La città
Piano di rigenerazione urbana: dalla Regione tre milioni e mezzo per Gravina.
Serviranno per il rilancio di parte del centro storico.
Gravina - venerdì 2 dicembre 2011
11.38
La notizia, ufficiale, viaggia sul bollettino ufficiale della Regione: il Dipartimento regionale urbanistica ha valutato positivamente le proposte presentate dall'amministrazione comunale gravinese lo scorso giugno nell'ambito del Piano di rigenerazione urbana, decidendo di finanziarle. Così Gravina s'è portata a casa tre milioni e mezzo di euro, ai quali dovranno aggiungersi il milione e mezzo che il Comune dovrà versare quale quota di cofinanziamento, da reperire attraverso la contrazione di un mutuo. A completare il quadro economico dell'operazione, gli oltre due milioni di euro che dovrebbero venire dai partners privati. In totale, un bottino da più di sette milioni per la concretizzazione di quattro filoni progettuali: recupero del bastione medievale, di via Giudice Montea e di tutti i cavati, con la realizzazione della pavimentazione originaria e di tutti i sottoservizi; riqualificazione delle piazze principali del paese con relativa ristrutturazione dei locali pubblici; rivitalizzazione del rione Fondovito; creazione del laboratorio partecipato "LabGravina2020", destinato a divenire cabina di regia del piano.
E mentre dietro le quinte è già scattata la corsa agli incarichi, in cronaca resta spazio per le rivendicazioni politiche di un successo che pare avere tanti padri ed altrettante madri. Dalle parti di Sel, ad esempio, si canta già vittoria, con tanto di ringraziamenti pubblici all'assessore regionale all'urbanistica Angela Barbanente, più volte ospite di Gravina, nel recente passato, a sostegno della candidatura gravinese nel Pru. Pure il centrodestra (o meglio, quel che ne resta) rivendica a sé il merito di aver avviato l'iter amministrativo infine premiato dal finanziamento milionario, ascrivendo all'attivismo dell'ex giunta Divella e degli assessori Lorenzo Tremamunno e Luigi Serangelo (oggi ape terzopolista) il risultato ultimo. Non manca neppure chi ricollega il taglio del traguardo alle sollecitazioni giunte, all'indomani del crollo di via Giudice Montea, dall'assemblea pubblica del movimento "Siamo Tutti Tufi".
Ad unire i diversi punti di vista, la soddisfazione per un risultato conseguito probabilmente col contributo di tanti, anche se, viste le condizioni del centro storico e dei suoi tanti quartieri non toccati dal piano di rigenerazione urbana, forse da gioire c'è davvero poco.
E mentre dietro le quinte è già scattata la corsa agli incarichi, in cronaca resta spazio per le rivendicazioni politiche di un successo che pare avere tanti padri ed altrettante madri. Dalle parti di Sel, ad esempio, si canta già vittoria, con tanto di ringraziamenti pubblici all'assessore regionale all'urbanistica Angela Barbanente, più volte ospite di Gravina, nel recente passato, a sostegno della candidatura gravinese nel Pru. Pure il centrodestra (o meglio, quel che ne resta) rivendica a sé il merito di aver avviato l'iter amministrativo infine premiato dal finanziamento milionario, ascrivendo all'attivismo dell'ex giunta Divella e degli assessori Lorenzo Tremamunno e Luigi Serangelo (oggi ape terzopolista) il risultato ultimo. Non manca neppure chi ricollega il taglio del traguardo alle sollecitazioni giunte, all'indomani del crollo di via Giudice Montea, dall'assemblea pubblica del movimento "Siamo Tutti Tufi".
Ad unire i diversi punti di vista, la soddisfazione per un risultato conseguito probabilmente col contributo di tanti, anche se, viste le condizioni del centro storico e dei suoi tanti quartieri non toccati dal piano di rigenerazione urbana, forse da gioire c'è davvero poco.