Territorio
Piano per lo sviluppo rurale: bocciato
LIPU e WWF contro la Regione: "Pretendiamo risposte"
Gravina - giovedì 28 agosto 2014
9.39
"Massimo disappunto" per la bozza di Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Puglia 2014-2020.
Questo quando espresso in una nota congiunta di WWf e Lipu, le organizzazioni ambientaliste attive anche nel settore dell'agricoltura e della tutela del paesaggio.
"La bozza del programma - afferma Enzo Cripezzi, delegato LIPU per la Puglia - è del tutto inadeguata, rispetto alla complessità delle problematiche inerenti la protezione di habitat naturali, flora e fauna. Rincresce constatare che gli uffici regionali abbiano completamente ignorato le dettagliate proposte già formulate dalla LIPU con una missiva del 4 giugno scorso".
"La scarsa attenzione alla tutela della natura da parte degli uffici regionali deputati al programma di sviluppo rurale si era già manifestata con il PSR 2007-2013. Ad esempio, nello scorso programma, scarnissimo di finanziamenti per la natura, il bando per la misura potenzialmente più efficace dal punto di vista ambientale, che finanziava la conversione di superfici arative in pascoli permanenti, è rimasto aperto per soli 19 giorni, con il risultato di non ricevere neanche una domanda".
Nella nuova missiva di 21 pagine indirizzata ieri al Direttore regionale dell'area politiche per lo sviluppo rurale, LIPU e WWF rilevano varie carenze nella bozza di PSR e formulano una serie di proposte migliorative per interventi quali il restauro di habitat naturali, i rimboschimenti, la gestione delle colture con modalità compatibili con le esigenze ecologiche e della fauna selvatica.
Le proposte delle due associazioni, basate su dati scientifici e pubblicazioni ufficiali, partono dalla considerazione di alcuni aspetti quali la scarsa estensione degli habitat naturali in Puglia e l'elevato degrado degli stessi, così come la necessità di finanziare gli obiettivi di tutela ambientale definiti dalla rete ecologica europea Natura 2000 e dai parchi nazionali e regionali, finora rimasti solo sulla carta per carenza di fondi: vale a dire, trasformare i vincoli ambientali in opportunità economiche.
"L'assortito insieme di misure da noi proposto- continua la nota - ha l'obiettivo di remunerare i gestori di terreni nelle aree Natura 2000 e nei parchi per la produzione di servizi ecosistemici a vantaggio della collettività. Ma c'è bisogno di definire impegni concreti, verificabili e basati su dati scientifici - precisa Nicolò Carnimeo, Delegato WWF per la Puglia.
"Siamo alla fine di agosto 2014, e la Regione Puglia non ha ancora trasmesso la propria proposta di PSR per il 2014-2020 alla Commissione Europea, a cui spetta la valutazione e l'eventuale approvazione del PSR. Non avendoci fornito spiegazioni –concludono i responsabili - non comprendiamo i motivi per cui la Regione Puglia continua ad ignorare le nostre proposte, motivate con concreti dati tecnici e pienamente coerenti con gli obiettivi della politica di sviluppo rurale definiti a livello europeo. Speriamo quindi di essere ascoltati dai servizi competenti della Commissione Europea ai quali sono state inviate le nostre proposte. Come già nella scorsa programmazione, infatti, anche questo PSR rischia un avvio ritardato a causa di carenze nella predisposizione del testo, con effetti deleteri per l'intero settore".
Questo quando espresso in una nota congiunta di WWf e Lipu, le organizzazioni ambientaliste attive anche nel settore dell'agricoltura e della tutela del paesaggio.
"La bozza del programma - afferma Enzo Cripezzi, delegato LIPU per la Puglia - è del tutto inadeguata, rispetto alla complessità delle problematiche inerenti la protezione di habitat naturali, flora e fauna. Rincresce constatare che gli uffici regionali abbiano completamente ignorato le dettagliate proposte già formulate dalla LIPU con una missiva del 4 giugno scorso".
"La scarsa attenzione alla tutela della natura da parte degli uffici regionali deputati al programma di sviluppo rurale si era già manifestata con il PSR 2007-2013. Ad esempio, nello scorso programma, scarnissimo di finanziamenti per la natura, il bando per la misura potenzialmente più efficace dal punto di vista ambientale, che finanziava la conversione di superfici arative in pascoli permanenti, è rimasto aperto per soli 19 giorni, con il risultato di non ricevere neanche una domanda".
Nella nuova missiva di 21 pagine indirizzata ieri al Direttore regionale dell'area politiche per lo sviluppo rurale, LIPU e WWF rilevano varie carenze nella bozza di PSR e formulano una serie di proposte migliorative per interventi quali il restauro di habitat naturali, i rimboschimenti, la gestione delle colture con modalità compatibili con le esigenze ecologiche e della fauna selvatica.
Le proposte delle due associazioni, basate su dati scientifici e pubblicazioni ufficiali, partono dalla considerazione di alcuni aspetti quali la scarsa estensione degli habitat naturali in Puglia e l'elevato degrado degli stessi, così come la necessità di finanziare gli obiettivi di tutela ambientale definiti dalla rete ecologica europea Natura 2000 e dai parchi nazionali e regionali, finora rimasti solo sulla carta per carenza di fondi: vale a dire, trasformare i vincoli ambientali in opportunità economiche.
"L'assortito insieme di misure da noi proposto- continua la nota - ha l'obiettivo di remunerare i gestori di terreni nelle aree Natura 2000 e nei parchi per la produzione di servizi ecosistemici a vantaggio della collettività. Ma c'è bisogno di definire impegni concreti, verificabili e basati su dati scientifici - precisa Nicolò Carnimeo, Delegato WWF per la Puglia.
"Siamo alla fine di agosto 2014, e la Regione Puglia non ha ancora trasmesso la propria proposta di PSR per il 2014-2020 alla Commissione Europea, a cui spetta la valutazione e l'eventuale approvazione del PSR. Non avendoci fornito spiegazioni –concludono i responsabili - non comprendiamo i motivi per cui la Regione Puglia continua ad ignorare le nostre proposte, motivate con concreti dati tecnici e pienamente coerenti con gli obiettivi della politica di sviluppo rurale definiti a livello europeo. Speriamo quindi di essere ascoltati dai servizi competenti della Commissione Europea ai quali sono state inviate le nostre proposte. Come già nella scorsa programmazione, infatti, anche questo PSR rischia un avvio ritardato a causa di carenze nella predisposizione del testo, con effetti deleteri per l'intero settore".