Palazzo di città
Passa il bilancio ma non il mal di pancia
In consiglio comunale approvati tutti i punti. E la maggioranza resta divisa.
Gravina - venerdì 30 novembre 2012
14.20
Ferita ma non morta.
È apparsa così la maggioranza targata Valente alla seconda convocazione del consiglio comunale riunito per approvare l'assestamento di bilancio 2012. Passata l'ora di tolleranza, i consiglieri si presentano in aula. Seguono il presidente del consiglio e il sindaco. Arrivano anche gli assessori.
Comincia la conta…1..2..3…16 presenti, ma la tensione è alle stelle. Prima di iniziare i lavori, l'aula si ferma per un minuto di raccoglimento in memoria di Leonardo Pace, il giovane morto martedì mattina per un incidente sul lavoro.
Tra gli scanni del consiglio ci sono assenze importanti da entrambe le parti. In maggioranza Maria Ariani, Francesco Santomasi, Giuseppe Mazzilli, insieme a Giuseppe Dipalma e Giovanni De Pascale, sebbene presenti a palazzo di città decidono di restare fuori dall'aula. Tra le fila dell'opposizione invece mancano Michele Tedesco e Salvatore Debenedictis.
Si aprono i lavori con le interpellanze e l'attacco dell'opposizione. Parte Petrara che denuncia il "fatto politico increscioso che si sta consumando a danno della città mentre il sindaco resta in silenzio. Una posizione deludente", e il capogruppo Vendola che, da quel momento e per tutta la serata, continuerà a pungolare il primo cittadino: "Io mi aspetto che il sindaco spieghi adesso perchè a sei mesi dall'inizio dell'amministrazione, la maggioranza ha già perso 5 consiglieri. È chiaro che la maggioranza non c'è più e che vi siete mostrati per ciò che siete". Il sindaco resta in silenzio, visibilmente preoccupato per una volta non ce la fa a recitare la parte dell'adepto che si è ribellato al maestro, che continua ad incalzarlo, invitandolo "a risolvere i problemi interni e a lavorare per la città. Soprattutto la smetta di telefonare a qualcuno che siede dalla nostra parte. Non siamo al mercato delle vacche. Basta con questa continua ricerca di qualcuno pronto a svendersi per costruire insieme palazzi e godere insieme dei proventi. Il sindaco la smetta di mettere in dubbio l'integrità morale dei consiglieri che siedono dalla mia parte". Quindi, l'affondo sul caso politico che ha scosso la città: "Perché i dissidenti scappano? Io mi aspettavo che i 5 questa sera venissero perché non è vietato dissentire in un paese democratico". I 5 ci sono, e infatti entrano in aula: Depascale, Mazzilli, Santomasi, volti scuri e imbarazzati. E ancora Ariani e un Dipalma visibilmente contrariato.
Il pubblico aspetta l'ingresso di Raffaella Carrà per far partire l'applauso mentre dai banchi della maggioranza si leva un moto d'aria: un sospiro di sollievo collettivo. Vendola rimane spaesato ma poi riprende: " Visto che vi siete presentati, spiegateci voi cosa sta succedendo. O forse non avete abbastanza coraggio?" Silenzio.
Il consiglio prosegue per votare l'approvazione dei verbali riguardanti le sedute precedenti: il punto passa con 17 voti favorevoli mentre le discussioni si fanno silenziose e animate tra Mimmo Cardascia e Giuseppe Dipalma. Passa poco tempo e i 5 tornano a sfilarsi uno ad uno, seguiti a ruota da sindaco e vice sindaco. I lavori intanto proseguono con le interrogazioni prima di passare all'approvazione del debito fuori bilancio di circa un milione e mezzo di euro che il Comune dovrà sborsare in favore delle famiglie Preite e Capone per dare esecuzione ad un'ordinanza della Corte d'Appello di Bari che ha imposto il pagamento del 50% delle somme che l'amministrazione è stata condannata a pagare in primo grado per appropriazione illegittima di suolo privato. Gli accordi presi tra l'ufficio legale comunale e gli avvocati delle famiglie creditrici prevedono il pagamento di sei rate da circa 250.000 euro ciascuna a partire dal 15 dicembre 2012 sino al giugno 2014, che comprendono il riconoscimento del valore dei suoli indebitamente occupati e il pagamento del 50% delle spese legali. Su quest'ultimo punto si apre la discussione: "Le spese legali si pagano alla fine del giudizio", critica Vendola deciso a votare il provvedimento limitatamente alle somme dovute ai privati. L'avvocato comunale chiamato in causa dice che il dispositivo da approvare è il frutto di un accordo tra le parti: pagare il 50 % imposto dalla sentenza più le spese legali in cambio della cristallizzazione delle somme e quindi fermando il conteggio degli interessi. Dopo un botta e risposta tra avvocati il punto viene approvato con i soli voti della maggioranza mentre Vendola e compagni decidono di astenersi.
Nel frattempo, mentre il presidente Lupoli annuncia l'ultimo punto all'ordine del giorno, ossia l'assestamento di bilancio, Valente rientre in aula: il volto è disteso, sorride, dice ai suoi di stare tranquilli mentre bisbiglia nell'orecchio di Lamuraglia. Poi va verso i banchi della giunta e chiede 5 minuti di spospensione prima di chiudersi in camera caritatis con i big della sua amministrazione e i segretari dei partiti. Valente vuole chiudere la parentesi politica, suggellare il patto e rimandare la discussione ad un tavolo politico già convocato per la prossima settimana. I 5 "piccoli" intanto restano fuori, ad intrattenersi vicino il distributore automatico, lasciandosi scappare la dichiarazione di voto: "Molto probabilmente andiamo via, se lo votassero loro l'ultimo punto".
I minuti di sospensione diventano 75: la maggioranza rientra in aula per dare corso a quanto già annunciato poco prima. Così l'assestamento di bilancio viene approvato con 11 voti favorevoli e i 7 contrari dell'opposizione. Vendola e compagni chiedono ulteriori spiegazioni ma l'assessore Lagreca ribatte: "Con i tagli del governo e i debiti che dobbiamo pagare è davvero un miracolo riuscire a rispettare il patto di stabilità".
Ora si dovrà attendere ancora qualche ora per capire se la maggioranza riuscirà a rispettare un altro patto: quello politico.
È apparsa così la maggioranza targata Valente alla seconda convocazione del consiglio comunale riunito per approvare l'assestamento di bilancio 2012. Passata l'ora di tolleranza, i consiglieri si presentano in aula. Seguono il presidente del consiglio e il sindaco. Arrivano anche gli assessori.
Comincia la conta…1..2..3…16 presenti, ma la tensione è alle stelle. Prima di iniziare i lavori, l'aula si ferma per un minuto di raccoglimento in memoria di Leonardo Pace, il giovane morto martedì mattina per un incidente sul lavoro.
Tra gli scanni del consiglio ci sono assenze importanti da entrambe le parti. In maggioranza Maria Ariani, Francesco Santomasi, Giuseppe Mazzilli, insieme a Giuseppe Dipalma e Giovanni De Pascale, sebbene presenti a palazzo di città decidono di restare fuori dall'aula. Tra le fila dell'opposizione invece mancano Michele Tedesco e Salvatore Debenedictis.
Si aprono i lavori con le interpellanze e l'attacco dell'opposizione. Parte Petrara che denuncia il "fatto politico increscioso che si sta consumando a danno della città mentre il sindaco resta in silenzio. Una posizione deludente", e il capogruppo Vendola che, da quel momento e per tutta la serata, continuerà a pungolare il primo cittadino: "Io mi aspetto che il sindaco spieghi adesso perchè a sei mesi dall'inizio dell'amministrazione, la maggioranza ha già perso 5 consiglieri. È chiaro che la maggioranza non c'è più e che vi siete mostrati per ciò che siete". Il sindaco resta in silenzio, visibilmente preoccupato per una volta non ce la fa a recitare la parte dell'adepto che si è ribellato al maestro, che continua ad incalzarlo, invitandolo "a risolvere i problemi interni e a lavorare per la città. Soprattutto la smetta di telefonare a qualcuno che siede dalla nostra parte. Non siamo al mercato delle vacche. Basta con questa continua ricerca di qualcuno pronto a svendersi per costruire insieme palazzi e godere insieme dei proventi. Il sindaco la smetta di mettere in dubbio l'integrità morale dei consiglieri che siedono dalla mia parte". Quindi, l'affondo sul caso politico che ha scosso la città: "Perché i dissidenti scappano? Io mi aspettavo che i 5 questa sera venissero perché non è vietato dissentire in un paese democratico". I 5 ci sono, e infatti entrano in aula: Depascale, Mazzilli, Santomasi, volti scuri e imbarazzati. E ancora Ariani e un Dipalma visibilmente contrariato.
Il pubblico aspetta l'ingresso di Raffaella Carrà per far partire l'applauso mentre dai banchi della maggioranza si leva un moto d'aria: un sospiro di sollievo collettivo. Vendola rimane spaesato ma poi riprende: " Visto che vi siete presentati, spiegateci voi cosa sta succedendo. O forse non avete abbastanza coraggio?" Silenzio.
Il consiglio prosegue per votare l'approvazione dei verbali riguardanti le sedute precedenti: il punto passa con 17 voti favorevoli mentre le discussioni si fanno silenziose e animate tra Mimmo Cardascia e Giuseppe Dipalma. Passa poco tempo e i 5 tornano a sfilarsi uno ad uno, seguiti a ruota da sindaco e vice sindaco. I lavori intanto proseguono con le interrogazioni prima di passare all'approvazione del debito fuori bilancio di circa un milione e mezzo di euro che il Comune dovrà sborsare in favore delle famiglie Preite e Capone per dare esecuzione ad un'ordinanza della Corte d'Appello di Bari che ha imposto il pagamento del 50% delle somme che l'amministrazione è stata condannata a pagare in primo grado per appropriazione illegittima di suolo privato. Gli accordi presi tra l'ufficio legale comunale e gli avvocati delle famiglie creditrici prevedono il pagamento di sei rate da circa 250.000 euro ciascuna a partire dal 15 dicembre 2012 sino al giugno 2014, che comprendono il riconoscimento del valore dei suoli indebitamente occupati e il pagamento del 50% delle spese legali. Su quest'ultimo punto si apre la discussione: "Le spese legali si pagano alla fine del giudizio", critica Vendola deciso a votare il provvedimento limitatamente alle somme dovute ai privati. L'avvocato comunale chiamato in causa dice che il dispositivo da approvare è il frutto di un accordo tra le parti: pagare il 50 % imposto dalla sentenza più le spese legali in cambio della cristallizzazione delle somme e quindi fermando il conteggio degli interessi. Dopo un botta e risposta tra avvocati il punto viene approvato con i soli voti della maggioranza mentre Vendola e compagni decidono di astenersi.
Nel frattempo, mentre il presidente Lupoli annuncia l'ultimo punto all'ordine del giorno, ossia l'assestamento di bilancio, Valente rientre in aula: il volto è disteso, sorride, dice ai suoi di stare tranquilli mentre bisbiglia nell'orecchio di Lamuraglia. Poi va verso i banchi della giunta e chiede 5 minuti di spospensione prima di chiudersi in camera caritatis con i big della sua amministrazione e i segretari dei partiti. Valente vuole chiudere la parentesi politica, suggellare il patto e rimandare la discussione ad un tavolo politico già convocato per la prossima settimana. I 5 "piccoli" intanto restano fuori, ad intrattenersi vicino il distributore automatico, lasciandosi scappare la dichiarazione di voto: "Molto probabilmente andiamo via, se lo votassero loro l'ultimo punto".
I minuti di sospensione diventano 75: la maggioranza rientra in aula per dare corso a quanto già annunciato poco prima. Così l'assestamento di bilancio viene approvato con 11 voti favorevoli e i 7 contrari dell'opposizione. Vendola e compagni chiedono ulteriori spiegazioni ma l'assessore Lagreca ribatte: "Con i tagli del governo e i debiti che dobbiamo pagare è davvero un miracolo riuscire a rispettare il patto di stabilità".
Ora si dovrà attendere ancora qualche ora per capire se la maggioranza riuscirà a rispettare un altro patto: quello politico.