Territorio
Presentato il progetto “Tutti Mecenati”
Intesa tra Cram e Fondazione Santomasi per il restauro di dipinti attraverso raccolte di fondi
Gravina - giovedì 28 marzo 2019
9.27
Il progetto è ambizioso e allo stesso tempo meritorio. L'iniziativa non è nuova in assoluto, ma lo è dalle nostre parti. L'idea è quella di consentire una sorta di adozione del patrimonio artistico culturale, attraverso una donazione popolare che consentirà di restaurare alcuni dipinti custoditi gelosamente dalla Fondazione Santomasi e che con il tempo si sono inevitabilmente deteriorati.
Il progetto si chiama, non a caso, "Tutti Mecenati" ed è stato coordinato dal Cram (Centro di Restauro dell'Alta Murgia) in collaborazione con la stessa Fondazione Santomasi.
L'idea è semplice: c'è bisogno di promuovere le mille ricchezze e gli immensi tesori nascosti del nostro patrimonio artistico e culturale; c'è bisogno di mettere mano al restauro ed al ripristino di alcuni capolavori in possesso della fondazione, alcuni di questi mai esposti prima per via dello stato avanzato di deterioramento; è necessario, inoltre, intervenire sulla sensibilità della comunità, affinché sviluppi ulteriormente un senso di appartenenza al territorio ed ai suoi beni culturali, così da sentirsi custode dell'enorme ricchezza che la città di Gravina possiede, promovendone le innumerevoli bellezze.
Tutto questo sarà possibile attraverso la donazione di pochi euro che consentiranno il ripristino delle opere d'arte che la Fondazione successivamente prenderà l'impegno di esporre al pubblico.
A presentare il progetto presso il palazzo-museo Santomasi c'erano il presidente dell'ente morale gravinese, Mario Burdi e i responsabili del Cram, Giuseppe Di Gennaro e Caterina Guerrieri, che hanno effettuato una ricognizione dei dipinti - in possesso della fondazione Santomasi - che necessitano di intervento, stilando quello che i responsabili del progetto hanno definito un "libretto Sanitario" sullo stato di conservazione delle opere.
La prima fase del progetto, infatti, è stata quella di censire le opere per decidere su quali dipinti intervenire prioritariamente. Le fasi successive prevedono la stesura di una carta del rischio e una campagna di raccolta fondi che partirà in occasione della fiera San Giorgio e che si concluderà verosimilmente alla fine dell'estate. Nel corso della fiera campionaria verranno esposte alcune opere attualmente non visionabili e poi, in base ai fondi raccolti, si deciderà quali interventi di recupero e restauro effettuare.
"Un progetto che intende far partecipare i cittadini in prima persona a tutte le forme di tutela del patrimonio artistico custodito dalla fondazione"- ha sottolineano Di Gennaro. "La comunità, infatti, attraverso questo progetto partecipativo verrà coinvolta anche nella scelta delle opere da restaurare"- ha spiegato il presidente Burdi, che ha voluto evidenziare a più riprese la volontà della fondazione di coinvolgere e sensibilizzare la popolazione in questo processo di riappropriazione dei valori storici, artistici e culturali del patrimonio locale.
La speranza è che la raccolta fondi porti inizialmente al restauro di almeno 2 delle 17 opere individuate dagli esperti del Cram. Un progetto pilota che non si esaurirà con la prima trance di interventi, ma che si spera possa successivamente coinvolgere in questa iniziativa sia i comuni cittadini che le imprese locali che hanno a cuore la valorizzazione dell'arte e della cultura del nostro territorio.
di Roberto Varvara
Il progetto si chiama, non a caso, "Tutti Mecenati" ed è stato coordinato dal Cram (Centro di Restauro dell'Alta Murgia) in collaborazione con la stessa Fondazione Santomasi.
L'idea è semplice: c'è bisogno di promuovere le mille ricchezze e gli immensi tesori nascosti del nostro patrimonio artistico e culturale; c'è bisogno di mettere mano al restauro ed al ripristino di alcuni capolavori in possesso della fondazione, alcuni di questi mai esposti prima per via dello stato avanzato di deterioramento; è necessario, inoltre, intervenire sulla sensibilità della comunità, affinché sviluppi ulteriormente un senso di appartenenza al territorio ed ai suoi beni culturali, così da sentirsi custode dell'enorme ricchezza che la città di Gravina possiede, promovendone le innumerevoli bellezze.
Tutto questo sarà possibile attraverso la donazione di pochi euro che consentiranno il ripristino delle opere d'arte che la Fondazione successivamente prenderà l'impegno di esporre al pubblico.
A presentare il progetto presso il palazzo-museo Santomasi c'erano il presidente dell'ente morale gravinese, Mario Burdi e i responsabili del Cram, Giuseppe Di Gennaro e Caterina Guerrieri, che hanno effettuato una ricognizione dei dipinti - in possesso della fondazione Santomasi - che necessitano di intervento, stilando quello che i responsabili del progetto hanno definito un "libretto Sanitario" sullo stato di conservazione delle opere.
La prima fase del progetto, infatti, è stata quella di censire le opere per decidere su quali dipinti intervenire prioritariamente. Le fasi successive prevedono la stesura di una carta del rischio e una campagna di raccolta fondi che partirà in occasione della fiera San Giorgio e che si concluderà verosimilmente alla fine dell'estate. Nel corso della fiera campionaria verranno esposte alcune opere attualmente non visionabili e poi, in base ai fondi raccolti, si deciderà quali interventi di recupero e restauro effettuare.
"Un progetto che intende far partecipare i cittadini in prima persona a tutte le forme di tutela del patrimonio artistico custodito dalla fondazione"- ha sottolineano Di Gennaro. "La comunità, infatti, attraverso questo progetto partecipativo verrà coinvolta anche nella scelta delle opere da restaurare"- ha spiegato il presidente Burdi, che ha voluto evidenziare a più riprese la volontà della fondazione di coinvolgere e sensibilizzare la popolazione in questo processo di riappropriazione dei valori storici, artistici e culturali del patrimonio locale.
La speranza è che la raccolta fondi porti inizialmente al restauro di almeno 2 delle 17 opere individuate dagli esperti del Cram. Un progetto pilota che non si esaurirà con la prima trance di interventi, ma che si spera possa successivamente coinvolgere in questa iniziativa sia i comuni cittadini che le imprese locali che hanno a cuore la valorizzazione dell'arte e della cultura del nostro territorio.
di Roberto Varvara