Politica
Patrimonio comunale: vuoto a perdere
Tra contratti vecchi e contratti per gli amici. Il MCG chiede la revisione dei canoni di locazione
Gravina - lunedì 16 maggio 2011
Il patrimonio comunale di Gravina ammonta a molte centinaia di migliaia di euro. Un bel gruzzoletto fatto di edifici, monumenti, appartamenti, fondi rurali e parchi. Parte di questi beni sono catalogati come "indisponibili" ossia scuole ed edifici pubblici che non producono ricchezza ma che sono di utilità pubblica.
Altri, invece, come terreni o locali vengono messi a disposizione della cittadinanza per attività di interesse pubblico. Insomma ognuno di noi potrebbe utilizzare un pezzo del patrimonio comune se solo, con il suo impegno, fosse capace di creare attività utili alla crescita dell'intera comunità.
Ma basta dare un'occhiata al bilancio di previsione dello scorso anno per capire quanto siamo poco capaci di fare cassa sfruttando il nostro immenso patrimonio. A fronte di una spesa per "fitti passivi" a carico dell'amministrazione comunale che ammonta a 180.000,00 euro, il Comune nello stesso periodo, ha incassato per i "fitti attivi" 98.324,88 euro.
In pratica la metà di ciò che spende.
Se guardiamo nello specifico dei contratti di locazione, il Comune incassa annualmente per il fitto di un locale in viale Orsini ceduto alla sede dell'Anpi € 61,97, ma versa quasi 18.000 euro per il canone di locazione dell'Ufficio del lavoro e altri 15.000 euro per la sede dello Iat, in via Matteotti.
E se guadagna € 37,48 per l'affitto di un orto, ne paga altri € 2.000,00 per il terreno su cui è stato istallato il totem della Cola Cola. E potremmo proseguire a lungo riportando tutti i terreni ceduti ai privati per pochi euro, come avviene da oramai 3 anni in contrada Graviglione o sulla provinciale per Dolcecanto, dove intere aree sono state cedute a privati vicini all'amministrazione Divella per affinità politica o familiare.
Tutto questo mentre il comune lascia chiusi e alla mercé dei vandali intere opere pubbliche come il Centro Servizi e continua a pagare cifre da capogiro ai privati per le sedi delle scuole o degli uffici pubblici tra i quali fanno clamore i 46.000 euro versati annualmente ai proprietari dell'immobile in cui sono allocati gli uffici della polizia municipale.
Il movimento civico in una segnalazione inviata alcuni giorni fa al sindaco parla di "una gestione fallimentare del patrimonio comunale" e chiede la revisione dei canoni di locazione percepiti dall'amministrazione e la verifica della congruità dei canoni versati per le strutture prese in locazione.
Di seguito alleghiamo alcuni documenti che possono rendere più chiara la visione dei fatti.
Altri, invece, come terreni o locali vengono messi a disposizione della cittadinanza per attività di interesse pubblico. Insomma ognuno di noi potrebbe utilizzare un pezzo del patrimonio comune se solo, con il suo impegno, fosse capace di creare attività utili alla crescita dell'intera comunità.
Ma basta dare un'occhiata al bilancio di previsione dello scorso anno per capire quanto siamo poco capaci di fare cassa sfruttando il nostro immenso patrimonio. A fronte di una spesa per "fitti passivi" a carico dell'amministrazione comunale che ammonta a 180.000,00 euro, il Comune nello stesso periodo, ha incassato per i "fitti attivi" 98.324,88 euro.
In pratica la metà di ciò che spende.
Se guardiamo nello specifico dei contratti di locazione, il Comune incassa annualmente per il fitto di un locale in viale Orsini ceduto alla sede dell'Anpi € 61,97, ma versa quasi 18.000 euro per il canone di locazione dell'Ufficio del lavoro e altri 15.000 euro per la sede dello Iat, in via Matteotti.
E se guadagna € 37,48 per l'affitto di un orto, ne paga altri € 2.000,00 per il terreno su cui è stato istallato il totem della Cola Cola. E potremmo proseguire a lungo riportando tutti i terreni ceduti ai privati per pochi euro, come avviene da oramai 3 anni in contrada Graviglione o sulla provinciale per Dolcecanto, dove intere aree sono state cedute a privati vicini all'amministrazione Divella per affinità politica o familiare.
Tutto questo mentre il comune lascia chiusi e alla mercé dei vandali intere opere pubbliche come il Centro Servizi e continua a pagare cifre da capogiro ai privati per le sedi delle scuole o degli uffici pubblici tra i quali fanno clamore i 46.000 euro versati annualmente ai proprietari dell'immobile in cui sono allocati gli uffici della polizia municipale.
Il movimento civico in una segnalazione inviata alcuni giorni fa al sindaco parla di "una gestione fallimentare del patrimonio comunale" e chiede la revisione dei canoni di locazione percepiti dall'amministrazione e la verifica della congruità dei canoni versati per le strutture prese in locazione.
Di seguito alleghiamo alcuni documenti che possono rendere più chiara la visione dei fatti.