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La città

Ponte acquedotto in pericolo, il Comune corre ai ripari

Stanziati 27.000 euro per la messa in sicurezza. E' il basamento a destare preoccupazione.

Il ponte acquedotto è a rischio. Non certo una novità. La notizia, però, è che adesso qualcosa si muove. E per una volta non è solo il ponte.

Nei giorni scorsi Palazzo di città ha infatti stanziato 27.000 euro per mettere una pezza ai mali della struttura, segnata dal tempo e violentata dal maltempo del marzo 2011, che provocò l'erosione della base dei suoi piloni, causando il distacco di alcuni tufi. Di lì la decisione di interdire il transito a persone e mezzi, in ossequio ad un divieto, spiegava in estate il sindaco Alesio Valente, "adottato semplicemente per impedire la circolazione, ma non per problemi legati alla stabilità del ponte, la cui stabilità è intatta".

A fine settembre la scelta di correre almeno in parte ai ripari: con una nota a firma dell'assessore ai lavori pubblici Lorenzo Carbone, il Municipio ha preso atto "della necessità di intervenire con estrema urgenza per la messa in sicurezza del basamento del ponte acquedotto, onde garantirne la fruibilità ed il recupero ed evitare aggravamenti attraverso la messa in opera di lavori di sicurezza". I lavori, che saranno affidati previa indagine di mercato, dovranno essere completati entro 30 giorni dalla stipula del contratto con l'impresa affidataria.

Nessuna nuova, invece, sulle sorti dell'accordo di programma sottoscritto nel giugno del 2011, su impulso dell'allora assessore ai lavori pubblici Luigi Serangelo, tra il Comune di Gravina ed il Dipartimento di Strutture, Geotecnica e Geologia applicata dell'Università della Basilicata, scelto perchè tra i più competenti e riconosciuti a livello internazionale.

Agli esperti dell'Università della Basilicata fu affidato l'incarico per la verifica del bene architettonico, l'individuazione dei possibili interventi sul manufatto e in alveo per la riduzione della vulnerabilità stessa al fine di salvaguardarlo e preservarlo. Una risposta forte e concreta che l'amministrazione comunale di allora e quella di oggi hanno voluto suggellare per preservare un importante pezzo della sua storia dall'incuria, dagli agenti atmosferici e dal degrado. Dopo una prima fase in cui con l'ausilio di apparecchiature all'avanguardia sono stati reperiti tutti i dati disponibili, utili a definire le caratteristiche strutturali originarie e le loro eventuali variazioni a seguito di consolidamenti statici, ristrutturazioni funzionali, danni e interventi di riparazione o rafforzamento, il Comune di Gravina ha richiesto specifici finanziamenti per dare seguito all'azione preliminare.

Ad oggi, però, non risulta si sia andati oltre.
  • Alesio Valente
  • Ponte acquedotto della gravina
  • Lorenzo Carbone
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