Eventi
Pirandello al Teatro Vida con la Compagnia dell'Eclissi
"O di uno o di nessuno", un invito a riflettere sulle responsabilità del genitore per il corposo pubblico di presenti
Gravina - martedì 24 gennaio 2017
15.52
Una fuga dalle responsabilità quella di Tito e Carlino, amici fin dalla gioventù, i quali dopo aver condiviso l'amore della medesima donna, una prostituta di nome Melina, rifiutano la prossima nascita di un figlio di cui non si sa chi sia il padre.
E' l'aborto per i due amici la soluzione perfetta, ma in cuor loro sanno che una tale proposta turberebbe profondamente l'animo della giovane donna che, pronta a dare alla luce suo figlio e a crescerlo con le proprie sole forze, afferma categoricamente "E' un delitto che non posso e non voglio commettere". Il passato non proprio limpido di Melina viene così cancellato dal suo senso di responsabilità nei confronti della creatura che porta in grembo, divenendo così simbolo della maternità. La stabilità della loro relazione a tre oramai è compromessa dal nascituro, e con essa anche la profonda amicizia dei due finisce per sfociare in un odio a cui sembra non esserci rimedio, al punto che scelgono di separarsi e proseguire ognuno per la propria strada. Passano i mesi e Ninnì - questo è il nome del bambino - viene finalmente al mondo, ma dopo il parto alla madre, stremata dalle forze, non restano che poche ore di vita. I due uomini così si ritrovano nuovamente faccia a faccia ed anche dinanzi alla morte non riescono a dimenticare le proprie ostilità e vogliono il bambino tutto per sé, non propriamente per amore ma per sopperire a quel senso di colpa che da mesi li tormenta, al punto che l'avvocato, loro vecchio amico e vicino di appartamento, e il dottore che ha aiutato Melina a partorire, indignati decidono di affidare Ninnì ad una famiglia benestante, il cui figlio nella stessa notte era nato morto.
I due infine capiscono l'errore commesso, tornano amici ma questa volta non ci sarà Melina a prendersi cura di loro.
Questa è la trama di "O di uno o di nessuno", la splendida rappresentazione, firmata Luigi Pirandello, portata in scena impeccabilmente dalla Compagnia salernitana dell'Eclissi al Teatro Vida nei giorni di sabato 21 e domenica 22 gennaio. Rumorosi gli applausi dei presenti per aver assistito ad un'opera che offre numerosi spunti di riflessione sulle responsabilità della figura genitoriale e sulle debolezze dell'uomo che antepone l'egoismo e i sentimenti di proprietà e d'onore - aspetti tipici della paternità per Pirandello - ai valori di amore e di amicizia.
Michele Mindicini, gestore del Teatro Vida, ha annunciato inoltre che venerdì 16 febbraio la Compagnia teatrale gravinese "Colpi di scena" compirà 10 anni di attività e festeggerà con un triplice spettacolo, che sintetizza passato, presente e futuro della Compagnia: il primo spettacolo rappresentato "Storia strana su di una terrazza romana", quello che attualmente sta riscontrando un gran successo "Io speriamo che me la cavo" e la prima rappresentazione della nuova commedia "Per favore lascia che ti ammazzi".
E' l'aborto per i due amici la soluzione perfetta, ma in cuor loro sanno che una tale proposta turberebbe profondamente l'animo della giovane donna che, pronta a dare alla luce suo figlio e a crescerlo con le proprie sole forze, afferma categoricamente "E' un delitto che non posso e non voglio commettere". Il passato non proprio limpido di Melina viene così cancellato dal suo senso di responsabilità nei confronti della creatura che porta in grembo, divenendo così simbolo della maternità. La stabilità della loro relazione a tre oramai è compromessa dal nascituro, e con essa anche la profonda amicizia dei due finisce per sfociare in un odio a cui sembra non esserci rimedio, al punto che scelgono di separarsi e proseguire ognuno per la propria strada. Passano i mesi e Ninnì - questo è il nome del bambino - viene finalmente al mondo, ma dopo il parto alla madre, stremata dalle forze, non restano che poche ore di vita. I due uomini così si ritrovano nuovamente faccia a faccia ed anche dinanzi alla morte non riescono a dimenticare le proprie ostilità e vogliono il bambino tutto per sé, non propriamente per amore ma per sopperire a quel senso di colpa che da mesi li tormenta, al punto che l'avvocato, loro vecchio amico e vicino di appartamento, e il dottore che ha aiutato Melina a partorire, indignati decidono di affidare Ninnì ad una famiglia benestante, il cui figlio nella stessa notte era nato morto.
I due infine capiscono l'errore commesso, tornano amici ma questa volta non ci sarà Melina a prendersi cura di loro.
Questa è la trama di "O di uno o di nessuno", la splendida rappresentazione, firmata Luigi Pirandello, portata in scena impeccabilmente dalla Compagnia salernitana dell'Eclissi al Teatro Vida nei giorni di sabato 21 e domenica 22 gennaio. Rumorosi gli applausi dei presenti per aver assistito ad un'opera che offre numerosi spunti di riflessione sulle responsabilità della figura genitoriale e sulle debolezze dell'uomo che antepone l'egoismo e i sentimenti di proprietà e d'onore - aspetti tipici della paternità per Pirandello - ai valori di amore e di amicizia.
Michele Mindicini, gestore del Teatro Vida, ha annunciato inoltre che venerdì 16 febbraio la Compagnia teatrale gravinese "Colpi di scena" compirà 10 anni di attività e festeggerà con un triplice spettacolo, che sintetizza passato, presente e futuro della Compagnia: il primo spettacolo rappresentato "Storia strana su di una terrazza romana", quello che attualmente sta riscontrando un gran successo "Io speriamo che me la cavo" e la prima rappresentazione della nuova commedia "Per favore lascia che ti ammazzi".