La città
Pietro Amendolara vince un concorso fotografico
E dona le sue opere al Comune di Gravina.
Gravina - domenica 22 dicembre 2013
10.19
Pietro Amendolara, presidente dell'Associazione culturale Papa "Benedetto XIII", ha vinto un concorso fotografico dal titolo "Una occhiata al micromondo della geologia".
La sua "Conchiglia in mare di tufo", questo il titolo della foto vincitrice, "si trova su un costone ovest della gravina, su questa parete ci sono tantissime conchiglie" - racconta l'autore dello scatto - "questa mi ha colpito particolarmente poiché fuoriusciva dalla parete, sembrava un fungo".
Ci sono zone della nostra identità che non fanno parte della nostra memoria, zone impervie, nascoste, selvagge. Luoghi che attraverso la sua fotografia, Pietro Amendolara, vuole mostrare non solo ai gravinesi ma esportare anche oltre i confini cittadini: "Voglio portare la città in mostra, ad esempio la scorsa settimana sono stato ad un convegno presso la sede della CGL di Bari, e i nostri luoghi sono stati apprezzatissimi".
Ed è proprio la consapevolezza, il motore della sua opera: "Gravina può riscattarsi solo attraverso la conoscenze delle proprie radici", prosegue, "Io voglio dare un contributo, ed è questo il senso delle iniziative dell'associazione Benedetto XIII, voglio catturare la curiosità dei gravinesi". Curiosità che potrebbe trasformarsi in una vorace sete di conoscenza di tutti quei luoghi inesplorati, "Ad esempio non tutti sanno che a Gravina sono state ritrovate delle orme, tra l'altro già al vaglio del dipartimento paleontologia di Bari, o che abbiamo una sfinge che si rivela al mattino presto".
E spiega altresì, la donazione fatta al Comune di Gravina: "Ho voluto donare a titolo gratuito le mie opere fotografiche al Comune, a condizione che fossero esposte al pubblico, questo è il mio contributo alla conoscenza e consapevolezza che i gravinesi devono avere delle proprie radici" e, così come si legge nell' atto di donazione, "La fotografia mi ha aiutato a scoprire questa terra che ho raccontato attraverso scatti testimoni di straordinaria bellezza". Amendolara descrive così, la visione d'insieme delle sue foto, che raccontano dettagli inediti del territorio gravinese e dei suoi colori, dalla luce del giorno fino a quella della sera: "Vado in giro a fotografare la mattina presto oppure al tramonto, cerco di cogliere quel filo di luce, infatti generalmente le mie foto tendono ad essere scure".
Di seguito, gli scatti donati ed esposti a Palazzo di città, le foto presentate al concorso e quella vincitrice.
La sua "Conchiglia in mare di tufo", questo il titolo della foto vincitrice, "si trova su un costone ovest della gravina, su questa parete ci sono tantissime conchiglie" - racconta l'autore dello scatto - "questa mi ha colpito particolarmente poiché fuoriusciva dalla parete, sembrava un fungo".
Ci sono zone della nostra identità che non fanno parte della nostra memoria, zone impervie, nascoste, selvagge. Luoghi che attraverso la sua fotografia, Pietro Amendolara, vuole mostrare non solo ai gravinesi ma esportare anche oltre i confini cittadini: "Voglio portare la città in mostra, ad esempio la scorsa settimana sono stato ad un convegno presso la sede della CGL di Bari, e i nostri luoghi sono stati apprezzatissimi".
Ed è proprio la consapevolezza, il motore della sua opera: "Gravina può riscattarsi solo attraverso la conoscenze delle proprie radici", prosegue, "Io voglio dare un contributo, ed è questo il senso delle iniziative dell'associazione Benedetto XIII, voglio catturare la curiosità dei gravinesi". Curiosità che potrebbe trasformarsi in una vorace sete di conoscenza di tutti quei luoghi inesplorati, "Ad esempio non tutti sanno che a Gravina sono state ritrovate delle orme, tra l'altro già al vaglio del dipartimento paleontologia di Bari, o che abbiamo una sfinge che si rivela al mattino presto".
E spiega altresì, la donazione fatta al Comune di Gravina: "Ho voluto donare a titolo gratuito le mie opere fotografiche al Comune, a condizione che fossero esposte al pubblico, questo è il mio contributo alla conoscenza e consapevolezza che i gravinesi devono avere delle proprie radici" e, così come si legge nell' atto di donazione, "La fotografia mi ha aiutato a scoprire questa terra che ho raccontato attraverso scatti testimoni di straordinaria bellezza". Amendolara descrive così, la visione d'insieme delle sue foto, che raccontano dettagli inediti del territorio gravinese e dei suoi colori, dalla luce del giorno fino a quella della sera: "Vado in giro a fotografare la mattina presto oppure al tramonto, cerco di cogliere quel filo di luce, infatti generalmente le mie foto tendono ad essere scure".
Di seguito, gli scatti donati ed esposti a Palazzo di città, le foto presentate al concorso e quella vincitrice.