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Territorio

Parco eolico, la Cgil dice la sua

Considerazioni del sindacato a margine dell’incontro tenutosi a Palazzo di Città

Discutere delle energie rinnovabili e dell'incidenza che hanno sul territorio di Gravina, alla luce del nuovo parco eolico che si intende realizzare a Montemarano, attualmente sottoposto a Valutazione di incidenza presso il Ministero della Transizione Ecologica. Anche perché il Governo Centrale ha espresso l'esigenza di sopperire all'aumento dei costi di energia dovuti alla guerra e alla crisi economica, attraverso la realizzazione di un notevole numero di impianti di energia rinnovabile.

Con queste ragioni la Cgil ha chiesto un incontro svoltosi presso la sala consiliare del comune di Gravina al quale hanno preso parte oltre ai rappresentanti sindacali Giuseppe Deleonardis, Giuseppe Maffei e l'arch. Giuseppe Lapolla, anche il Commissario prefettizio Rossana Riflesso e il dirigente dell'ufficio tecnico comunale Onofrio Tragni e i tecnici della FRIE-EL S.p.a, società che propone la realizzazione dell'impianto sul territorio cittadino, non nuova a questo tipo di operazioni vi9sto che in passato ha già progettato in agro di Gravina il primo parco eolico realizzato presso Piana dei Rizzi/Spinalva e Lamacolma. Con il nuovo progetto l'azienda va a sovrapporsi al parco eolico già esistente estendendosi in buona parte, nella porzione di territorio già utilizzata, anche perché su sponda FRI-EL si ritiene che le condizioni di ventosità del territorio gravinese siano ideali per installare delle turbine, con la proposta di innalzare nuove e innovative pale eoliche più grandi del 30% di quelli esistenti e con una resa maggiore in Megawatt.

Una maggiore incidenza dal punto di vista dell'impatto ambientale e paesaggistico che la società intende compensare con delle royalties che si aggirano intorno al 3% del fatturato lordo della stessa società che gestirà il parco.

Fondi che serviranno esclusivamente per le opere di compensazione come ad esempio interventi sulla viabilità, interventi sul rischio idrogeologico, di prevenzione incendi, mitigazione ambientali, risparmio energetico. Con l'amministrazione Valente il dialogo era aperto evi erano stati due incontri, oltre ad una comunicazione in forma ufficiale che non ha ottenuto ancora risposta.

Ma c'è ancora il tempo per adoperarsi: infatti la società ha ribadito che per il nuovo progetto di "Montemarano" è stata già inviata all'attenzione della passata amministrazione una proposta di convenzione che però, come sottolineato dal tecnico dopo esplicita domanda del Commissario prefettizio, può essere ancora rivista o modificata.

E dunque c'è la concreta possibilità che il nuovo parco eolico frutti più dei 4 milioni ottenuti dal precedente accordo. Il parco eolico che si vuole proporre produrrà 1 volta e mezzo in più rispetto al quello realizzato per cui anche le somme che saranno versate saranno superiori. Ma oggi il prezzo andrebbe moltiplicato per tre volte, in previsione, circa 700.000 euro all'anno a cui aggiungere anche 4 posti di lavoro.

Non sono mancati ovviamente appunti da parte dei rappresentanti della Camera del Lavoro di Gravina, che hanno inteso aprire un confronto con la società proponente.

I rappresentanti della CGIL hanno ritenuto di aprire un confronto con la FRI-EL. anche perché l'impatto visivo sarà inevitabile: le pale sono molto alte e si vedranno, in ogni caso, dalla parte nord del paese.

Dalla Cgil poi si è sollevata la questione che riguarda il concentramento che si verrà a creare in contrada Zingariello, alle porte del bosco comunale Difesa Grande, dove si dove si concentreranno innumerevoli opere per convogliare alta tensione come l'eventuale deposito di scorie nucleari; stazioni di convogliamento energetico di Fri-El e di Edison che nella zona intende realizzate due progetti di idroelettrico. Insomma, almeno per le centraline - secondo la Cgil- si poteva pensare soluzioni diverse.

Sugli appalti poi l'organizzazione sindacale ha auspicato l'applicazione di una forma solidale e un maggiore controllo, proponendo la sottoscrizione di protocollo d'intesa. Infine la Cgil ha lanciato un appello "affinché si possano evitare situazioni come quelle già avvenute in passato quando in loc. San Felice fu intercettata da una pala un'area archeologica, arrecando la scomparsa del sito, se pur messo preventivamente in sicurezza dalla società e dalla sovrintendenza".

Insomma, l'intento è quello di collaborare anche perché, viste le direttive nazionali, se proprio si devono accettare i parchi eolici, che almeno portino dei benefici concreti per il territorio. "Un auspicio che deve vedere la politica locale coesa e unita per il bene comune" - concludono dal sindacato



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