Politica
Porte in faccia a Fli e Psi
Pd e Udc hanno deciso: "Niente assessori"
Gravina - mercoledì 25 settembre 2013
14.23
"Niente assessori al Fli e al partito socialista"
Gli stati maggiori del Partito democratico e dell'Udc si sono riuniti, hanno ragionato e hanno emesso il loro verdetto: "Basta trasformismi". Uccidendo così i sogni di gloria di quanti volevano i due partiti, sino all'altro ieri in rotta con il resto della maggioranza, seduti tra i banchi della giunta comunale.
Il verdetto sarebbe arrivato a margine di una riunione convocata nella sede dell'Udc per discutere proprio dell'inaspettato ritorno tra le fila della coalizione uscita vincitrice dalle comunali 2012, tanto di Futuro e libertà quanto del partito socialista.
Da una parte il Fli, scioltosi come neve al sole a pochi mesi dal risultato elettorale che gli ha consentito di fare incetta di incarichi portando in aula tre consiglieri: Maria Ariani, Francesco Santomasi e Giacinto Lupoli, poi eletto sullo scanno più alto del consiglio, dando così a Lorenzo Carbone la possibilità di accomodarsi su una delle poltrone più importanti del governo cittadino ossia l'assessorato ai lavori pubblici.
Dall'altra parte, il partito socialista rimasto fuori dall'aula consiliare per aver ottenuto solo una manciata di voti, e in perenne attesa di sviluppi positivi dal fronte della maggioranza.
Sviluppi che non sono arrivati tanto dal sindaco quanto dal resto della coalizione e che hanno da prima costretto i due partiti ad allontanarsi per rivedere la propria posizione e poi " dopo una lunga riflessione" a ritornare sui propri passi per ridare sostegno all'amministrazione Valente.
Un ritorno in grande stile tanto per il Fli che, dopo aver scaricato Ariani, Santomasi e Lupoli ora ha in Giuseppe Mazzilli il suo rappresentante in consiglio quanto per il Psi che vanta sotto la sua bandiera, ben tre consiglieri, due ( Ariani e Santomasi) strappati dai banchi dei futuristi e l'altro, Michele Tedesco, pescato direttamente tra le fila dell'opposizione.
Un ritorno che in pratica darebbe diritto a quelle che elegantemente si chiamano "visibilità in giunta" se non fosse che i big della maggioranza hanno dato il ben servito ai folgorati sulla via di Damasco e diramato l'ordine perentorio: "Niente assessori".
Una decisione accolta con freddezza dai segretari di Fli e Psi.
Pietro Nolasco, infatti, non solo non si scompone ma si dice anche sorpreso: "Non capisco perché si preoccupano di questioni che non esistono. Noi non abbiamo chiesto niente".
Il segretario del Psi, prima ribadisce quanto già detto in precedenza: "A noi interessa solo il bene del paese, per questo siamo rientrati in maggioranza" e poi, interrogato su questioni ben precise spiega che "l'intero partito al momento è impegnato nella riorganizzazione interna per ridiscutere i progetti e i compiti di ciascuno. Solo in un secondo momento potremo preoccuparci di altro". Rinviando "l'altro" già alla prossima settimana.
Chi invece lascia trapelare un po' di nervosismo in più è Lorenzo Carbone, sacrificato sull'altare della politica in nome della stabilità della maggioranza. Il coordinatore di Fli, inizialmente, si lascia andare ad una fragorosa risata ostentando tranquillità: "Per quanto ci riguarda le questioni politiche si affrontano nelle riunioni di maggioranza e non credo che due partiti possano decidere il futuro dell'amministrazione".
Poi però, archiviato il bon ton politico, precisa: "Se queste voci dovessero trovare fondamento in fatti concreti, allora ne prenderemo atto e ci comporteremo di conseguenza".
Quando si dice: uomo avvisato…
Gli stati maggiori del Partito democratico e dell'Udc si sono riuniti, hanno ragionato e hanno emesso il loro verdetto: "Basta trasformismi". Uccidendo così i sogni di gloria di quanti volevano i due partiti, sino all'altro ieri in rotta con il resto della maggioranza, seduti tra i banchi della giunta comunale.
Il verdetto sarebbe arrivato a margine di una riunione convocata nella sede dell'Udc per discutere proprio dell'inaspettato ritorno tra le fila della coalizione uscita vincitrice dalle comunali 2012, tanto di Futuro e libertà quanto del partito socialista.
Da una parte il Fli, scioltosi come neve al sole a pochi mesi dal risultato elettorale che gli ha consentito di fare incetta di incarichi portando in aula tre consiglieri: Maria Ariani, Francesco Santomasi e Giacinto Lupoli, poi eletto sullo scanno più alto del consiglio, dando così a Lorenzo Carbone la possibilità di accomodarsi su una delle poltrone più importanti del governo cittadino ossia l'assessorato ai lavori pubblici.
Dall'altra parte, il partito socialista rimasto fuori dall'aula consiliare per aver ottenuto solo una manciata di voti, e in perenne attesa di sviluppi positivi dal fronte della maggioranza.
Sviluppi che non sono arrivati tanto dal sindaco quanto dal resto della coalizione e che hanno da prima costretto i due partiti ad allontanarsi per rivedere la propria posizione e poi " dopo una lunga riflessione" a ritornare sui propri passi per ridare sostegno all'amministrazione Valente.
Un ritorno in grande stile tanto per il Fli che, dopo aver scaricato Ariani, Santomasi e Lupoli ora ha in Giuseppe Mazzilli il suo rappresentante in consiglio quanto per il Psi che vanta sotto la sua bandiera, ben tre consiglieri, due ( Ariani e Santomasi) strappati dai banchi dei futuristi e l'altro, Michele Tedesco, pescato direttamente tra le fila dell'opposizione.
Un ritorno che in pratica darebbe diritto a quelle che elegantemente si chiamano "visibilità in giunta" se non fosse che i big della maggioranza hanno dato il ben servito ai folgorati sulla via di Damasco e diramato l'ordine perentorio: "Niente assessori".
Una decisione accolta con freddezza dai segretari di Fli e Psi.
Pietro Nolasco, infatti, non solo non si scompone ma si dice anche sorpreso: "Non capisco perché si preoccupano di questioni che non esistono. Noi non abbiamo chiesto niente".
Il segretario del Psi, prima ribadisce quanto già detto in precedenza: "A noi interessa solo il bene del paese, per questo siamo rientrati in maggioranza" e poi, interrogato su questioni ben precise spiega che "l'intero partito al momento è impegnato nella riorganizzazione interna per ridiscutere i progetti e i compiti di ciascuno. Solo in un secondo momento potremo preoccuparci di altro". Rinviando "l'altro" già alla prossima settimana.
Chi invece lascia trapelare un po' di nervosismo in più è Lorenzo Carbone, sacrificato sull'altare della politica in nome della stabilità della maggioranza. Il coordinatore di Fli, inizialmente, si lascia andare ad una fragorosa risata ostentando tranquillità: "Per quanto ci riguarda le questioni politiche si affrontano nelle riunioni di maggioranza e non credo che due partiti possano decidere il futuro dell'amministrazione".
Poi però, archiviato il bon ton politico, precisa: "Se queste voci dovessero trovare fondamento in fatti concreti, allora ne prenderemo atto e ci comporteremo di conseguenza".
Quando si dice: uomo avvisato…