Eventi
Per un vocabolario del dialetto gravinese
Giornate internazionali di studi linguistici. Filologi e linguisti presenti all'appello.
Gravina - martedì 13 novembre 2012
10.29
Tutte le città d'Italia dispongono di una bibliografia dialettale. O quasi, se pensiamo che Gravina presenta una grande lacuna in tal senso.
A non nascondere lo stato dei fatti, Max Pfister, linguista e filologo, docente dell'università di Saarbrücken, il primo a relazionare nelle tre giornate internazionali di studi linguistici, tenutesi a Gravina l'11, il 12 e il 13 novembre.
"A dare la stura all'incontro", l'associazione culturale Amici della Fondazione "E. Pomarici-Santomasi", come ha dichiarato Marisa D'agostino presidente dell' associazione. Il convegno è stato promosso da Fedele Raguso, presidente della Pro Loco di Gravina. "Ho chiesto aiuto e sostegno ad una serie di luminari, linguisti e filologi per svelare le origini della lingua o delle lingue parlate dai Peuceti-Lucani nell'area murgiana-gravinese-lucana, su cui si innestarono il greco e il latino. Ciò che fu poi, il volgare o dialetto dei nostri avi", ha spiegato Raguso, tra i redattori del LEI, il dizionario etimologico della lingua italiana e dei suoi dialetti. Quel vocabolario in cui ogni parola viene studiata partendo dalle sue radici linguistiche e storiche, tenendo conto del contesto linguistico geografico e socio-culturale della sua evoluzione. Oltre all'italiano letterario, viene tenuto conto anche del lessico dialettale. Il progetto del LEI, iniziato già nel 1968, è tuttora affidato a Max Pfister e Wolfgang Schweickard.
Nella forza del vernacolo la motivazione delle prime giornate linguistiche gravinesi di sicura ricaduta culturale. Tanti i nomi presenti al convegno, gli stessi nomi che hanno dato la disponibilità a contribuire alla realizzazione di un dizionario etimologico di dialetto gravinese. Questo l'obiettivo ultimo della full immersion linguistica, che ha soddisfatto organizzatori, relatori e pubblico.
A non nascondere lo stato dei fatti, Max Pfister, linguista e filologo, docente dell'università di Saarbrücken, il primo a relazionare nelle tre giornate internazionali di studi linguistici, tenutesi a Gravina l'11, il 12 e il 13 novembre.
"A dare la stura all'incontro", l'associazione culturale Amici della Fondazione "E. Pomarici-Santomasi", come ha dichiarato Marisa D'agostino presidente dell' associazione. Il convegno è stato promosso da Fedele Raguso, presidente della Pro Loco di Gravina. "Ho chiesto aiuto e sostegno ad una serie di luminari, linguisti e filologi per svelare le origini della lingua o delle lingue parlate dai Peuceti-Lucani nell'area murgiana-gravinese-lucana, su cui si innestarono il greco e il latino. Ciò che fu poi, il volgare o dialetto dei nostri avi", ha spiegato Raguso, tra i redattori del LEI, il dizionario etimologico della lingua italiana e dei suoi dialetti. Quel vocabolario in cui ogni parola viene studiata partendo dalle sue radici linguistiche e storiche, tenendo conto del contesto linguistico geografico e socio-culturale della sua evoluzione. Oltre all'italiano letterario, viene tenuto conto anche del lessico dialettale. Il progetto del LEI, iniziato già nel 1968, è tuttora affidato a Max Pfister e Wolfgang Schweickard.
Nella forza del vernacolo la motivazione delle prime giornate linguistiche gravinesi di sicura ricaduta culturale. Tanti i nomi presenti al convegno, gli stessi nomi che hanno dato la disponibilità a contribuire alla realizzazione di un dizionario etimologico di dialetto gravinese. Questo l'obiettivo ultimo della full immersion linguistica, che ha soddisfatto organizzatori, relatori e pubblico.