Palazzo di città
Polizia Municipale: Palazzo di città ci ripensa
Si torna all'antico. Resuscitato il modello varato dal commissario prefettizio.
Gravina - martedì 30 ottobre 2012
8.47
Nuova modifica nell'assetto burocratico del Comune: servizio legale e vigili urbani diventano servizi autonomi.
In principio fu Giovanni Divella a modificare l'assetto della pianta organica comunale suddividendo, innanzitutto, gli uffici in 4 direzioni. E in attesa di procedere all'assunzione di 4 dirigenti a tempo pieno e indeterminato, si affidava il coordinamento degli uffici ai funzionari in servizio presso il Comune di Gravina: a Salvatore Sicchitiello i servizi finanziari, ad Amedeo Visci la direzione del corpo di Polizia municipale, servizio patrimonio e ambiente, prima di procedere alla nomina di Francesco Parisi e Felice Paolucci, quest'ultimo alla guida della direzione area strategica, . Uno schema organizzativo inizialmente accolto e confermato anche dal commissario prefettizio Ciro Trotta, che nell'ottobre 2011 confermava tutte le posizioni organizzative per i dirigenti nominati ad interim. Salvo poi revocare tutto dopo essersi accorto che "il numero complessivo degli incarichi a contratto nella dotazione organica dirigenziale, non può in ogni caso superare la percentuale del 18% della dotazione organica della qualifica dirigenziale a tempo indeterminato". Ma a novembre il commissario faceva ancora meglio, suddividendo la pianta organica in tre divisioni: area amministrativa (servizi politiche sociali, servizi politiche culturali scolastiche e dello sport); area finanziaria (finanze, bilancio, gestione del personale, servizio gare e contratti) e infine l'area tecnica (pianificazione urbanistica, edilizia, paesaggio, viabilità, ambiente e attività produttive). Alle tre aree, inoltre, erano affiancati il supporto del servizio gabinetto del sindaco e i servizi affari generali e presidenza del consiglio. Inoltre nella medesima delibera (n. 127 del 2011) si stabiliva che il servizio legale e il Corpo di Polizia Municipale conservassero la loro autonomia.
L'era Valente si era aperta con la riorganizzazione della Polizia municipale: il comando era stato ripartito in 4 nuclei operativi, affidati ai 4 ufficiali in servizio, con la nomina del capitano Giuseppe Donatiello a responsabile di tutti i gruppi. Contestualmente, il neo sindaco nominava la segretaria comunale Monica Calzetta dirigente del Comandoe stabiliva che il comandante dovesse essere alle dirette dipendenze del sindaco. Adesso, il ripensamento. Passato un po' di tempo, e richiamata la "flessibilità organizzativa e gestionale dell'Ente, tale da consentire risposte immediate ai bisogni della comunità locale", la giunta è intervenuta nuovamente sull'assetto della pianta organica. Infatti, sebbene la struttura degli uffici comunali resti pressoché invariata, viene innanzitutto riconfermata l'autonomia del servizio legale e della Polizia municipale, a cui però è stato affidato direttamente il servizio patrimonio e quello cimiteriale.
Un passo indietro per mettere forse riparo ad una svista e rimarcare l'assoluta indipendenza dei due servizi di controllo rispetto agli altri uffici amministrativi, tenendo conto anche della necessità non solo di procedere all'individuazione del comandante attraverso un concorso pubblico, ma soprattutto di modificare il regolamento del corpo di Polizia municipale così come previsto dalla legge regionale, per la quale "il corpo di polizia locale non può costituire struttura intermedia di settori amministrativi più ampi, né può essere posto alle dipendenze del dirigente e/o responsabile di diverso settore amministrativo". E ancora: "Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa, al sindaco compete il potere di impartire gli indirizzi al comandante del corpo o al responsabile del servizio e il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia locale per l'efficace raggiungimento degli obiettivi assegnati".
In principio fu Giovanni Divella a modificare l'assetto della pianta organica comunale suddividendo, innanzitutto, gli uffici in 4 direzioni. E in attesa di procedere all'assunzione di 4 dirigenti a tempo pieno e indeterminato, si affidava il coordinamento degli uffici ai funzionari in servizio presso il Comune di Gravina: a Salvatore Sicchitiello i servizi finanziari, ad Amedeo Visci la direzione del corpo di Polizia municipale, servizio patrimonio e ambiente, prima di procedere alla nomina di Francesco Parisi e Felice Paolucci, quest'ultimo alla guida della direzione area strategica, . Uno schema organizzativo inizialmente accolto e confermato anche dal commissario prefettizio Ciro Trotta, che nell'ottobre 2011 confermava tutte le posizioni organizzative per i dirigenti nominati ad interim. Salvo poi revocare tutto dopo essersi accorto che "il numero complessivo degli incarichi a contratto nella dotazione organica dirigenziale, non può in ogni caso superare la percentuale del 18% della dotazione organica della qualifica dirigenziale a tempo indeterminato". Ma a novembre il commissario faceva ancora meglio, suddividendo la pianta organica in tre divisioni: area amministrativa (servizi politiche sociali, servizi politiche culturali scolastiche e dello sport); area finanziaria (finanze, bilancio, gestione del personale, servizio gare e contratti) e infine l'area tecnica (pianificazione urbanistica, edilizia, paesaggio, viabilità, ambiente e attività produttive). Alle tre aree, inoltre, erano affiancati il supporto del servizio gabinetto del sindaco e i servizi affari generali e presidenza del consiglio. Inoltre nella medesima delibera (n. 127 del 2011) si stabiliva che il servizio legale e il Corpo di Polizia Municipale conservassero la loro autonomia.
L'era Valente si era aperta con la riorganizzazione della Polizia municipale: il comando era stato ripartito in 4 nuclei operativi, affidati ai 4 ufficiali in servizio, con la nomina del capitano Giuseppe Donatiello a responsabile di tutti i gruppi. Contestualmente, il neo sindaco nominava la segretaria comunale Monica Calzetta dirigente del Comandoe stabiliva che il comandante dovesse essere alle dirette dipendenze del sindaco. Adesso, il ripensamento. Passato un po' di tempo, e richiamata la "flessibilità organizzativa e gestionale dell'Ente, tale da consentire risposte immediate ai bisogni della comunità locale", la giunta è intervenuta nuovamente sull'assetto della pianta organica. Infatti, sebbene la struttura degli uffici comunali resti pressoché invariata, viene innanzitutto riconfermata l'autonomia del servizio legale e della Polizia municipale, a cui però è stato affidato direttamente il servizio patrimonio e quello cimiteriale.
Un passo indietro per mettere forse riparo ad una svista e rimarcare l'assoluta indipendenza dei due servizi di controllo rispetto agli altri uffici amministrativi, tenendo conto anche della necessità non solo di procedere all'individuazione del comandante attraverso un concorso pubblico, ma soprattutto di modificare il regolamento del corpo di Polizia municipale così come previsto dalla legge regionale, per la quale "il corpo di polizia locale non può costituire struttura intermedia di settori amministrativi più ampi, né può essere posto alle dipendenze del dirigente e/o responsabile di diverso settore amministrativo". E ancora: "Nel rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni attinenti alla gestione operativa, al sindaco compete il potere di impartire gli indirizzi al comandante del corpo o al responsabile del servizio e il controllo sullo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia locale per l'efficace raggiungimento degli obiettivi assegnati".