Politica
Pensieri ad alta voce del consigliere Verna
Il rappresentante di UnaBellaStoria parla di crisi della maggioranza che si trascina da tempo
Gravina - martedì 13 agosto 2024
Comunicato Stampa
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del consigliere comunale Saverio Verna che parla delle vicende del governo cittadino e della sua maggioranza. Ecco il testo integrale della nota del rappresentante del movimento politico UnaBellaStoria.
"La Amministrazione Comunale – è un dato oggettivo – sta vivendo il periodo più alto di una crisi, che si trascina da tempo.
È il risultato di quello che abbiamo sempre denunciato, vale a dire l'aver voluto mettere insieme una accozzaglia di persone (provenienti dalle esperienze più disparate) che – atteggiandosi a movimenti politici – si sono appiattite sul consigliere eletto, il quale ultimo non risulta obbligato da alcun vincolo di mandato elettorale, rispondendo unicamente a sé stesso.
Per questo motivo, sono emerse le frizioni interne alla coalizione (sempre taciute alla Cittadinanza), le richieste di visibilità dei gruppi consiliari (avanzate e mai ufficialmente palesate), i colpi di testa dei singoli, i ricatti, le provocazioni e i pugni battuti sul tavolo (appresi informalmente nei corridoi del Palazzo di Città), che nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale hanno condotto alcuni Consiglieri di maggioranza ad una formale presa di posizione, rispetto ad un Sindaco che sta mostrando di non accettare le critiche o i suggerimenti e di non ammettere il confronto democratico.
L'atteggiamento del Primo Cittadino (seguito alla lettera dai suoi ormai pochi sodali) è quello di non (far) rispondere alle interpellanze scritte, di rispedire al mittente ogni richiesta di chiarimento, in una sorta di rappresentazione – implicita e allusiva – di uno dei più riusciti personaggi della cinematografia italiana, portato alla ribalta da Mario Monicelli e che verrà sempre ricordato con una famosa frase che il Marchese (accompagnato dal suo fido Ricciotto) pronuncia nei confronti di alcuni popolani. Non vorremmo che proprio come quel Marchese, anche il nostro Sindaco si diletti a prendersi gioco di quanti lo circondano e di quel 28% dei gravinesi che lo ha votato (consentendogli di accedere al più alto scranno), sfruttando la propria posizione di supremazia.
A pagarne le conseguenze, nel nostro caso e ancora una volta, sarebbero gli ignari cittadini.
Ed allora, attendiamo un gesto di coraggio e di rispetto, da parte del Primo Cittadino, nella speranza che una volta per tutte riferisca alla Città le situazioni imbarazzanti, che nel corso degli ultimi due anni è stato eventualmente costretto a subire. Se continuerà a tacere, invece, darà la stura a quanti gli rimproverano l'immobilismo, la mancanza di attenzione per le effettive esigenze della Città, l'assenza di idee per sollevare le sorti della nostra Gravina".
"La Amministrazione Comunale – è un dato oggettivo – sta vivendo il periodo più alto di una crisi, che si trascina da tempo.
È il risultato di quello che abbiamo sempre denunciato, vale a dire l'aver voluto mettere insieme una accozzaglia di persone (provenienti dalle esperienze più disparate) che – atteggiandosi a movimenti politici – si sono appiattite sul consigliere eletto, il quale ultimo non risulta obbligato da alcun vincolo di mandato elettorale, rispondendo unicamente a sé stesso.
Per questo motivo, sono emerse le frizioni interne alla coalizione (sempre taciute alla Cittadinanza), le richieste di visibilità dei gruppi consiliari (avanzate e mai ufficialmente palesate), i colpi di testa dei singoli, i ricatti, le provocazioni e i pugni battuti sul tavolo (appresi informalmente nei corridoi del Palazzo di Città), che nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale hanno condotto alcuni Consiglieri di maggioranza ad una formale presa di posizione, rispetto ad un Sindaco che sta mostrando di non accettare le critiche o i suggerimenti e di non ammettere il confronto democratico.
L'atteggiamento del Primo Cittadino (seguito alla lettera dai suoi ormai pochi sodali) è quello di non (far) rispondere alle interpellanze scritte, di rispedire al mittente ogni richiesta di chiarimento, in una sorta di rappresentazione – implicita e allusiva – di uno dei più riusciti personaggi della cinematografia italiana, portato alla ribalta da Mario Monicelli e che verrà sempre ricordato con una famosa frase che il Marchese (accompagnato dal suo fido Ricciotto) pronuncia nei confronti di alcuni popolani. Non vorremmo che proprio come quel Marchese, anche il nostro Sindaco si diletti a prendersi gioco di quanti lo circondano e di quel 28% dei gravinesi che lo ha votato (consentendogli di accedere al più alto scranno), sfruttando la propria posizione di supremazia.
A pagarne le conseguenze, nel nostro caso e ancora una volta, sarebbero gli ignari cittadini.
Ed allora, attendiamo un gesto di coraggio e di rispetto, da parte del Primo Cittadino, nella speranza che una volta per tutte riferisca alla Città le situazioni imbarazzanti, che nel corso degli ultimi due anni è stato eventualmente costretto a subire. Se continuerà a tacere, invece, darà la stura a quanti gli rimproverano l'immobilismo, la mancanza di attenzione per le effettive esigenze della Città, l'assenza di idee per sollevare le sorti della nostra Gravina".