Politica
Pd: altra uscita, abbandona anche Cardascia
Per l’ex consigliere “venute meno le condizioni minime di democrazia”
Gravina - lunedì 21 marzo 2022
17.37
Continua la diaspora dal Partito democratico. Dopo 38 anni Mimmo Cardascia lascia i Dem. L'ex consigliere comunale ha comunicato di essersi autosospeso dal partito. Una decisione combattuta, per uno degli esponenti storici del Pd, nel quale Cardascia è cresciuto fin da quando aveva 13 anni, assistendo a tutte le trasformazioni avvenute in questo anni nel partito. Una scelta sofferta, ma necessaria, in quanto- confessa Cardascia, "erano venute meno le condizioni minime di democrazia all'interno della sezione gravinese dei Dem".
"Non mi sono sentito più accolto in quella che considero la mia casa. Non c'era più la minima praticabilità della democrazia" - afferma Cardascia, da tempo in rotta di collisione con i vertici del partito. L'ex consigliere comunale conferma che non si è trattato di un colpo di testa o di una decisione presa a cuor leggero, ma di una escalation di situazioni insostenibili e di uno stillicidio continuo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è riconducibile a questa fase in cui il partito sta intavolando delle trattative per costituire una coalizione che partecipi alle prossime amministrative. "Trattative condotte dai reggenti che - a detta di Cardascia - di fatto non sono stati legittimati dall'assemblea degli iscritti al Pd a sedere al tavolo della discussione".
La disamina di Cardascia è impietosa per un Partito Democratico ingessato dalla presenza "ingombrante" dell'ex sindaco Valente, privo di un segretario da oltre 10 mesi, che non apre al dialogo con gli iscritti e la città. "Ho più volte chiesto di convocare assemblee, ma il mio invito è caduto nel vuoto. Così come la richiesta di rendere pubblici i documenti" – continua l'ex esponente dei Dem.
Insomma, un silenzio assordante da parte dei vertici locali del partito, che Cardascia non ha avuto più voglia di accettare, andandosene via, sbattendo la porta. "E' l'idea di città che è venuta meno. Il Pd è diventato un partito che non discute con la città" - afferma il consigliere, che alla domanda su un suo eventuale ripensamento, confessa di non escludere in un futuro il suo ritorno, a condizione però che all'interno del partito vengano ripristinate le regole democratiche e che "il partito torni ad ascoltare le istanze che provengono dalla città".
Chiare anche le intenzioni di Mimmo Cardascia per le prossime elezioni comunali. "Voglio dare il mio contributo in questo momento per l'individuazione di un progetto politico e amministrativo della città che sappia far fronte alle emergenze sociali e ai bandi del Pnrr, mettendo insieme la parte migliore della città " - dice in conclusione l'ex Dem, dando ad intendere di aver già individuato un soggetto politico rispondente a queste caratteristiche.
"Non mi sono sentito più accolto in quella che considero la mia casa. Non c'era più la minima praticabilità della democrazia" - afferma Cardascia, da tempo in rotta di collisione con i vertici del partito. L'ex consigliere comunale conferma che non si è trattato di un colpo di testa o di una decisione presa a cuor leggero, ma di una escalation di situazioni insostenibili e di uno stillicidio continuo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è riconducibile a questa fase in cui il partito sta intavolando delle trattative per costituire una coalizione che partecipi alle prossime amministrative. "Trattative condotte dai reggenti che - a detta di Cardascia - di fatto non sono stati legittimati dall'assemblea degli iscritti al Pd a sedere al tavolo della discussione".
La disamina di Cardascia è impietosa per un Partito Democratico ingessato dalla presenza "ingombrante" dell'ex sindaco Valente, privo di un segretario da oltre 10 mesi, che non apre al dialogo con gli iscritti e la città. "Ho più volte chiesto di convocare assemblee, ma il mio invito è caduto nel vuoto. Così come la richiesta di rendere pubblici i documenti" – continua l'ex esponente dei Dem.
Insomma, un silenzio assordante da parte dei vertici locali del partito, che Cardascia non ha avuto più voglia di accettare, andandosene via, sbattendo la porta. "E' l'idea di città che è venuta meno. Il Pd è diventato un partito che non discute con la città" - afferma il consigliere, che alla domanda su un suo eventuale ripensamento, confessa di non escludere in un futuro il suo ritorno, a condizione però che all'interno del partito vengano ripristinate le regole democratiche e che "il partito torni ad ascoltare le istanze che provengono dalla città".
Chiare anche le intenzioni di Mimmo Cardascia per le prossime elezioni comunali. "Voglio dare il mio contributo in questo momento per l'individuazione di un progetto politico e amministrativo della città che sappia far fronte alle emergenze sociali e ai bandi del Pnrr, mettendo insieme la parte migliore della città " - dice in conclusione l'ex Dem, dando ad intendere di aver già individuato un soggetto politico rispondente a queste caratteristiche.