Politica
Rione Piaggio: sopralluogo della commissione
I consiglieri chiedono di conoscere i progetti
Gravina - lunedì 17 giugno 2019
Erbacce, spazzatura, macerie. Questo lo stato dei luoghi nei rione Piaggio dove recentemente sono scesi i consiglieri comunali della seconda commissione deputata alle politiche per il territorio, rispondendo all'invito del consigliere Michele Lorusso. Per capire l'entità delle ordinanze di messa in sicurezza inviate da palazzo di città ad alcuni privati, ha proposto un sopralluogo nell'antico rione.
Una passeggiata che ha permesso di verificare sul campo l'impossibilità da parte dei privati di ottemperare alla richiesta di messa in sicurezza nel termine perentorio di 15 giorni, così come imposto dal Comune.
A detta dei consiglieri, per l'effettiva riuscita del progetto di recupero del Piaggio, Palazzo di città avrebbe dovuto attivare una serie di azioni propedeutiche a cominciare dal coinvolgimento dei proprietari degli immobili nel progetto di rigenerazione da candidare a finanziamento.
"Ma ancor prima sarebbe stato opportuno avviare una puntuale ricognizione delle proprietà visto che non sono pochi gli immobili con diversi proprietari" – spiega il consigliere Lorusso. "L'amministrazione avrebbe prima dovuto fare ordine nelle proprietà, poi avrebbe dovuto avviare una preventiva pulizia del quartiere almeno sui suoli pubblici dove insistono erbacce e rifiuti di ogni genere e solo in seguito avrebbe potuto coinvolgere i proprietari", conclude.
"È necessario pertanto un diverso approccio con i cittadini proprietari degli immobili, i quali non vanno intimoriti, ma andavano resi partecipi preventivamente delle scelte dell'Amministrazione" gli fa eco la pentastellata Raffaella Colavito .
Per vederci chiaro, la commissione ha chiesto di conoscere nel dettaglio i progetti candidati a finanziamento oltre che a chiedere un confronto con il dirigente dell'ufficio tecnico per capire in che modo Palazzo di città intenda andare avanti.
Antonella Testini
Una passeggiata che ha permesso di verificare sul campo l'impossibilità da parte dei privati di ottemperare alla richiesta di messa in sicurezza nel termine perentorio di 15 giorni, così come imposto dal Comune.
A detta dei consiglieri, per l'effettiva riuscita del progetto di recupero del Piaggio, Palazzo di città avrebbe dovuto attivare una serie di azioni propedeutiche a cominciare dal coinvolgimento dei proprietari degli immobili nel progetto di rigenerazione da candidare a finanziamento.
"Ma ancor prima sarebbe stato opportuno avviare una puntuale ricognizione delle proprietà visto che non sono pochi gli immobili con diversi proprietari" – spiega il consigliere Lorusso. "L'amministrazione avrebbe prima dovuto fare ordine nelle proprietà, poi avrebbe dovuto avviare una preventiva pulizia del quartiere almeno sui suoli pubblici dove insistono erbacce e rifiuti di ogni genere e solo in seguito avrebbe potuto coinvolgere i proprietari", conclude.
"È necessario pertanto un diverso approccio con i cittadini proprietari degli immobili, i quali non vanno intimoriti, ma andavano resi partecipi preventivamente delle scelte dell'Amministrazione" gli fa eco la pentastellata Raffaella Colavito .
Per vederci chiaro, la commissione ha chiesto di conoscere nel dettaglio i progetti candidati a finanziamento oltre che a chiedere un confronto con il dirigente dell'ufficio tecnico per capire in che modo Palazzo di città intenda andare avanti.
Antonella Testini