La città
Pietro Laureano per il museo dell'acqua e della pietra
Il Comune si affida all'architetto lucano. Dopo le indiscrezioni arriva la conferma.
Gravina - lunedì 8 aprile 2013
09.15
Lo avevamo annunciato settimane fa e ora ecco la conferma.
L'amministrazione comunale ha deliberato di "affidare l'incarico di progettazione sociale degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra all'architetto Pietro Laureano, iscritto all'Ordine professionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Matera".
Laureano, fresco di nomina, è già stato convocato a Palazzo di città dall'assessore Laura Marchetti per un "un incontro preparatorio per il laboratorio sociale dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra". L'esperto infatti dovrà presto dotarsi di una serie di collaboratori scelti tra i giovani professionisti gravinesi, dopo aver "coadiuvato l'amministrazione nella scelta dei partecipanti, dei tecnici e degli operatori coinvolti", oltre che "degli spazi, dei materiali, delle attrezzature e di ogni altra attività".
Al gruppo di lavoro guidato da Laureano toccherà "organizzare insieme all'amministrazione comunale e ai suoi tecnici le attività del laboratorio, coordinare e gestire direttamente le giornate di formazione residenziale a Gravina; gestire la partecipazione e il coinvolgimento di associazioni, operatori, imprenditori e portatori di interesse; partecipare ad attività di divulgazione e promozione cittadina dell'esperienza; garantire la stesura del progetto degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra; affrontare, nell'ambito di questa attività, la tematica generale dell'integrazione del sistema museale e progettuale della città di Gravina, della sua valorizzazione attraverso la promozione, dell'attualità che essa rappresenta all'interno dell'economia sostenibile, del marchio ecomuseo, il tutto in relazione anche ad un auspicabile inserimento della cttà di Gravina nella lista del patrimonio mondiale Unesco".
Un bel da farsi per l'architetto originario di Tricarico, a cui andrà un onorario di circa 30.000 euro. In realtà Laureano dovrà fare molto di più. Secondo i soliti ben informati, oltre a progettare l'ecomuseo, il professionista è stato chiamato alla corte dell'assessore Marchetti per gestire un salvadanaio a molti zeri composto dal finanziamento di 350.000 euro già destinato al Museo dalla Provincia, insieme ad un finanziamento del Gal Murgia Più dell'importo di 145.000 euro destinati alla ristrutturazione del Bastione medievale, a cui si assommano 30.000 euro per il ripristino di un percorso che ripari e metta in sicurezza il pilone del ponte acquedotto sulla gravina. Si aggiungono un altro milione di finanziamento provinciale per la bonifica e messa in sicurezza del parco Robinson e 1.700.000 euro messi a disposizione dal ministero dell'ambiente, che il consorzio di bonifica spenderà per il riassestamento idrogeologico dell'alveo del fiume e dei piloni. Ed infine altri 80.000 euro rivenienti dal finanziamento del sistema dei musei previsti dal piano strategico che serviranno per la "conservazione e valorizzazione delle aree oggetto di scavo e di una segnaletica didattico-descrittiva di alcuni percorsi già esistenti nell'area archeologica della zona Padre Eterno".
A questo punto non resta che attendere di conoscere i nomi dell'intero staff (ed i criteri di selezione di esso) che aiuterà l'architetto a progettare la rinascita della città.
L'amministrazione comunale ha deliberato di "affidare l'incarico di progettazione sociale degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra all'architetto Pietro Laureano, iscritto all'Ordine professionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Matera".
Laureano, fresco di nomina, è già stato convocato a Palazzo di città dall'assessore Laura Marchetti per un "un incontro preparatorio per il laboratorio sociale dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra". L'esperto infatti dovrà presto dotarsi di una serie di collaboratori scelti tra i giovani professionisti gravinesi, dopo aver "coadiuvato l'amministrazione nella scelta dei partecipanti, dei tecnici e degli operatori coinvolti", oltre che "degli spazi, dei materiali, delle attrezzature e di ogni altra attività".
Al gruppo di lavoro guidato da Laureano toccherà "organizzare insieme all'amministrazione comunale e ai suoi tecnici le attività del laboratorio, coordinare e gestire direttamente le giornate di formazione residenziale a Gravina; gestire la partecipazione e il coinvolgimento di associazioni, operatori, imprenditori e portatori di interesse; partecipare ad attività di divulgazione e promozione cittadina dell'esperienza; garantire la stesura del progetto degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra; affrontare, nell'ambito di questa attività, la tematica generale dell'integrazione del sistema museale e progettuale della città di Gravina, della sua valorizzazione attraverso la promozione, dell'attualità che essa rappresenta all'interno dell'economia sostenibile, del marchio ecomuseo, il tutto in relazione anche ad un auspicabile inserimento della cttà di Gravina nella lista del patrimonio mondiale Unesco".
Un bel da farsi per l'architetto originario di Tricarico, a cui andrà un onorario di circa 30.000 euro. In realtà Laureano dovrà fare molto di più. Secondo i soliti ben informati, oltre a progettare l'ecomuseo, il professionista è stato chiamato alla corte dell'assessore Marchetti per gestire un salvadanaio a molti zeri composto dal finanziamento di 350.000 euro già destinato al Museo dalla Provincia, insieme ad un finanziamento del Gal Murgia Più dell'importo di 145.000 euro destinati alla ristrutturazione del Bastione medievale, a cui si assommano 30.000 euro per il ripristino di un percorso che ripari e metta in sicurezza il pilone del ponte acquedotto sulla gravina. Si aggiungono un altro milione di finanziamento provinciale per la bonifica e messa in sicurezza del parco Robinson e 1.700.000 euro messi a disposizione dal ministero dell'ambiente, che il consorzio di bonifica spenderà per il riassestamento idrogeologico dell'alveo del fiume e dei piloni. Ed infine altri 80.000 euro rivenienti dal finanziamento del sistema dei musei previsti dal piano strategico che serviranno per la "conservazione e valorizzazione delle aree oggetto di scavo e di una segnaletica didattico-descrittiva di alcuni percorsi già esistenti nell'area archeologica della zona Padre Eterno".
A questo punto non resta che attendere di conoscere i nomi dell'intero staff (ed i criteri di selezione di esso) che aiuterà l'architetto a progettare la rinascita della città.