La città
Profanata la tomba di Ciccio e Tore
Ignoti sono entrati nella cappella e hanno danneggiato le lastre di vetro
Gravina - lunedì 8 marzo 2021
11.54
Rimarrà per sempre indelebile nella memoria di una città il tragico ricordo di Ciccio e Tore, i due fratellini di 11 e 13 anni scomparsi nel nulla nel giugno del 2006 e poi ritrovati morti, per una pura casualità, all'interno del complesso labirintico delle cosiddette "cento stanze" circa due anni dopo, il 25 febbraio del 2008.
Una vicenda che rappresenta ancora una ferita aperta per la comunità e per i familiari che non si sono mai dati pace. Purtroppo c'è chi non rispetta il dolore delle persone che hanno vissuto da vicino quei tristi giorni di angoscia: c'è chi ha voluto compiere un gesto deprecabile, ingiustificabile e di estrema cattiveria.
Qualche giorni fa, infatti, ignoti hanno forzato l'entrata della cappella cimiteriale dove sono sepolti i due fratellini e hanno scardinato le lastre di vetro che rivestono le due tombe. A darne notizia è stato il sindaco Alesio Valente, avvertito dell'episodio dal padre di Ciccio e Tore, Filippo Pappalardi. "Con voce rotta dalla sofferenza"- ha raccontato il sindaco, il padre dei due fanciulli lo ha contattato riportandogli l'episodio, "fiducioso che le istituzioni, anche attraverso il sindaco, e naturalmente attraverso le forze dell'ordine e la magistratura, possano aiutare a far luce su quanto accaduto, sui motivi di tanto odio vigliacco".
Una vicenda torbida che lascia intatto l'interrogativo sulle motivazioni di tanta barbarie. "Un gesto del genere, che è come sale su una ferita mai rimarginata, è un'offesa non solo ad una famiglia che piange i suoi bambini, ma ad una città intera, che forse con quella triste vicenda non ha ancora fatto del tutto i conti"- ha commentato il primo cittadino nell'esprimere la sua solidarietà e vicinanza al genitore dei due bambini.
Una vicenda che rappresenta ancora una ferita aperta per la comunità e per i familiari che non si sono mai dati pace. Purtroppo c'è chi non rispetta il dolore delle persone che hanno vissuto da vicino quei tristi giorni di angoscia: c'è chi ha voluto compiere un gesto deprecabile, ingiustificabile e di estrema cattiveria.
Qualche giorni fa, infatti, ignoti hanno forzato l'entrata della cappella cimiteriale dove sono sepolti i due fratellini e hanno scardinato le lastre di vetro che rivestono le due tombe. A darne notizia è stato il sindaco Alesio Valente, avvertito dell'episodio dal padre di Ciccio e Tore, Filippo Pappalardi. "Con voce rotta dalla sofferenza"- ha raccontato il sindaco, il padre dei due fanciulli lo ha contattato riportandogli l'episodio, "fiducioso che le istituzioni, anche attraverso il sindaco, e naturalmente attraverso le forze dell'ordine e la magistratura, possano aiutare a far luce su quanto accaduto, sui motivi di tanto odio vigliacco".
Una vicenda torbida che lascia intatto l'interrogativo sulle motivazioni di tanta barbarie. "Un gesto del genere, che è come sale su una ferita mai rimarginata, è un'offesa non solo ad una famiglia che piange i suoi bambini, ma ad una città intera, che forse con quella triste vicenda non ha ancora fatto del tutto i conti"- ha commentato il primo cittadino nell'esprimere la sua solidarietà e vicinanza al genitore dei due bambini.