Territorio
Cinghiali: il Parco punta sui recinti di cattura
Un incontro alla sede dell'Ente sulle ultime misure di contrasto al fenomeno
Gravina - mercoledì 23 gennaio 2019
18.30
Sulla questione cinghiali il Parco Nazionale dell'Alta Murgia non intende abbassare la guardia. Il problema della presenza sempre più dilagante dei ungulati preoccupa ancora parecchio, sia per la portata devastante sull'economia, che sulla pericolosità e l'incolumità delle popolazioni del parco.
I responsabili dell'area protetta murgiana, a due settimane dall'entrata in funzione dei sei recinti per la cattura dei cinghiali, si sono così incontrati nella sede gravinese del parco per fare il punto della situazione, a seguito delle misure di contrasto al fenomeno messe in atto dal parco.
Al tavolo tecnico hanno partecipato i dirigenti e tecnici dell'Ente, il comandante del Raggruppamento Carabinieri Reparto Parco Nazionale dell'Alta Murgia, maggiore Giuliano Palomba, il consigliere della Città Metropolitana di Bari Antonio Stragapede e rappresentanti dell'ARIF e del Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Bari.
I dati raccolti in queste due settimane fanno ben sperare per il futuro: la strada intrapresa per contrastare il fenomeno, sembra quella giusta.
Anche se sarebbe il caso di intensificare e potenziare i controlli e le azioni in modo da poter rispondere in maniera più efficace alle istanze che provengono dal mondo agricolo, devastato dall'azione degli ungulati e anche per garantire una maggiore sicurezza sulle strade della Murgia.
Di qui le proposte del presidente vicario del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Cesare Troia, di aumentare i recinti di cattura e di intensificare i controlli nell'area protetta; di proporre una maggiore collaborazione con gli agricoltori, continuando a collaborare fattivamente anche con l'Anas, alla quale sono stati indicati i punti in cui inserire i rilevatori degli attraversamenti.
Proposte già oggetto di discussione nello scorso ottobre, con Prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani, Emilio Dario Sensi, ma non socializzate al prefetto di Bari, dal quale l'ente non è stato ancora ricevuto.
A margine della riunione Cesare Troia ha invitato il rappresentante della Città Metropolitana di Bari a fare una richiesta di incontro congiunta alla dott.ssa Marilisa Magno, "volta a potenziare i controlli e le azioni da intraprendere sul territorio".
Intanto, nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia si continua a lavorare per arginare il fenomeno: dal 19 al 22 febbraio è previsto il censimento in battuta dei cinghiali; ad aprile, invece, ci sarà il monitoraggio dei luoghi prescelti dai cinghiali per la riproduzione.
I responsabili dell'area protetta murgiana, a due settimane dall'entrata in funzione dei sei recinti per la cattura dei cinghiali, si sono così incontrati nella sede gravinese del parco per fare il punto della situazione, a seguito delle misure di contrasto al fenomeno messe in atto dal parco.
Al tavolo tecnico hanno partecipato i dirigenti e tecnici dell'Ente, il comandante del Raggruppamento Carabinieri Reparto Parco Nazionale dell'Alta Murgia, maggiore Giuliano Palomba, il consigliere della Città Metropolitana di Bari Antonio Stragapede e rappresentanti dell'ARIF e del Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Bari.
I dati raccolti in queste due settimane fanno ben sperare per il futuro: la strada intrapresa per contrastare il fenomeno, sembra quella giusta.
Anche se sarebbe il caso di intensificare e potenziare i controlli e le azioni in modo da poter rispondere in maniera più efficace alle istanze che provengono dal mondo agricolo, devastato dall'azione degli ungulati e anche per garantire una maggiore sicurezza sulle strade della Murgia.
Di qui le proposte del presidente vicario del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Cesare Troia, di aumentare i recinti di cattura e di intensificare i controlli nell'area protetta; di proporre una maggiore collaborazione con gli agricoltori, continuando a collaborare fattivamente anche con l'Anas, alla quale sono stati indicati i punti in cui inserire i rilevatori degli attraversamenti.
Proposte già oggetto di discussione nello scorso ottobre, con Prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani, Emilio Dario Sensi, ma non socializzate al prefetto di Bari, dal quale l'ente non è stato ancora ricevuto.
A margine della riunione Cesare Troia ha invitato il rappresentante della Città Metropolitana di Bari a fare una richiesta di incontro congiunta alla dott.ssa Marilisa Magno, "volta a potenziare i controlli e le azioni da intraprendere sul territorio".
Intanto, nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia si continua a lavorare per arginare il fenomeno: dal 19 al 22 febbraio è previsto il censimento in battuta dei cinghiali; ad aprile, invece, ci sarà il monitoraggio dei luoghi prescelti dai cinghiali per la riproduzione.