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Pd alla stretta finale: domani il candidato sindaco da proporre alla coalizione.

Anche il Terzo Polo pronto a fornire una rosa di nomi. Intanto, “Puglia con Vendola” si smarca da Sel.

È fatta. O quasi.
Che i giochi stiano per chiudersi lo segnala la cortina fumogena che dalle segreterie dei partiti si leva per depistare i giornalisti a caccia di notizie. Alla fine, però, nel paniere finiscono le notizie che contano: il Pd è pronto ad ufficializzare il nome del suo candidato alla carica di primo cittadino ed a sottoporlo al vaglio degli alleati. Che dal canto loro potrebbero tirar fuori dal cilindro altri nominativi da mettere su un tavolo al quale potrebbe sedere anche "La Puglia con Vendola".
È la conclusione di un ragionamento che segue percorsi intricati. Labirintici. Si parte da venerdì sera, da quelle segreterie che in punti diversi ma vicini della città si riuniscono per prendere decisioni di peso: nella sede di Sel si ritrovano le forze di sinistra, per buttar giù alla velocità della luce un documento programmatico col quale provare a stanare il Pd. Che nel frattempo, nella sua sezione, si ritrova per designare l'uomo da gettare nella mischia per la corsa a Palazzo di città. Poco più lontano, luci accese anche in casa Udc.
Tre distinte riunioni, legate da un sottile filo rosso. Quello che quando spunta l'alba, il sole porta alla luce. "Siamo alla stretta finale, stiamo chiudendo", dicono dal Pd senza aggiungere altro. Atteso, quasi scontato e per nulla clamoroso come invece clamorose sono le indiscrezioni che filtrano da ambienti centristi. Con l'Udc, s'apprende, che avrebbe cambiato opinione: anche il Terzo Polo deve rivendicare la possibilità di esprimere candidature proprie, da sottoporre al vaglio della coalizione. Antica tattica di scuola democristiana per strappare concessioni e prebende al tavolo delle trattative? Radiopolitica accredita questa ipotesi, segnalando lo stupore delle altre forze terzopoliste. Che si tramuta in irritazione quando, ad arte, viene fatta correre voce che, tramontata l'ipotesi di scesa in campo del sindacalista Gino Lorusso, in pista potrebbe essere messo Sergio Varvara. "Un falso di dimensioni bibliche", s'indignano subito i vertici dell'Api, mentre nel Fli ci si limita a prendere atto del mutato orientamento dei cugini centristi, precisando tuttavia che se proprio un candidato il Terzo Polo dovrà esprimerlo, "dovrà comunque essere un giovane e, perché no, una donna".
Visioni differenti destinate a trovare una sintesi lunedì sera, quando il Terzo Polo cercherà di far quadrare il cerchio e presentarsi poi unito e compatto all'interpartitica di martedì. Nel corso della quale i giocatori scopriranno le carte, il Pd farà il suo nome, il Terzo Polo (eventualmente) il suo. E si tireranno le fila del discorso. Al quale potrebbe aggiungersi la voce dei socialisti vendoliani di "La Puglia per Vendola". Fino a una settimana fa segnalati al fianco di Sel e Comunisti Italiani, oggi dati in avvicinamento al grande centro a guida Pd. "Ci sono stati contatti, ma ancora nessuna richiesta ufficiale di incontro", dicono a mezza voce ed in cambio dell'anonimato, quasi costretti dalla rottura della diga del silenzio, un po' tutti i protagonisti dell'asse centrista. "Non ne sappiamo niente", tagliano corto ma sorpresi dalle parti di Sel.
Come finirà? Martedì sera, probabilmente, i primi bagliori di chiarezza. Poi sarà già campagna elettorale.

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