Eventi
Paternoster presenta il suo ultimo saggio
In occasione della giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne
Gravina - sabato 26 novembre 2022
13.08
"Il vizio dello stupro, l'uso politico della violenza sulle donne". Questo il volume di Renzo Paternoster presentato presso la sala convegni della Fondazione E. Pomarici Santomasi, in occasione della giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
A coordinare i lavori dell'incontro la giornalista Antonella Testini che ha introdotto gli interventi degli ospiti presenti e ha ringraziato il presidente dell'ente morale, Nicola Cornacchia, per aver messo a disposizione la sala convegni per l'evento. Presidente della Fondazione che ha voluto ricordare come questi siano giorni molto difficili, soprattutto considerando gli ultimi eventi di cronaca che vedono per vittime proprio le donne. "Nella settimana dedicata all'eliminazione delle violenze sulle donne, si realizzano innumerevoli eventi celebrativi, eventi purtroppo improduttivi se non seguiti da azione concrete, non seguiti da azioni legislative mirate a contenere il drammatico fenomeno" -ha detto Cornacchia.
L'assessore comunale, Giusy Festa invece ha sottolineato come non debbano evidenziarsi differenze tra i generi, e di come la violenza degli uomini sia deputata da una evidente fragilità. Festa ha rimarcato l'importanza di imporsi contro la violenza facendo leva sulla cultura, nella famiglia, nella scuola e nelle istituzioni.
E toccato a Giuseppe Moro, sociologo e docente presso l'università degli studi di Bari, il compito di fare una analisi del saggio di Paternoster. Una disamina profonda che ha incantato la platea, sottolineando come dal libro emergano due quesiti: "ma la violenza è un fatto istintivo o uno strumento politico?" e poi ancora: "Stupro e violenza quotidiana, cosa hanno in comune? Perché la donna diventa nemico?".
Quesiti che l'autore ha tentato di snocciolare attraverso la spiegazione del concetto della violenza sulle donne che ha un connotato molto antico. Infatti Paternoster nel suo libro ha voluto offrire al lettore un racconto anche storico delle radici del fenomeno. Secondo il saggista gravinese anche i credi religiosi non hanno, nel tempo, aiutato a eliminare il fenomeno della sopraffazione dell'uomo sulla donna. Passando poi alla matrice storica, Paternoster ha evidenziato nel suo testo l'uso strumentale dello stupro che, in occasione dei conflitti, diventa uno strumento politico, definendolo "disturbo culturale". Un fenomeno che però ancora oggi, anche a pochi passi da noi, è tuttora frequente, perfino in culture considerate "occidentali".
Giacomo Pisicoli
A coordinare i lavori dell'incontro la giornalista Antonella Testini che ha introdotto gli interventi degli ospiti presenti e ha ringraziato il presidente dell'ente morale, Nicola Cornacchia, per aver messo a disposizione la sala convegni per l'evento. Presidente della Fondazione che ha voluto ricordare come questi siano giorni molto difficili, soprattutto considerando gli ultimi eventi di cronaca che vedono per vittime proprio le donne. "Nella settimana dedicata all'eliminazione delle violenze sulle donne, si realizzano innumerevoli eventi celebrativi, eventi purtroppo improduttivi se non seguiti da azione concrete, non seguiti da azioni legislative mirate a contenere il drammatico fenomeno" -ha detto Cornacchia.
L'assessore comunale, Giusy Festa invece ha sottolineato come non debbano evidenziarsi differenze tra i generi, e di come la violenza degli uomini sia deputata da una evidente fragilità. Festa ha rimarcato l'importanza di imporsi contro la violenza facendo leva sulla cultura, nella famiglia, nella scuola e nelle istituzioni.
E toccato a Giuseppe Moro, sociologo e docente presso l'università degli studi di Bari, il compito di fare una analisi del saggio di Paternoster. Una disamina profonda che ha incantato la platea, sottolineando come dal libro emergano due quesiti: "ma la violenza è un fatto istintivo o uno strumento politico?" e poi ancora: "Stupro e violenza quotidiana, cosa hanno in comune? Perché la donna diventa nemico?".
Quesiti che l'autore ha tentato di snocciolare attraverso la spiegazione del concetto della violenza sulle donne che ha un connotato molto antico. Infatti Paternoster nel suo libro ha voluto offrire al lettore un racconto anche storico delle radici del fenomeno. Secondo il saggista gravinese anche i credi religiosi non hanno, nel tempo, aiutato a eliminare il fenomeno della sopraffazione dell'uomo sulla donna. Passando poi alla matrice storica, Paternoster ha evidenziato nel suo testo l'uso strumentale dello stupro che, in occasione dei conflitti, diventa uno strumento politico, definendolo "disturbo culturale". Un fenomeno che però ancora oggi, anche a pochi passi da noi, è tuttora frequente, perfino in culture considerate "occidentali".
Giacomo Pisicoli