incontro avviciniamoci
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Ospedale e Sanità

Presentato il progetto “Avviciniamoci”

Un incontro con il Direttore Generale dell’Asl Antonio Sanguedolce, voluto dalla Consulta della Disabilità

Una corsia preferenziale per assicurare il superamento delle liste d'attesa per le visite specialistiche alle persone con gravi disabilità e ai pazienti oncologici. Questo in sintesi il progetto "Avviciniamoci" presentato ieri a Gravina su iniziativa della Consulta della disabilità.
A fare gli onori di casa per la consulta Urbano Lazzari, che ha accolto il Direttore Generale dell'Asl Bari Antonio Sanguedolce, accompagnata nella circostanza da Caterina Morcavallo, dirigente medico organica allo staff della Direzione generale, oltre al direttore del distretto socio-sanitario Francesco Torres e all'assessore alle politiche sociali del comune di Gravina Vincenzo Varrese.

Ed è stato proprio Varrese a prendere la parola per ricordare a Sanguedolce gli impegni dell'Asl assunti con la città di Gravina rispetto al tema dello spostamento del servizio di fisioterapia presso il presidio di via San Domenico e per la neuropsichiatria infantile da instituire nell'ex mercato di via Genova.
Impegni che Sanguedolce ha confermato, tornando poi sul tema principale dell'incontro, ovvero quel progetto che da sperimentale è diventato effettivo.
"abbiamo avviato un percorso per mettere mano alle liste d'attesa"- ha sottolineato il D.G. dell'azienda sanitaria Barese.
In pratica questo progetto, avviato lo scorso 11 ottobre, è la risposta dell'Asl Ba alle lunghe liste d'attesa per esami e visite specialistiche rivolto a persone con gravi disabilità e malati oncologici. Un servizio che si aggiunge a quello delle Urgenze, dove il cittadino si rivolge al Cup con un codice "Urgenze" e viene preso in carico dall'azienda sanitaria, che lo inserisce in una agenda riservata per dare risposta all'utente entro le 72 ore.

Un valore aggiunto che l'Asl ha deciso di applicare anche nel caso del progetto "Avviciniamoci" tenendo conto di due elementi essenziali: la tempistica immediata e la garanzia di poter svolgere la visita o l'esame clinico nel centro sanitario rientrante nell'ambito territoriale di garanzia, ovvero più vicino alla propria residenza.

Ma come funziona "Avviciniamoci"?
L'Asl ha messo a disposizione degli utenti due numeri telefonici in funzione dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12, con cinque operatrici prese dal personale infermieristico che rispondono alle richieste di oncologici e disabili gravi che non riescono a trovare soddisfazione per le vie ordinarie del Cup. Il valore aggiunto è dato dal rapporto umano che le operatrici assicurano agli utenti che hanno bisogno di parlare e spiegare la particolarità della situazione- sottolinea Sanguedolce.

Un servizio che finora ha prodotto notevoli risultati, così come si evince dai numeri snocciolati dalla dott.ssa Morcavallo.
431 le richieste giunte, con l'81% che è arrivata alla prenotazione. Di queste il 10% non possedeva i requisiti per poter essere evasa; il 7% invece sono quelli che sono usciti volontariamente dal percorso e 8% quelli in attesa di essere gestiti. Un percorso virtuoso nel quale un ruolo fondamentale lo riveste il distretto socio-sanitario dell'ambito: necessario supporto al progetto e che rappresenta il primo contatto dell'Asl con i cittadini.

Oltre a mettere a disposizione le strutture- spiega il direttore del distretto che comprende i comuni di Gravina, Altamura, Santeramo e Poggiorsini, Francesco Torres- abbiamo aggiunto un importante tassello per la riuscita del progetto, nominando un referente che si occupi dell'organizzazione e delle prenotazioni delle visite in tutela, che non è altro che il primo capitolo della presa in carico del paziente.

Insomma, l'Asl si sta muovendo per riuscire a superare l'annosa questione delle liste d'attesa, almeno per le urgenze e per gli utenti che hanno esigenze speciali, come i disabili gravi e i pazienti oncologici. La speranza è che questo sia il primo passo per poter garantire a tutta l'utenza un servizio fondamentale che al momento risulta lacunoso, tallone d'Achille della sanità a livello nazionale.
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