini promette intervento
Murgia - venerdì 30 agosto 2019
Riprendono le incursioni dell'Esercito nel territorio del parco dell'Alta Murgia, location da anni delle esercitazioni militari nonostante il parco sia un'area protetta sottoposta ad una serie di vincoli ambientali e nonostante la lunga battaglia condotta dall'ex presidente del Parco, Cesare Veronico, finita sul tavolo del Ministero dell'ambiente per fermare le esercitazioni.
Agli sgoccioli del suo mandato Veronico aveva approvato il "Codice di comportamento" con cui si definivano le iniziative sportive da realizzare nel Parco e con cui si imponeva una forte limitazione delle esercitazioni a fuoco.
Al contempo l'ex presidente era riuscito a strappare al ministero dell'ambiente la promessa di una sensibile riduzione delle incursioni militari. Risale invece al 2017 una interrogazione regionale a firma dei consiglieri Enzo Colonna, Cosimo Borraccino, Sebastiano Leo e Domenico Santorsola con cui si impegnava il governo regionale ad avviare "una interlocuzione con il Governo nazionale, in particolare nella sede del "Comitato Misto Paritetico - Programmi delle installazioni militari" al fine di ridurre questi fenomeni e restituire ai pugliesi una fruizione ampia del proprio territorio".
Iniziative che tuttavia non hanno sortito gli effetti sperati visto che l'Esercito è tornato a vietare l'uso del parco in determinate giornate quali quelle dell'1 – 2 e 10 ottobre quando si svolgeranno dal pomeriggio a tarda sera una serie di esercitazioni nella zona di Murgia Parisi.
A denunciare pubblicamente la ripresa delle attività è stato Giuseppe Lapolla, esponente di Articolo 1 e noto ambientalista che ricorda le avvertenze emesse dall'esercito ovvero le " Disposizioni legislative inerenti il divieto di rimuovere/raccogliere proietti - cartucce - ordigni esplosivi e/o relativi rottami" specificando che " Chiunque durante il corso di esercitazione ed anche a distanza di tempo da questi rinvenisse sul terreno proietti inesplosi, dovrà astenersi dal rimuoverli perché un proiettile inesploso può scoppiare anche se leggermente mosso".
Contattato il neo presidente del Parco, Francesco Tarantini ribadisce il suo impegno per tentare di fermare le esercitazioni a fuoco: "Ero al fianco di Veronico e sono presidente di Legambiente quindi la vicenda è una delle mie priorità".
"Il tema delle esercitazioni è da tempo all'attenzione dell'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia, il cui obiettivo è limitare il più possibile conseguenze sul piano ambientale – dichiara Francesco Tarantini, presidente dell'Ente Parco -. L'Alta Murgia si distingue per una biodiversità animale e vegetale straordinariamente variegata, da proteggere con azioni mirate e a lungo termine. Attualmente stiamo lavorando per contenere e monitorare eventuali ricadute sul territorio e sulle specie protette, in questa direzione stiamo partecipando ai tavoli della Regione Puglia per l'istituzione di un Osservatorio permanente sulle esercitazioni".
Antonella Testini
Agli sgoccioli del suo mandato Veronico aveva approvato il "Codice di comportamento" con cui si definivano le iniziative sportive da realizzare nel Parco e con cui si imponeva una forte limitazione delle esercitazioni a fuoco.
Al contempo l'ex presidente era riuscito a strappare al ministero dell'ambiente la promessa di una sensibile riduzione delle incursioni militari. Risale invece al 2017 una interrogazione regionale a firma dei consiglieri Enzo Colonna, Cosimo Borraccino, Sebastiano Leo e Domenico Santorsola con cui si impegnava il governo regionale ad avviare "una interlocuzione con il Governo nazionale, in particolare nella sede del "Comitato Misto Paritetico - Programmi delle installazioni militari" al fine di ridurre questi fenomeni e restituire ai pugliesi una fruizione ampia del proprio territorio".
Iniziative che tuttavia non hanno sortito gli effetti sperati visto che l'Esercito è tornato a vietare l'uso del parco in determinate giornate quali quelle dell'1 – 2 e 10 ottobre quando si svolgeranno dal pomeriggio a tarda sera una serie di esercitazioni nella zona di Murgia Parisi.
A denunciare pubblicamente la ripresa delle attività è stato Giuseppe Lapolla, esponente di Articolo 1 e noto ambientalista che ricorda le avvertenze emesse dall'esercito ovvero le " Disposizioni legislative inerenti il divieto di rimuovere/raccogliere proietti - cartucce - ordigni esplosivi e/o relativi rottami" specificando che " Chiunque durante il corso di esercitazione ed anche a distanza di tempo da questi rinvenisse sul terreno proietti inesplosi, dovrà astenersi dal rimuoverli perché un proiettile inesploso può scoppiare anche se leggermente mosso".
Contattato il neo presidente del Parco, Francesco Tarantini ribadisce il suo impegno per tentare di fermare le esercitazioni a fuoco: "Ero al fianco di Veronico e sono presidente di Legambiente quindi la vicenda è una delle mie priorità".
"Il tema delle esercitazioni è da tempo all'attenzione dell'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia, il cui obiettivo è limitare il più possibile conseguenze sul piano ambientale – dichiara Francesco Tarantini, presidente dell'Ente Parco -. L'Alta Murgia si distingue per una biodiversità animale e vegetale straordinariamente variegata, da proteggere con azioni mirate e a lungo termine. Attualmente stiamo lavorando per contenere e monitorare eventuali ricadute sul territorio e sulle specie protette, in questa direzione stiamo partecipando ai tavoli della Regione Puglia per l'istituzione di un Osservatorio permanente sulle esercitazioni".
Antonella Testini