Cronaca
Perinei, ennesima morte sospetta
Colasanto: "Sovrapposizione di eventi tristi". Intervengono i sindacati
Gravina - lunedì 22 settembre 2014
17.14
Ancora una volta, la terza in appena due mesi, sarà la magistratura a fare chiarezza sull'ennesima morte sospetta all'ospedale della Murgia.
L'ultimo caso sabato scorso: una bambina morta durante il parto. Il travaglio iniziato la sera prima e una giovane mamma che si prepara per un parto naturale. Poi, alle prime luci del mattino, l'emergenza. I sanitari dispongono il parto cesareo ma la bambina non vedrà mai la luce.
Due giovani genitori distrutti e l'ennesima tegola che si abbatte su una struttura ospedaliera che da due mesi non riesce ad uscire dal vortice delle polemiche.
I carabinieri di Altamura dopo aver raccolto l'esposto dei genitori hanno avviato le indagini e sequestrato le cartelle cliniche. La procura ha aperto un'inchiesta, per ora, a carico di ignoti a testimonianza di quanto questa vicenda, se possibile, sia ancora più complicata da ricostruire.
Mentre infiammano le polemiche e i cittadini chiedono l'intervento dei sindaci delle comunità che circondano l'Ospedale della Murgia, Domenico Colasanto, il direttore generale della Asl prova a mantenere la calma definendo: "Un fatto occasionale questa sovrapposizione di eventi tristi".
In realtà il dg trasuda prudenza in attesa che il professor Filippo Boscia, responsabile del dipartimento materno-infantile e il dottor Giuseppe De Filippis, dirigente dell'Unità operativa di gestione del rischio clinico consegnino la relazione commissionata dalla stessa Direzione Asl e finalizzata ad "accertare il percorso clinico della vicenda". Una relazione che servirà alla Asl prima, e alla Procura poi, per mettere almeno alcuni punti fermi nell'intera vicenda e per "verificare – aggiunge Colasanto - la correttezza e l'eventuale accertamento di responsabilità professionali. Se si ravviserà un errore, chiaro e definito, adotteremo un provvedimento disciplinare".
Intanto è ancora vivo nella memoria della gente e attuale sulle pagine di cronaca la tragica fine di Davide il bambino di 18 mesi morto dopo tre giorni di ricovero al Perinei per una sindrome emolitico- emorragica (seu)
Anche in questo caso la magistratura ha disposto delle indagini e iscritto tre dottori e un infermiere nel registro degli indagati ma Colasanto, nonostante la replica dei familiari del piccolo Davide, insiste: "In quel caso abbiamo applicato il protocollo della Regione Puglia, lo stesso dell'emergenza dello scorso anno, mettendo in campo una regolare attività d'indagine. Ma è emerso - rivela Colasanto a Republica.it - che sia il bimbo che i suoi familiari avevano mangiato cibo infetto, e cioè wurstel confezionati in maniera artigianale, acquistati da una macelleria locale".
Di diverso avviso, invece, le organizzazioni sindacali che, preoccupati per le ultime vicende di cronaca, in una nota hanno invitato il direttore a dare "l'avvio ad un percorso condiviso di individuazione e soluzione dei problemi che, ci dispiace ammetterlo, non vengono mai per caso e sull'Ospedale della Murgia non sono certo piovuti dal cielo. È con questo spirito che la FSI invoca l'apertura di un tavolo tecnico ad hoc al fine di conseguire, nel più breve tempo possibile, risultati utili alla soluzione dei tanti problemi sul tavolo che non possono più aspettare ne essere sottaciuti".
"Una risposta- continuano i sindacati - necessaria e impellente e che vedrebbe la condivisione di tutti, è quella di completare al più presto le dotazioni organiche del personale medico e infermieristico, tuttora carenti. Un altro segnale che il sindacato, i lavoratori ed i cittadini aspettano senza se e senza ma, consiste nel dotare al più presto l'ospedale di quelle unità operative e servizi indispensabili per garantire un'assistenza migliore.
Se da un lato i cittadini hanno perso la fiducia nelle capacità di risposta dell'Ospedale della Murgia, dall'altro i lavoratori della struttura stanno vivendo una situazione difficile, sia sul piano psicologico che motivazionale, a causa anche di scelte organizzative e di gestione non sempre comprensibili"
L'ultimo caso sabato scorso: una bambina morta durante il parto. Il travaglio iniziato la sera prima e una giovane mamma che si prepara per un parto naturale. Poi, alle prime luci del mattino, l'emergenza. I sanitari dispongono il parto cesareo ma la bambina non vedrà mai la luce.
Due giovani genitori distrutti e l'ennesima tegola che si abbatte su una struttura ospedaliera che da due mesi non riesce ad uscire dal vortice delle polemiche.
I carabinieri di Altamura dopo aver raccolto l'esposto dei genitori hanno avviato le indagini e sequestrato le cartelle cliniche. La procura ha aperto un'inchiesta, per ora, a carico di ignoti a testimonianza di quanto questa vicenda, se possibile, sia ancora più complicata da ricostruire.
Mentre infiammano le polemiche e i cittadini chiedono l'intervento dei sindaci delle comunità che circondano l'Ospedale della Murgia, Domenico Colasanto, il direttore generale della Asl prova a mantenere la calma definendo: "Un fatto occasionale questa sovrapposizione di eventi tristi".
In realtà il dg trasuda prudenza in attesa che il professor Filippo Boscia, responsabile del dipartimento materno-infantile e il dottor Giuseppe De Filippis, dirigente dell'Unità operativa di gestione del rischio clinico consegnino la relazione commissionata dalla stessa Direzione Asl e finalizzata ad "accertare il percorso clinico della vicenda". Una relazione che servirà alla Asl prima, e alla Procura poi, per mettere almeno alcuni punti fermi nell'intera vicenda e per "verificare – aggiunge Colasanto - la correttezza e l'eventuale accertamento di responsabilità professionali. Se si ravviserà un errore, chiaro e definito, adotteremo un provvedimento disciplinare".
Intanto è ancora vivo nella memoria della gente e attuale sulle pagine di cronaca la tragica fine di Davide il bambino di 18 mesi morto dopo tre giorni di ricovero al Perinei per una sindrome emolitico- emorragica (seu)
Anche in questo caso la magistratura ha disposto delle indagini e iscritto tre dottori e un infermiere nel registro degli indagati ma Colasanto, nonostante la replica dei familiari del piccolo Davide, insiste: "In quel caso abbiamo applicato il protocollo della Regione Puglia, lo stesso dell'emergenza dello scorso anno, mettendo in campo una regolare attività d'indagine. Ma è emerso - rivela Colasanto a Republica.it - che sia il bimbo che i suoi familiari avevano mangiato cibo infetto, e cioè wurstel confezionati in maniera artigianale, acquistati da una macelleria locale".
Di diverso avviso, invece, le organizzazioni sindacali che, preoccupati per le ultime vicende di cronaca, in una nota hanno invitato il direttore a dare "l'avvio ad un percorso condiviso di individuazione e soluzione dei problemi che, ci dispiace ammetterlo, non vengono mai per caso e sull'Ospedale della Murgia non sono certo piovuti dal cielo. È con questo spirito che la FSI invoca l'apertura di un tavolo tecnico ad hoc al fine di conseguire, nel più breve tempo possibile, risultati utili alla soluzione dei tanti problemi sul tavolo che non possono più aspettare ne essere sottaciuti".
"Una risposta- continuano i sindacati - necessaria e impellente e che vedrebbe la condivisione di tutti, è quella di completare al più presto le dotazioni organiche del personale medico e infermieristico, tuttora carenti. Un altro segnale che il sindacato, i lavoratori ed i cittadini aspettano senza se e senza ma, consiste nel dotare al più presto l'ospedale di quelle unità operative e servizi indispensabili per garantire un'assistenza migliore.
Se da un lato i cittadini hanno perso la fiducia nelle capacità di risposta dell'Ospedale della Murgia, dall'altro i lavoratori della struttura stanno vivendo una situazione difficile, sia sul piano psicologico che motivazionale, a causa anche di scelte organizzative e di gestione non sempre comprensibili"