Territorio
Prevenzione incendi, il Parco si affida agli agricoltori
L'anno scorso fiamme in 87 ettari di bosco dell'Alta Murgia. Ieri già 40 a Minervino
Gravina - venerdì 10 luglio 2020
10.05
Il Parco dell'Alta Murgia è già stato marchiato a fuoco. Ieri nel bosco di Acquatetta, a Minervino, 40 ettari sono stati distrutti da un incendio doloso che ha richiesto l'intervento di tre canadair e di una trentina di uomini a terra. Inizia male la stagione di massima pericolosità degli incendi.
Nel Parco nazionale dell'Alta Murgia lo scorso anno si sono registrati 44 incendi di cui 14 hanno distrutto 87 ettari di bosco e 30 incendi hanno mandato in fumo 1250 ettari di pascolo.
Per l'attività di prevenzione l'ente Parco si affida agli agricoltori e agli allevatori. Nei giorni scorsi è scaduto il termine di presentazione per un avviso pubblico rivolto proprio al settore primario per la fase di avvistamento delle fiamme e per collocare nelle aziende agricole i serbatoi idrici.
La prevenzione degli incendi è un punto cruciale. Il Parco, come riferito nei giorni scorsi dal presidente Francesco Tarantini, sta attivando il piano AIB 2020 aggiornato e sta sollecitando i sindaci del Parco ad aggiornare il catasto delle aree percorse dal fuoco. Con Arif stretta collaborazione: oltre alle consuete attività, sono attive sei postazioni di telerilevamento.
Inoltre è stata avviata una collaborazione con il CNR (centro nazionale per le ricerche) per il monitoraggio da satellite delle zone percorse dal fuoco. Nei prossimi giorni, inoltre, partirà una campagna di sensibilizzazione sull'importanza di assumere comportamenti corretti, nel rispetto dell'area protetta.
Nel Parco nazionale dell'Alta Murgia lo scorso anno si sono registrati 44 incendi di cui 14 hanno distrutto 87 ettari di bosco e 30 incendi hanno mandato in fumo 1250 ettari di pascolo.
Per l'attività di prevenzione l'ente Parco si affida agli agricoltori e agli allevatori. Nei giorni scorsi è scaduto il termine di presentazione per un avviso pubblico rivolto proprio al settore primario per la fase di avvistamento delle fiamme e per collocare nelle aziende agricole i serbatoi idrici.
La prevenzione degli incendi è un punto cruciale. Il Parco, come riferito nei giorni scorsi dal presidente Francesco Tarantini, sta attivando il piano AIB 2020 aggiornato e sta sollecitando i sindaci del Parco ad aggiornare il catasto delle aree percorse dal fuoco. Con Arif stretta collaborazione: oltre alle consuete attività, sono attive sei postazioni di telerilevamento.
Inoltre è stata avviata una collaborazione con il CNR (centro nazionale per le ricerche) per il monitoraggio da satellite delle zone percorse dal fuoco. Nei prossimi giorni, inoltre, partirà una campagna di sensibilizzazione sull'importanza di assumere comportamenti corretti, nel rispetto dell'area protetta.