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Territorio

Pronta la relazione della commissione di indagine sui Consorzi di Bonfica

Evidenziati sprechi e disservizi dal 2003 ad oggi

In dirittura d'arrivo il lavoro della Commissione di indagine sui Consorzi di bonifica presieduta da Giovanni Francesco Stea.

Il presidente ha ringraziato tutti i componenti per il lavoro svolto e per le relazioni presentate, a partire dalle quali, dopo qualche giorno di riflessione, si potrà predisporre una relazione conclusiva omogenea.
Oltre alla relazione dello stesso presidente Stea, sono state depositate agli atti della Commissione, le relazioni del consigliere Paolo Pellegrino (La Puglia per Emiliano) e quella del consigliere Marco Galante (M5S).
La relazione del presidente Stea racconta dettagliatamente tutti i passaggi che hanno portato alla nascita della Commissione di indagine insediata il 4 aprile scorso. Le richieste di documentazione circa i bilanci dei Consorzi; i prospetti della situazione debitoria dei Consorzi commissariati; la relazione rilasciata dal precedente Commissario unico Stanco datata luglio 2015.

I Consorzi di bonifica, lo ricordiamo, gestiscono in concessione beni demaniali pubblici, 3000 chilometri di rete irrigua, più di 200 chilometri di canali di bonifica, circa 200 pozzi e una rete di acquedotti rurali che sviluppa complessivamente circa 1700 chilometri. Partendo da questi dati, Stea sottolinea nella sua relazione, quale sia il problema che attualmente è in testa ai Consorzi: "gestire queste opere pubbliche"
La relazione del consigliere Pellegrino mette in evidenza tutte le criticità gestionali dei Consorzi di bonifica ed è riferita esclusivamente ai Consorzi commissariati. (Arneo, Stornara e Tara, Terre d'Apulia, Ugento Li Foggi).
La criticità di rilievo che emerge, dalle considerazioni di Pellegrino sono costituite dall'evidenza del notevole disavanzo di amministrazione e della situazione debitoria.
"Il notevole e fallimentare disavanzo - ha detto Pellegrino - ha origine dal 2003 ovvero da quando è stata soppressa la riscossione del tributo 630 con legge regionale".

Non sono state sufficienti le continue anticipazioni finanziarie della Regione fino al 2011. L'indisponibilità di cassa e finanziaria non hanno consentito ai Consorzi di onorare i debiti alle scadenze contrattuali.
Il consigliere Francesco Ventola ha sottolineato che sottoscrive la relazione del collega Pellegrino ma si riserva di presentate qualche integrazione. In particolare Ventola ha stigmatizzato la mancanza di un supporto tecnico alla Commissione anche se richiesto formalmente. "La Regione non ha mai prodotto Piani di bonifica e di classifica" - ha aggiunto.
Il consigliere Marco Galante ha ribadito le opacità della relazione contabile di alcuni Consorzi in particolare.
Anche Galante ha condiviso in parte la relazione del consigliere Pellegrino, ma ha puntualizzato che in merito ai 3150 ricorsi presentati, le aziende agricole non avrebbero mai usufruito di benefici di qualsiasi natura collegati al tributo 630 il cui pagamento sarebbe preteso.

Secondo il Movimento 5 stelle, i Consorzi hanno il diritto di imporre i contributi ma solo in presenza del presupposto che vi sia un beneficio effettivo diretto .
I consiglieri Fabiano Amati e Francesca Franzoso si riservano studiare le relazioni depositate per poter esprimere la loro eventuale condivisione.
"La relazione, omogenea finale che si andrà a depositare nella seduta conclusiva - ha detto Stea - servirà a rendere il lavoro svolto dalla Commissione di indagine sui Consorzi un utile supporto all'intera Assise consiliare e al Governo regionale chiamati ad assumere azioni preordinate alla migliore pianificazione delle politiche pubbliche su questa materia"
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