La città
Perché c'era personale medico al Comune?
Opposizione: "E' un mistero". Valente: "Solo visite di routine ai dipendenti"
Gravina - lunedì 11 maggio 2020
19.30
Una circostanza che ha sollevato dubbi, perplessità e preoccupazione e che va quanto prima chiarita. Viene raccontata così una strana vicenda accaduta qualche giorno fa a Palazzo di Città e raccontata dai consiglieri comunali Ezio Simone, Ignazio Lovero, Michele Lorusso e Angelo Lapolla.
Nella narrazione della vicenda i quattro affermano che lunedì scorso 4 maggio, una delle stanze che solitamente vengono utilizzate dai consiglieri per le riunioni, era occupata da alcuni individui non ben identificati, aventi attrezzature mediche tra le quali anche un contenitore con delle provette presumibilmente di sangue. Mentre alcuni consiglieri attendevano che la stanza venisse sgomberata per poter fruire della stessa, una donna, preso il contenitore al cui interno c'erano le provette di sangue, ha lasciato l'aula, senza neppure disinfettare il tavolo su cui era poggiato il contenitore.
"Va da sé che l'accaduto ci abbia lasciati sbigottiti e con tanti interrogativi"- dicono i consiglieri comunali di minoranza, che non hanno mancato di chiedersi chi fosse quella donna, chi l'avesse autorizzata ad utilizzare quella stanza, quali esami fossero stati svolti e se si fosse trattato di esami del sangue, perché subito dopo non sia stato disinfettato il luogo, visto che la sanificazione della stanza è avvenuta solo dopo numerosi giorni, su insistente richiesta pervenuta da parte di più consiglieri di diverse fazioni politiche. Domande alle quali i consiglieri non hanno avuto risposta.
"È gravissimo che ad oggi nessuno, tra i soggetti interpellati, abbia saputo chiarificare e giustificare quanto accaduto. Neppure il sindaco!"- affermano allarmati Simone, Lovero, Lorusso, Lapolla, che preannunciano una interrogazione ufficiale rivolta al primo cittadino per avere lumi sulla vicenda.
Operazione chiarezza che il sindaco Valente fa con Gravinalife. "Non c'è alcun mistero e non c'è da allarmarsi"- afferma il primo cittadino, che spiega come si sia trattato della normali visite di controllo che vengono effettuate periodicamente sui dipendenti.
"Come al solito, una tempesta in un bicchier d'acqua- commenta il primo cittadino, che poi spiega: "la questione sollevata non è di competenza del sindaco, poichè attiene alle visite mediche del personale che, periodicamente, su indicazione del dirigente che si occupa della sicurezza sul lavoro, vengono svolte in Comune. A quanto appreso, le visite in questione sono state svolte non nella sala delle commissioni, come falsamente affermato, ma in quella della presidenza del consiglio, da personale medico e paramedico qualificato. Il dirigente interessato potrà fornire ancor più approfonditi chiarimenti, come certamente avrebbe fatto se solo qualcuno glieli avesse richiesti. Quindi nessun mistero. Solo l'ennesimo, inutile polverone".
Nella narrazione della vicenda i quattro affermano che lunedì scorso 4 maggio, una delle stanze che solitamente vengono utilizzate dai consiglieri per le riunioni, era occupata da alcuni individui non ben identificati, aventi attrezzature mediche tra le quali anche un contenitore con delle provette presumibilmente di sangue. Mentre alcuni consiglieri attendevano che la stanza venisse sgomberata per poter fruire della stessa, una donna, preso il contenitore al cui interno c'erano le provette di sangue, ha lasciato l'aula, senza neppure disinfettare il tavolo su cui era poggiato il contenitore.
"Va da sé che l'accaduto ci abbia lasciati sbigottiti e con tanti interrogativi"- dicono i consiglieri comunali di minoranza, che non hanno mancato di chiedersi chi fosse quella donna, chi l'avesse autorizzata ad utilizzare quella stanza, quali esami fossero stati svolti e se si fosse trattato di esami del sangue, perché subito dopo non sia stato disinfettato il luogo, visto che la sanificazione della stanza è avvenuta solo dopo numerosi giorni, su insistente richiesta pervenuta da parte di più consiglieri di diverse fazioni politiche. Domande alle quali i consiglieri non hanno avuto risposta.
"È gravissimo che ad oggi nessuno, tra i soggetti interpellati, abbia saputo chiarificare e giustificare quanto accaduto. Neppure il sindaco!"- affermano allarmati Simone, Lovero, Lorusso, Lapolla, che preannunciano una interrogazione ufficiale rivolta al primo cittadino per avere lumi sulla vicenda.
Operazione chiarezza che il sindaco Valente fa con Gravinalife. "Non c'è alcun mistero e non c'è da allarmarsi"- afferma il primo cittadino, che spiega come si sia trattato della normali visite di controllo che vengono effettuate periodicamente sui dipendenti.
"Come al solito, una tempesta in un bicchier d'acqua- commenta il primo cittadino, che poi spiega: "la questione sollevata non è di competenza del sindaco, poichè attiene alle visite mediche del personale che, periodicamente, su indicazione del dirigente che si occupa della sicurezza sul lavoro, vengono svolte in Comune. A quanto appreso, le visite in questione sono state svolte non nella sala delle commissioni, come falsamente affermato, ma in quella della presidenza del consiglio, da personale medico e paramedico qualificato. Il dirigente interessato potrà fornire ancor più approfonditi chiarimenti, come certamente avrebbe fatto se solo qualcuno glieli avesse richiesti. Quindi nessun mistero. Solo l'ennesimo, inutile polverone".