bosco difesa grande. <span>Foto Carlo Centonze</span>
bosco difesa grande. Foto Carlo Centonze
Palazzo di città

Progetto recupero acque reflue: Calderoni risponde ad Articolo 1

Il presidente della Quarta Commissione annuncia il confronto con la città

"Si tratta di un impegno chiaro, orientato al rispetto dei principi di trasparenza e partecipazione, assunto peraltro con la piena condivisione dell'Amministrazione comunale: eventuali passaggi burocratici consumati in questi giorni dagli uffici comunali non precludono né pregiudicano detta fase, che resta centrale ed imprescindibile. A breve, con la diramazione degli inviti alle associazioni e movimenti rappresentativi, certificheremo coi fatti la fondatezza di detto impegno, aprendo formalmente il dialogo sul tema".


Prova a spegnere le polemiche di questi ultimi giorni, Domenico Calderoni, il Presidente della Quarta Commissione consiliare deputata tra le altre cose al Bosco intervenendo sul dibattito apertosi in relazione al progetto di fattibilità tecnico-economica per il recupero delle acque reflue del depuratore comunale ed al loro riutilizzo per la prevenzione di incendi nell'area del Bosco Difesa Grande.
"In proposito - sottolinea Calderoni in una nota diffusa da palazzo di città - mi preme precisare che il tema è già stato oggetto, nei mesi scorsi, di una serie di audizioni promosse dalla stessa Commissione, tra le quali quella del progettista e dell'assessore ai lavori pubblici, all'esclusivo fine di conoscere i dettagli dell'iniziativa progettuale e fugare eventuali dubbi e perplessità sul suo impatto. Tale lavoro, tuttavia, non può certo considerarsi esaustivo".
Il riferimento corre agli incontri - in particolare con il mondo dell'associazionismo locale - finalizzati al recepimento di opinioni e contributi in ordine all'adeguatezza del progetto e su eventuali integrazioni allo stesso, in grado di garantirne una ancor maggior aderenza ai principi di tutela dell'ambiente, nel rispetto del prioritario interesse collettivo.

L'intervento del presidente arriva in risposta alle dichiarazioni degli esponenti di Articolo 1 che avevano giudicato il progetto "non in linea con le finalità del programma operativo regionale FESR FSE 2014/2020" rimarcando anche l'assenza di "un dibattito pubblico per esaminare questa opera rilevante sotto il profilo ambientale, paesaggistico, economico e territoriale".
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