Palazzo di città
Piazza Pellicciari: revocata l’aggiudicazione provvisoria dei lavori
Nuovo affidamento a favore della ditta gravinese “Costruzioni Vulpio”
Gravina - mercoledì 27 maggio 2015
12.58
Sembrava tutto fatto. E invece si fa marcia indietro.
L'aggiudicazione provvisoria dei lavori di riqualificazione di piazza Pellicciari, in favore della ditta "Di Matteo Costruzioni" s.r.l., è stata revocata da Palazzo di città. Causa, la taciuta sentenza per reato di bancarotta fraudolenta in concorso, emessa dal GIP di Verona, a carico del legale rappresentante, amministratore unico e direttore tecnico di una ditta ausiliaria vicentina di cui abbiamo rimosso il nome per esplicita richiesta della società stessa.
Questo quanto emerso dalla Banca dati del Casellario Giudiziale durante le verifiche per la conferma definitiva dell'aggiudicazione dei lavori. Nella documentazione agli atti di gara il legale rappresentante del Consorzio aveva invece dichiarato che "nei propri confronti non è stata pronunciata sentenza di condanna per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità, che incidono sulla moralità professionale". Dal disciplinare di gara era espresso a chiare lettere che la presenza di sentenze a carico dell'affidatario avrebbe comportato l'immediata esclusione dalla gara.
A nulla è servita la nota di difesa inviata del legale del condannato agli uffici comunali, in cui è stato precisato che non si sarebbe trattata di falsa dichiarazione, bensì di un "falso innocuo" e che il reato commesso non avrebbe leso pubbliche amministrazioni. Inutile anche l'immediata estromissione dal Consorzio dell'amministratore e la nomina immediata di un nuovo direttore: alla data di partecipazione la "Di Matteo Costruzioni" risultava "inaffidabile" e quindi è ora "priva dei requisiti di partecipazione e non può più essere affidataria dell'appalto".
Esclusa quindi la "Di Matteo Costruzioni", 36 le ditte che restano ammesse alla gara. A questo punto l'offerta immediatamente inferiore alla soglia di anomalia è risultata essere ora quella della ditta gravinese "Costruzioni Vulpio di Vulpio Corrado", che si è aggiudicata provvisoriamente i lavori avendo offerto un ribasso di poco superiore al 30% rispetto all'importo posto a base d'asta. Per la riqualificazione occorreranno circa 200 mila euro messi a disposizione direttamente dalle casse casse comunali. Nello specifico 129.514 euro di importo complessivo, 6.256 euro di oneri per la sicurezza e 63.837 euro di costo della mano d'opera.
Il progetto, curato dall'ingegner Michele Scaltrito con la consulenza dell'architetto Michele Mastrodonato, prevede la rimozione della rotonda esistente e della pavimentazione dei marciapiedi, la scarificazione di parte dell'attuale manto stradale, la sistemazione dei sottoservizi, la creazione di una nuova area pedonale, un nuovo impianto di pubblica illuminazione e una nuova canalizzazione delle vetture in transito.
L'aggiudicazione provvisoria dei lavori di riqualificazione di piazza Pellicciari, in favore della ditta "Di Matteo Costruzioni" s.r.l., è stata revocata da Palazzo di città. Causa, la taciuta sentenza per reato di bancarotta fraudolenta in concorso, emessa dal GIP di Verona, a carico del legale rappresentante, amministratore unico e direttore tecnico di una ditta ausiliaria vicentina di cui abbiamo rimosso il nome per esplicita richiesta della società stessa.
Questo quanto emerso dalla Banca dati del Casellario Giudiziale durante le verifiche per la conferma definitiva dell'aggiudicazione dei lavori. Nella documentazione agli atti di gara il legale rappresentante del Consorzio aveva invece dichiarato che "nei propri confronti non è stata pronunciata sentenza di condanna per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità, che incidono sulla moralità professionale". Dal disciplinare di gara era espresso a chiare lettere che la presenza di sentenze a carico dell'affidatario avrebbe comportato l'immediata esclusione dalla gara.
A nulla è servita la nota di difesa inviata del legale del condannato agli uffici comunali, in cui è stato precisato che non si sarebbe trattata di falsa dichiarazione, bensì di un "falso innocuo" e che il reato commesso non avrebbe leso pubbliche amministrazioni. Inutile anche l'immediata estromissione dal Consorzio dell'amministratore e la nomina immediata di un nuovo direttore: alla data di partecipazione la "Di Matteo Costruzioni" risultava "inaffidabile" e quindi è ora "priva dei requisiti di partecipazione e non può più essere affidataria dell'appalto".
Esclusa quindi la "Di Matteo Costruzioni", 36 le ditte che restano ammesse alla gara. A questo punto l'offerta immediatamente inferiore alla soglia di anomalia è risultata essere ora quella della ditta gravinese "Costruzioni Vulpio di Vulpio Corrado", che si è aggiudicata provvisoriamente i lavori avendo offerto un ribasso di poco superiore al 30% rispetto all'importo posto a base d'asta. Per la riqualificazione occorreranno circa 200 mila euro messi a disposizione direttamente dalle casse casse comunali. Nello specifico 129.514 euro di importo complessivo, 6.256 euro di oneri per la sicurezza e 63.837 euro di costo della mano d'opera.
Il progetto, curato dall'ingegner Michele Scaltrito con la consulenza dell'architetto Michele Mastrodonato, prevede la rimozione della rotonda esistente e della pavimentazione dei marciapiedi, la scarificazione di parte dell'attuale manto stradale, la sistemazione dei sottoservizi, la creazione di una nuova area pedonale, un nuovo impianto di pubblica illuminazione e una nuova canalizzazione delle vetture in transito.